A Foligno fino al 9 luglio
Hermann Nitsch, fra rito e provocazione
Casa Morra, Napoli |
Hermann Nitsch, 18b.malaktion, 1986
Francesca Grego
29/03/2017
Perugia - Spudorato, carnale, espressivo, crudele, dalla fine degli anni Cinquanta Hermann Nitsch ha abituato il mondo dell’arte alle provocazioni. Ma trovarsi a tu per tu con le sue opere è un’altra cosa.
Fino al 9 luglio il Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno ospita una delle più ricche retrospettive mai dedicate in Italia al maestro dell’Azionismo Viennese: O.M.T. Orgien Mysterien Theatre – Colore dal Rito, a cura di Italo Tommasoni e del gallerista Giuseppe Morra, editore degli scritti di Nitsch e fondatore a Napoli di un museo centrato sull’artista austriaco.
La mostra presenta circa 40 opere realizzate tra il 1984 e il 2010, nove capitoli per un’unica grande installazione pensata per gli spazi del CIAC. Il percorso sviscera le molteplici dimensioni del lavoro dell’artista: dalla celebre 18b.malaktion, dove il colore rosso schizzato in performance rituali evoca il sangue, elemento centrale della poetica di Nitsch, al labirinto interiore delle litografie The Architecture of the Orgien Misterien Theatre, studio della struttura sotterranea che il maestro progettava per il suo quartier generale, il castello austriaco di Prinzendorf.
Ammiratore di de Sade, Nietzsche, Freud, Artaud, Nitsch è noto soprattutto per le sue azioni orgiastiche con accompagnamento orchestrale che, attraverso ebbrezza, nudità, manipolazione di viscere animali e liquidi organici, promettono ai partecipanti un contatto catartico con la propria essenza profonda.
“In realtà – spiega Tomassoni - la sua complessità metaforica e teorica non si esaurisce nella dimensione della ritualità. Dal rito si liberano una chimica del colore e una potenzialità di fenomeni estetici che vanno ben oltre”. Ne sono esempio le tele Die Eroberung Jerusalem, Grablegung e Ultima Cena, che elaborano la compenetrazione fra vita e morte, individuale e collettivo presente nel mistero dell’Eucarestia, ma anche le Tavole di Colore, il cui progetto ruota intorno a relazioni combinatorie o sinestetiche, capaci di connettere l’occhio con altri sensi.
Per chi invece è alla ricerca di un brivido ecco 130.aktion installazione di relitti, una raccolta di “corpi del reato” direttamente dal Teatro delle Orge e dei Misteri: teli e camici macchiati di sangue, attrezzi chirurgici, alambicchi con liquidi organici, barelle e altari sacrificali, che documentano l’autenticità dell’azione, insieme ai video visibili al piano inferiore.
Fino al 9 luglio il Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno ospita una delle più ricche retrospettive mai dedicate in Italia al maestro dell’Azionismo Viennese: O.M.T. Orgien Mysterien Theatre – Colore dal Rito, a cura di Italo Tommasoni e del gallerista Giuseppe Morra, editore degli scritti di Nitsch e fondatore a Napoli di un museo centrato sull’artista austriaco.
La mostra presenta circa 40 opere realizzate tra il 1984 e il 2010, nove capitoli per un’unica grande installazione pensata per gli spazi del CIAC. Il percorso sviscera le molteplici dimensioni del lavoro dell’artista: dalla celebre 18b.malaktion, dove il colore rosso schizzato in performance rituali evoca il sangue, elemento centrale della poetica di Nitsch, al labirinto interiore delle litografie The Architecture of the Orgien Misterien Theatre, studio della struttura sotterranea che il maestro progettava per il suo quartier generale, il castello austriaco di Prinzendorf.
Ammiratore di de Sade, Nietzsche, Freud, Artaud, Nitsch è noto soprattutto per le sue azioni orgiastiche con accompagnamento orchestrale che, attraverso ebbrezza, nudità, manipolazione di viscere animali e liquidi organici, promettono ai partecipanti un contatto catartico con la propria essenza profonda.
“In realtà – spiega Tomassoni - la sua complessità metaforica e teorica non si esaurisce nella dimensione della ritualità. Dal rito si liberano una chimica del colore e una potenzialità di fenomeni estetici che vanno ben oltre”. Ne sono esempio le tele Die Eroberung Jerusalem, Grablegung e Ultima Cena, che elaborano la compenetrazione fra vita e morte, individuale e collettivo presente nel mistero dell’Eucarestia, ma anche le Tavole di Colore, il cui progetto ruota intorno a relazioni combinatorie o sinestetiche, capaci di connettere l’occhio con altri sensi.
Per chi invece è alla ricerca di un brivido ecco 130.aktion installazione di relitti, una raccolta di “corpi del reato” direttamente dal Teatro delle Orge e dei Misteri: teli e camici macchiati di sangue, attrezzi chirurgici, alambicchi con liquidi organici, barelle e altari sacrificali, che documentano l’autenticità dell’azione, insieme ai video visibili al piano inferiore.
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