Dal 7 giugno all’8 gennaio due grandi collezioni si incontrano a Parigi
Napoli a Parigi. I capolavori del Museo di Capodimonte ospiti del Louvre
Parmigianino, Ritratto di giovane donna (Antea), Olio su tela, Napoli, Museo nazionale di Capodimonte
Samantha De Martin
06/06/2023
Mondo - Una partnership senza precedenti per l'anno 2023 e oltre 70 capolavori del Museo di Capodimonte ospiti del Louvre, al centro di un allestimento inedito.
Napoli sbarca a Parigi protagonista di una programmazione culturale ambiziosa che include musica, cinema, spettacoli, ma che vede soprattutto i più bei capolavori del Museo di Capodimonte dialogare con quelli del Louvre, in tre affascinanti sale.
Dal 7 giugno all’8 gennaio nella prestigiosa Grande Galerie avrà luogo un dialogo spettacolare tra due collezioni di dipinti italiani - quella di Capodimente e quella del Louvre - tra le più importanti al mondo. Questo incontro offrirà ai visitatori un viaggio nella pittura italiana dal XV al XVII secolo.
“Palazzi reali trasformati in musei, ricchi di collezioni ereditate dai più grandi sovrani, simboli dei legami storici tra la Francia e l’Italia, il Louvre e Capodimonte hanno molto da condividere e molto da raccontare - dichiara Laurence des Cars, direttrice del Louvre -. Voglio sinceramente ringraziare Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte che, in amicizia, ci ha fatto il grande onore di accettare il nostro invito”.
Tiziano Vecellio, Danae, 1545, Olio su tela, 172 x 120 cm, Napoli, Museo nazionale di Capodimonte
Per i visitatori del museo parigino sarà un’occasione per ammirare la Crocifissione di Masaccio, uno dei maggiori artisti del Rinascimento fiorentino, assente dalle collezioni del Louvre, e ancora La Trasfigurazione di Giovanni Bellini, di cui il Louvre non ha un corrispettivo, e tre dei più bei dipinti del Parmigianino, tra i quali l’enigmatica Antea.
“La storia di Capodimonte è indissolubilmente legata al Regno di Napoli come la storia del Museo del Louvre è legata alla Rivoluzione francese - afferma Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte -. Numerosi capolavori di Capodimonte, come la Danae di Tiziano, il Ritratto di Paolo III Farnese sempre di Tiziano, l’Antea di Parmigianino non saranno delle sorprese per i visitatori, perché queste sono opere che figurano in molti manuali di storia dell’arte, ma la sorpresa sarà legarli a Capodimonte, un museo celebre per gli amanti dell’arte, ma ancora da scoprire per un più largo pubblico. Malgrado il legame storico dei francesi con Napoli, i visitatori di Pompei non sempre pensano di integrare il loro moderno “Grand Tour” con la visita in questo museo che si colloca tra i primi musei in Europa”.
Cassetta farnese
Fino all’8 gennaio La salle de la Chapelle racconterà invece le origini e le diversità delle collezioni di Capodimonte, costituite e messe insieme, prima dell'Unità d'Italia, grazie alle dinastie dei Farnese, dei Borbone e dei Bonaparte-Murat. Fiori all’occhiello di questa sala saranno il Ritratto di papa Paolo III Farnese con i nipoti, di Tiziano, e il Ritratto di Giulio Clovio di El Greco, accanto a sculture e manufatti spettacolari come la Cassetta Farnese o la Saliera di Benvenuto Cellini.
Ci sarà tempo fino al 25 settembre per ammirare, nella salle de l’Horloge, quattro capolavori di disegni dell’antica collezione Farnese: il cartone autografo di Michelangelo, quello di Raffaello e quelli dei collaboratori in dialogo con i disegni di Raffaello e dei sui allievi conservati al Louvre.
Guido Reni, Atalanta e Ippomene, 1620-1625. Olio su tela, 264 x 191 cm, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Con oltre 30mila opere, infatti, il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe di Capodimonte deve parte dei suoi tesori all’umanista Fulvio Orsini che ha costituito una delle grandi collezioni italiane nella quale ai disegni era dato il loro giusto valore. Questo approccio appassionato lo ha indotto ad acquisire due cartoni, Mosè davanti al roveto ardente di Raffaello e il Gruppo di armigeri di Michelangelo, oggi riconosciute come opere autografe. Il cartone della Madonna del Divino Amore e quello di Venere e Amore sono eseguiti nell'immediato entourage dei due maestri. Questi capolavori estremamente rari al Louvre dialogheranno con celebri disegni conservati nel Cabinet dei Disegni del museo francese come Dio Padre per La Disputa del Sacramento di Raffaello o il cartone recentemente restaurato de La Moderazione di Giulio Romano, l’allievo più vicino a Raffaello e suo stretto collaboratore.
Per tutta la durata della mostra l'auditorium e le sale del museo accoglieranno concerti e spettacoli, a celebrare il vivace passato culturale della città partenopea, e insieme la sua potente forza ispiratrice per gli artisti di oggi.
Napoli sbarca a Parigi protagonista di una programmazione culturale ambiziosa che include musica, cinema, spettacoli, ma che vede soprattutto i più bei capolavori del Museo di Capodimonte dialogare con quelli del Louvre, in tre affascinanti sale.
Dal 7 giugno all’8 gennaio nella prestigiosa Grande Galerie avrà luogo un dialogo spettacolare tra due collezioni di dipinti italiani - quella di Capodimente e quella del Louvre - tra le più importanti al mondo. Questo incontro offrirà ai visitatori un viaggio nella pittura italiana dal XV al XVII secolo.
“Palazzi reali trasformati in musei, ricchi di collezioni ereditate dai più grandi sovrani, simboli dei legami storici tra la Francia e l’Italia, il Louvre e Capodimonte hanno molto da condividere e molto da raccontare - dichiara Laurence des Cars, direttrice del Louvre -. Voglio sinceramente ringraziare Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte che, in amicizia, ci ha fatto il grande onore di accettare il nostro invito”.
Tiziano Vecellio, Danae, 1545, Olio su tela, 172 x 120 cm, Napoli, Museo nazionale di Capodimonte
Per i visitatori del museo parigino sarà un’occasione per ammirare la Crocifissione di Masaccio, uno dei maggiori artisti del Rinascimento fiorentino, assente dalle collezioni del Louvre, e ancora La Trasfigurazione di Giovanni Bellini, di cui il Louvre non ha un corrispettivo, e tre dei più bei dipinti del Parmigianino, tra i quali l’enigmatica Antea.
“La storia di Capodimonte è indissolubilmente legata al Regno di Napoli come la storia del Museo del Louvre è legata alla Rivoluzione francese - afferma Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte -. Numerosi capolavori di Capodimonte, come la Danae di Tiziano, il Ritratto di Paolo III Farnese sempre di Tiziano, l’Antea di Parmigianino non saranno delle sorprese per i visitatori, perché queste sono opere che figurano in molti manuali di storia dell’arte, ma la sorpresa sarà legarli a Capodimonte, un museo celebre per gli amanti dell’arte, ma ancora da scoprire per un più largo pubblico. Malgrado il legame storico dei francesi con Napoli, i visitatori di Pompei non sempre pensano di integrare il loro moderno “Grand Tour” con la visita in questo museo che si colloca tra i primi musei in Europa”.
Cassetta farnese
Fino all’8 gennaio La salle de la Chapelle racconterà invece le origini e le diversità delle collezioni di Capodimonte, costituite e messe insieme, prima dell'Unità d'Italia, grazie alle dinastie dei Farnese, dei Borbone e dei Bonaparte-Murat. Fiori all’occhiello di questa sala saranno il Ritratto di papa Paolo III Farnese con i nipoti, di Tiziano, e il Ritratto di Giulio Clovio di El Greco, accanto a sculture e manufatti spettacolari come la Cassetta Farnese o la Saliera di Benvenuto Cellini.
Ci sarà tempo fino al 25 settembre per ammirare, nella salle de l’Horloge, quattro capolavori di disegni dell’antica collezione Farnese: il cartone autografo di Michelangelo, quello di Raffaello e quelli dei collaboratori in dialogo con i disegni di Raffaello e dei sui allievi conservati al Louvre.
Guido Reni, Atalanta e Ippomene, 1620-1625. Olio su tela, 264 x 191 cm, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Con oltre 30mila opere, infatti, il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe di Capodimonte deve parte dei suoi tesori all’umanista Fulvio Orsini che ha costituito una delle grandi collezioni italiane nella quale ai disegni era dato il loro giusto valore. Questo approccio appassionato lo ha indotto ad acquisire due cartoni, Mosè davanti al roveto ardente di Raffaello e il Gruppo di armigeri di Michelangelo, oggi riconosciute come opere autografe. Il cartone della Madonna del Divino Amore e quello di Venere e Amore sono eseguiti nell'immediato entourage dei due maestri. Questi capolavori estremamente rari al Louvre dialogheranno con celebri disegni conservati nel Cabinet dei Disegni del museo francese come Dio Padre per La Disputa del Sacramento di Raffaello o il cartone recentemente restaurato de La Moderazione di Giulio Romano, l’allievo più vicino a Raffaello e suo stretto collaboratore.
Per tutta la durata della mostra l'auditorium e le sale del museo accoglieranno concerti e spettacoli, a celebrare il vivace passato culturale della città partenopea, e insieme la sua potente forza ispiratrice per gli artisti di oggi.
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