Alfred Hitchcock e l’arte : coincidenze fatali

Hitchcock
 

26/02/2004

A Parigi, fino al 24 settembre, presso il Centre Pompidou una retrospettiva dedicata ad uno dei maestri del cinema “Alfred Hitchcock e l’arte: coincidenze fatali”. La mostra esplora in maniera inedita il rapporto tra il cinema e l’arte sviscerando questo legame. Una carrellata attraverso gli oggetti più famosi dei film di Hitchcock e gli oggetti legati alle varie produzioni e la presentazione di un'analisi interessante dedicata alla relazione biunivoca tra il cinema e l’arte. La prima sala ricrea subito nell’animo del visitatore l’atmosfera e le sensazioni dei film del regista quali inquietudine, suspence, erotismo e thriller. In una sala buia in cilindri alti di vetro, come in una gioielleria anni ’50, sono esposti gli oggetti più famosi, illuminati dal basso: il rasoio, il coltello, la pistola, l’accendino, la borsa piccoli oggetti personali rappresentativi dei personaggi dei suoi film. Nella seconda sala, illuminata, sono esposti i libri, nelle edizioni dell’epoca, che hanno ispirato le sceneggiature del regista e le locandine pubblicitarie. Significativi i video personali del regista quelli girati con la sua famiglia ed i video del backstage dei suoi lungometraggi. Hitchcock appare diverso dallo stereotipo a cui lo spettatore è stato abituato, emergono due aspetti della sua personalità forse sconosciuti al grande pubblico: l’erotismo e l’umorismo. In uno dei video proiettati su un piccolo schermo, Hitchcock nello spiegare una scena d’amore tenta di baciare l’attrice, è un gioco che il cineasta porta avanti con allegria e dal quale emerge la sua ironia e la sua passione per le donne. L’arte ispirò tutte le scenografie, le azioni, i temi e l’estetica dei suoi film. La mostra sviscera questo legame con l’arte non solo perché ispiratrice, definendo implicitamente il cinema come arte. Tele di epoche diverse si affiancano a foto dei film aprendo al visitatore un mondo nuovo, generando collegamenti e riflessioni inedite. La serie di ritratti delle protagoniste più famose dei suoi film, passate in rassegna nella mostra, sottolineano un Hitchcock feticista: le donne dei suoi film hanno una forte connotazione simbolica ed erotica: bionde, alte, dai lineamenti nordici, sono donne distanti ma raffinate, fredde ma passionali, capaci di generare vibrazioni. Emerge un’attenzione ossessiva del regista per i capelli esclusivamente color platino delle protagoniste; lo chignon di Kim Novak in “Vertigo” è una spirale perfetta, sembra copiata da una tela di Gnoli, che non a caso esposta accanto alla foto dell’attrice. Proseguendo nel corso della mostra ci si imbatte in proiezioni ripetute di brevi scene senza audio, l’intenzione è quella di evidenziare degli aspetti in particolare. In una sala a semicerchio sono proiettati a ripetizione tre video con scene tratte da film diversi. L’obiettivo è di confondere e stupire il visitatore. Scene d’amore che sembrano di morte e scene di morte che sembrano scene d’amore. Il contatto di corpi, gli sguardi emozionali, la passione, sembra di assistere ad una scena d’amore ed invece termina con un omicidio. Le scene d’amore sono piene di passione i baci sono intensi e lunghissimi; la cinepresa gira intorno ai due amanti che si baciano trasformando l’azione in una scultura di Rodin. Un incatenamento plastico come in una scultura, è come se Hitchcock avesse voluto rendere plastico il cinema e filmica la pittura. Uno schermo più grande proietta le immagini di una scena di “Rear Window” (“La finestra sul cortile”), New York City che si sveglia dopo una notte calda di piena estate. Accanto allo schermo tele, quadri e riflessioni sul tema del voyeurismo affrontato dal regista: “[…]siamo tutti dei guardoni e soprattutto a chi non piace spiare nella vita degli altri!” Altro tema fondamentale dei film di Hitchcock sapientemente illustrato nella mostra è l’introspezione psicologica. Nel film “La casa del Dr Edward” la purezza visiva delle immagini nei sogni di Gregory Peck rievocano l’immaginazione delirante dei quadri di Dalì, autore tra l’altro delle tele servite per la scenografia delle scene oniriche. Una mostra “europea” nella quale il cinema supera la sua connotazione temporale limitata a scene ed azioni compiute da personaggi “in costume” e diventa arte ispirata ed ispirante di altre forme di arte. A Hollywood spesso il cinema è esposto e raccontato come insieme di scenografie più o meno “complicate” da effetti speciali, da riproduzioni storiche o fantastiche. Questa mostra, assolutamente sofisticata, espone il cinema quale mezzo di comunicazione di idee, riflessioni, emozioni, stati d’animo, analisi della psicologia e fantasia umana. Alfred Hitchcock e l’arte : coincidenze fatali Centre Pompidou, Parigi Fino al 24 settembre Gallerie 2 e 3 Orari 11 00 – 21 00 Tutti i giovedì fino alle 23 00 Biglietto 40 F, ridotto 30F www.cnac-gp.fr/Pompidou/Home.nsf/docs/fhome