Hyperuranity - Opening Exhibition
Dal 27 Maggio 2021 al 27 Maggio 2021
Roma
Luogo: Contemporary Cluster
Indirizzo: Via dei Barbieri 7
Orari: 12-20. Registrazione su https://www.eventbrite.it/e/biglietti-hyperuranity-opening-exhibition-152504798959
Curatori: Un progetto a cura di Giacomo Guidi
Costo del biglietto: INGRESSO GRATUITO, CAPIENZA LIMITATA
Sito ufficiale: http://www.contemporarycluster.com
Contemporary Cluster è lieto di annunciare Hyperuranity, nuovo progetto espositivo presso la galleria dal 27 maggio 2021.
In mostra un’installazione realizzata e curata da Luca De Bona dello studio Debonademeo, il fotografo Massimiliano Tuveri e il DJ e produttore Claudio Fabrianesi, per il brand Medulum; e opere di Alessandro Armetta.
Hyperuranity rappresenta il risultato di un percorso creativo in cui l’indagine sulle nuove forme dell’abitare e il senso dell’estetica espositiva sono il focus e trovano nello spazio e nella progettualità Cluster la loro traduzione visiva.
L’Iperuranio, nella visione classica di luogo metaforico e residenza ultraterrena delle idee contemplate dall’anima, domina il mondo intelligibile e rende evidente, tramite il mondo reale e visibile, il limite estremo della dimensione fisica, spronando l’intelletto umano ad ambire a una realtà aspaziale e atemporale.
L’installazione in mostra coniuga la professionalità del brand di alta artigianalità veneta Medulum di Diego Zanchettin, del duo di designer Debonademeo che per l’azienda hanno progettato la collezione protagonista dell’esposizione, Prospecto, e del fotografo Massimiliano Tuveri.
Prospecto è un contenitore in legno impreziosito da moderni intarsi in ottone che generano inediti effetti tridimensionali trasformando il mobile in un piano ortogonale che dà origine a espansioni di linee prospettiche proiettate oltre la dimensione dell’oggetto stesso, creando un unico grande ambiente. Nell’alternarsi delle proiezioni visive, si generano nuovi spazi dimensionali in cui trovano espressione le desinenze del progettare lo spazio, espresse attraverso il medium fotografico di Massimiliano Tuveri e i suoni del DJ Claudio Fabrianesi; un inedito contesto armonico viene così creato, dove l’installazione diventa propositore di una nuova estetica visiva e sonora.
Massimiliano Tuveri, professionista che si occupa di fotografia di architettura, interni e di design, traduce questi concetti in un'opera fotografica diffusa che descrive il contesto e dal contesto stesso trae la struttura fisica e narrativa dei propri contorni. Tuveri descrive la realtà attraverso un'immagine assoluta, che evolve gli effetti prospettici in un grafismo dinamico capace di trasformare l'osservatore in uno spettatore al quale vengono mostrate, nello stesso istante visivo, più angolazioni dello stesso soggetto e i diversi punti di osservazione.
Claudio Fabrianesi, DJ e produttore musicale, dà voce alla dimensione creata nello spazio espositivo tramite una sonorizzazione ambientale, creando un sound ad hoc per l’intera composizione. Propositore ed emanatore di una nuova sonorità, il sound designer rappresenta un’estetica contemporanea del suono, che durante l’opening esalterà le proiezioni visive attraverso una performance sonora.
L’obiettivo del progetto ideato con Medulum è quello di creare una connessione tra diversi linguaggi espressivi, in cui lo spazio subisce un’alterazione che si amplia in una nuova dimensionalità, dove singoli elementi coesistono per creare un nuovo spazio immaginifico che diventa reale nella dimensione espositiva. L’interazione di design, suono e fotografia genera una totalità ambientale, creando un nuovo piano di realtà elevata a ultradimensionalità, iperurania.
Alessandro Armetta, infine, decostruisce la definizione equilibrata della visione prospettica: la sala delle colonne della galleria ospita le sue opere e la loro potenza visiva, nell'instaurare la possibilità di un’altra fisicità, una dimensione che tenta di rompere ogni proporzione fisica e di spazio, in opposizione al progetto Medulum, nella linea tematica comune che mira alla distruzione delle forme e attraversa i paradigmi di un’estetica della frammentazione. Composizioni frammentarie, linee spezzate, una frenetica e ossessiva ripetizione di segni e di elementi distorti che irrompono nello spazio disintegrandolo, creano un ambiente opposto rispetto all'armonioso equilibrio di Prospecto.
Un’opera corale dettata dalla sinergia delle azioni artistiche, ribaltando il tradizionale sistema di produzione e di esposizione, dove gli elementi in mostra diventano esaltatori reciproci della loro bellezza.
In mostra un’installazione realizzata e curata da Luca De Bona dello studio Debonademeo, il fotografo Massimiliano Tuveri e il DJ e produttore Claudio Fabrianesi, per il brand Medulum; e opere di Alessandro Armetta.
Hyperuranity rappresenta il risultato di un percorso creativo in cui l’indagine sulle nuove forme dell’abitare e il senso dell’estetica espositiva sono il focus e trovano nello spazio e nella progettualità Cluster la loro traduzione visiva.
L’Iperuranio, nella visione classica di luogo metaforico e residenza ultraterrena delle idee contemplate dall’anima, domina il mondo intelligibile e rende evidente, tramite il mondo reale e visibile, il limite estremo della dimensione fisica, spronando l’intelletto umano ad ambire a una realtà aspaziale e atemporale.
L’installazione in mostra coniuga la professionalità del brand di alta artigianalità veneta Medulum di Diego Zanchettin, del duo di designer Debonademeo che per l’azienda hanno progettato la collezione protagonista dell’esposizione, Prospecto, e del fotografo Massimiliano Tuveri.
Prospecto è un contenitore in legno impreziosito da moderni intarsi in ottone che generano inediti effetti tridimensionali trasformando il mobile in un piano ortogonale che dà origine a espansioni di linee prospettiche proiettate oltre la dimensione dell’oggetto stesso, creando un unico grande ambiente. Nell’alternarsi delle proiezioni visive, si generano nuovi spazi dimensionali in cui trovano espressione le desinenze del progettare lo spazio, espresse attraverso il medium fotografico di Massimiliano Tuveri e i suoni del DJ Claudio Fabrianesi; un inedito contesto armonico viene così creato, dove l’installazione diventa propositore di una nuova estetica visiva e sonora.
Massimiliano Tuveri, professionista che si occupa di fotografia di architettura, interni e di design, traduce questi concetti in un'opera fotografica diffusa che descrive il contesto e dal contesto stesso trae la struttura fisica e narrativa dei propri contorni. Tuveri descrive la realtà attraverso un'immagine assoluta, che evolve gli effetti prospettici in un grafismo dinamico capace di trasformare l'osservatore in uno spettatore al quale vengono mostrate, nello stesso istante visivo, più angolazioni dello stesso soggetto e i diversi punti di osservazione.
Claudio Fabrianesi, DJ e produttore musicale, dà voce alla dimensione creata nello spazio espositivo tramite una sonorizzazione ambientale, creando un sound ad hoc per l’intera composizione. Propositore ed emanatore di una nuova sonorità, il sound designer rappresenta un’estetica contemporanea del suono, che durante l’opening esalterà le proiezioni visive attraverso una performance sonora.
L’obiettivo del progetto ideato con Medulum è quello di creare una connessione tra diversi linguaggi espressivi, in cui lo spazio subisce un’alterazione che si amplia in una nuova dimensionalità, dove singoli elementi coesistono per creare un nuovo spazio immaginifico che diventa reale nella dimensione espositiva. L’interazione di design, suono e fotografia genera una totalità ambientale, creando un nuovo piano di realtà elevata a ultradimensionalità, iperurania.
Alessandro Armetta, infine, decostruisce la definizione equilibrata della visione prospettica: la sala delle colonne della galleria ospita le sue opere e la loro potenza visiva, nell'instaurare la possibilità di un’altra fisicità, una dimensione che tenta di rompere ogni proporzione fisica e di spazio, in opposizione al progetto Medulum, nella linea tematica comune che mira alla distruzione delle forme e attraversa i paradigmi di un’estetica della frammentazione. Composizioni frammentarie, linee spezzate, una frenetica e ossessiva ripetizione di segni e di elementi distorti che irrompono nello spazio disintegrandolo, creano un ambiente opposto rispetto all'armonioso equilibrio di Prospecto.
Un’opera corale dettata dalla sinergia delle azioni artistiche, ribaltando il tradizionale sistema di produzione e di esposizione, dove gli elementi in mostra diventano esaltatori reciproci della loro bellezza.
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