I disegni di Carlo Scarpa per la Biennale
Progetto di Carlo Scarpa
18/10/2002
Dopo l’acquisizione pubblica dell’Archivio Carlo Scarpa, la Biennale di Venezia dedica una mostra a questo protagonista dell’architettura moderna. L’esposizione “I disegni di Carlo Scarpa. Architetture e progetti per la Biennale di Venezia (1948-1968)”, ospitata negli spazi del Padiglione Venezia ai Giardini, si presenta come un dovuto riconoscimento della Regione al Maestro veneziano che ha realizzato moltissime opere nel Veneto e per il Veneto.
Attraverso trentasei disegni autografi, per la maggior parte inediti, vengono illustrati undici progetti di architettura elaborati da Carlo Scarpa su commissione della Biennale di Venezia, in un arco temporale compreso tra il 1948 e il 1968, offrendo la possibilità di affiancare alla visione dei materiali esposti, la visita alle opere scarpiane tuttora esistenti ai Giardini. Il percorso dell’esposizione, che si avvale anche di materiali audiovisivi, segue una sequenza cronologica, partendo dai lavori incompiuti per un padiglione provvisorio del Lido di Venezia (1948) e snodandosi poi attraverso i disegni per il Padiglione del Libro (1950), per il nuovo ingresso con biglietteria ai Giardini (1951-52) e per il cortile interno al Padiglione Italia (1952). Viene inoltre presentata una ipotesi progettuale inedita per il prospetto del Padiglione dell’Ungheria, databile intorno al 1951.
Lo spazio maggiore è riservato alla documentazione grafica relativa al Padiglione del Venezuela (1953-56), vero pezzo forte della mostra. I disegni selezionati costituiscono una traccia di fondamentale importanza per la ricostruzione del complesso percorso ideativo che ha condotto l’architetto alla definizione di questa notevole opera, ancora visitabile ai Giardini seppure in condizioni precarie. Il Padiglione costruito è collocato tra l’edificio della Svizzera e quello della Russia, ed è composto da tre ambienti espositivi, uniti da una lunga pensilina di legno e ferro: la Sala dei Disegni, la Sala Maggiore e la Sala Minore, realizzate in calcestruzzo lasciato a vista esternamente. Sulla parete esterna della Sala Maggiore è collocato il profilo geografico in rame della Repubblica venezuelana.
Gli anni Sessanta hanno significato per Scarpa tutta una serie di interventi sul Padiglione Italia, di cui sono esposti i progetti redatti nel 1962 e nel 1968. La mostra si chiude con il progetto di trasformazione interna al Padiglione Italia, prodotto nel 1968, l’opera che conclude l’attività architettonica di Carlo Scarpa per la Biennale.
I disegni della mostra sono in gran parte tratti dall’Archivio di Carlo Scarpa, un complesso documentario che testimonia l’opera e il modo di lavorare di una personalità di estremo rilievo nel panorama della cultura architettonica del Novecento. Scarpa è uno dei maestri del pensiero progettuale del XX secolo, che – come fa notare il Ministro per i beni e le attività culturali, Giuliano Urbani – ha sempre saputo conciliare perfettamente l’uso di materiali contemporanei con la struttura storica dell’edificio e una cura quasi maniacale del dettaglio architettonico.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Udine | Rinvenimenti archeologici gettano nuova luce sulla storia della città
Nuove scoperte ad Aquileia: riemergono reperti legati ad attività produttive e un edificio residenziale di epoca romana
-
Venezia | Fino al 23 marzo a Ca' Pesaro
A Venezia il Surrealismo secondo Roberto Matta
-
Mondo | Dal 15 novembre alla Staatsgalerie di Stoccarda
La Germania rende omaggio a Carpaccio, il grande narratore del Rinascimento
-
Roma | Dall’8 novembre al VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia
“Vedere l’invisibile”: 150 anni di Guglielmo Marconi in mostra a Roma