Un manifesto teologico francescano del 1272
La Croce di San Francesco a Perugia
Marco Pierini, direttore Galleria Nazionale dell'Umbria
Marco Pierini
01/05/2020
Perugia - Sono Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria.
Oggi vi vorrei introdurre ad una delle più importanti e più belle opere della nostra collezione, la grande croce del Maestro di San Francesco che proviene dalla chiesa di San Francesco al Prato, una delle chiese francescane più importanti del medioevo.
La croce era una delle classiche crux de medio ecclesiae, quelle croci che si situavano davanti all’altare in alto sopra ad una trave, proprio in asse con l’altare. Il modello di questa croce, che è datata 1272, è quello di Giunta Pisano che aveva realizzato proprio per San Francesco d’Assisi. Di quella croce non abbiamo, se non una memoria, perché andò distrutta - la nostra invece è in ottime condizioni.
Da un punto di vista dello stile è davvero una croce che risente molto di Giunta Pisano e che in qualche maniera prelude a Cimabue. E’ una miniatura di quasi 5 metri d’altezza, tanto è raffinata e tanto è anche ben conservata la pittura in modo che si possa davvero apprezzare la qualità del segno e anche dei piccoli decori, ma è anche molto importante da un punto di vista dell’iconografia perché presenta nel soppedaneo la figura di San Francesco inginocchiato in adorazione delle ferite. San Francesco mostra le proprie stimmate e a partire da questa croce, da questa data 1272 appunto, tutte le croci francescane presenteranno la figura di San Francesco in adorazione delle ferite del Cristo. E’ in qualche maniera una consacrazione dell’accettazione da parte della Chiesa e di tutti gli ordini, soprattutto i domenicani, della veridicità della stigmatizzazione di San Francesco.
C’è scritto in fondo alla parte terminale della nostra croce che quest’opera è stata realizzata nel 1272 al tempo di Gregorio Papa. Gregorio X fu colui che conciliò il conflitto fra domenicani e francescani e fece accettare ai primi le stimmate di Francesco. Ovviamente ebbe molta fortuna, oltre che molta capacità, perché trovò da una parte San Bonaventura da Bagno Regio e dall’altra San Tommaso d’Aquino Quindi possiamo in qualche modo concepire la nostra croce come un manifesto teologico che consacra la stigmatizzazione di San Francesco e la fa accettare a tutta la Chiesa.
Maestro di San Francesco (Circa 1260 - 1280), Croce di San Francesco, 1272 ,Tempera e oro su legno, 410 x 328 cm, Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria
Leggi anche:
• La Galleria Nazionale dell’Umbria. Un grandioso viaggio nella storia
Guida ai tesori del museo di Perugia.
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La croce era una delle classiche crux de medio ecclesiae, quelle croci che si situavano davanti all’altare in alto sopra ad una trave, proprio in asse con l’altare. Il modello di questa croce, che è datata 1272, è quello di Giunta Pisano che aveva realizzato proprio per San Francesco d’Assisi. Di quella croce non abbiamo, se non una memoria, perché andò distrutta - la nostra invece è in ottime condizioni.
Da un punto di vista dello stile è davvero una croce che risente molto di Giunta Pisano e che in qualche maniera prelude a Cimabue. E’ una miniatura di quasi 5 metri d’altezza, tanto è raffinata e tanto è anche ben conservata la pittura in modo che si possa davvero apprezzare la qualità del segno e anche dei piccoli decori, ma è anche molto importante da un punto di vista dell’iconografia perché presenta nel soppedaneo la figura di San Francesco inginocchiato in adorazione delle ferite. San Francesco mostra le proprie stimmate e a partire da questa croce, da questa data 1272 appunto, tutte le croci francescane presenteranno la figura di San Francesco in adorazione delle ferite del Cristo. E’ in qualche maniera una consacrazione dell’accettazione da parte della Chiesa e di tutti gli ordini, soprattutto i domenicani, della veridicità della stigmatizzazione di San Francesco.
C’è scritto in fondo alla parte terminale della nostra croce che quest’opera è stata realizzata nel 1272 al tempo di Gregorio Papa. Gregorio X fu colui che conciliò il conflitto fra domenicani e francescani e fece accettare ai primi le stimmate di Francesco. Ovviamente ebbe molta fortuna, oltre che molta capacità, perché trovò da una parte San Bonaventura da Bagno Regio e dall’altra San Tommaso d’Aquino Quindi possiamo in qualche modo concepire la nostra croce come un manifesto teologico che consacra la stigmatizzazione di San Francesco e la fa accettare a tutta la Chiesa.
Maestro di San Francesco (Circa 1260 - 1280), Croce di San Francesco, 1272 ,Tempera e oro su legno, 410 x 328 cm, Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria
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