Il complesso del '500 a un passo dal Colosseo torna a essere fruibile

A Roma Villa Silvestri Rivaldi riapre i battenti

 

La redazione

31/01/2025

Uno straordinario complesso d’origine cinquecentesca, a un passo dal Colosseo e dai Fori, sta per tornare a essere fruibile.
Strano a dirsi, ma una realtà del genere è ancora pressoché ignota al grande pubblico che da troppi anni passeggia su via dei Fori Imperiali, talvolta incuriosito da quei giardini e da quell’edificio misterioso.

Ora, in attesa del futuro restauro che permetterà di aprire stabilmente il sito, tra febbraio e marzo e per l’intera durata del Giubileo, Villa Silvestri Rivaldi riaprirà i battenti con la formula del “restauro aperto”: vi si svolgeranno visite guidate gratuite su prenotazione a cantiere aperto.
Questo sarà possibile grazie a un accordo tra Regione Lazio, che negli ultimi mesi ha perfezionato l’acquisto della villa dagli Istituti di Santa Maria in Aquiro, e Ministero della Cultura, con Segretariato e Istituto Centrale per il Restauro in testa.

Del complesso si è parlato giovedì 30 gennaio, nella sala Brandi dell’Istituto Centrale per il Restauro, per la presentazione del libro Villa Silvestri Rivaldi. Un cantiere di studio nel centro di Roma (Viella, 2024), curato da Gianni Pittiglio e Maria Adelaide Ricciardi (MiC – Direzione generale Educazione ricerca e istituti culturali).
Il volume, presentato da Fabio Isman, giornalista e scrittore, da Fabrizio Biferali, curatore della sezione rinascimentale dei Musei Vaticani, e da Alessandro Ippoliti, prorettore al patrimonio architettonico dell’Università degli Studi di Ferrara, raccoglie gli atti del convegno tenutosi tra 5 e 7 dicembre del 2022 a Palazzo Poli, sede dell’Istituto Centrale per la Grafica, a cui parteciparono studiosi e studenti di soprintendenze, università, direzioni generali, musei e istituti di restauro.


A Villa Silvestri Rivaldi l'affresco della Battaglia di Ponte Milvio (copia dell’affresco di Raffaello e Giulio Romano nelle Stanze Vaticane)

Il titolo dato a quell’evento, Una fiorita e vaga primavera. Studi e ricerche su Villa Silvestri Rivaldi, intendeva dare l’idea dello splendore percepito in origine da chi entrava nel complesso, come il celebre naturalista Ulisse Aldrovandi che lo fece tra 1549 e 1550, e scrisse appunto: «Son questa sala e camere così vagamente dipinte e adorne, che pare in una fiorita e vaga primavera s’entri e ben dimostrano il gentile spirito del loro Signore».
Quel signore era Eurialo Silvestri da Cingoli, cameriere segreto di Paolo III Farnese (1534-49), che fece costruire e decorare il palazzo nella speranza, rimasta vana, di diventare cardinale, avvalendosi delle botteghe di artisti del calibro di Antonio da Sangallo il Giovane e Perin del Vaga. Uno dei nomi pressoché certi che mise mano alla decorazione è quello di Prospero Fontana, ma forse anche Francesco Salviati, Gaspar Becerra, e altri.

Per circa un secolo la villa fu poi abitata da membri di famiglie prestigiose: il cardinale Alessandro de’ Medici, che fece decorare un’intera ala del palazzo, con una cappella e un bellissimo studiolo ornato di grottesche tanto in voga al tempo; il principe Marzio Colonna; il cardinale Lanfranco Margotti, che arricchì la villa di fontane e giochi d’acqua ammirati persino da Paolo V Borghese; il cardinale Carlo Emanuele Pio di Savoia, che fece costruire il Casino Nuovo di fronte al Colosseo, oggi non più esistente, e suo nipote Carlo. In questi anni ci lavorarono altre figure di rilievo, come gli architetti Giacomo del Duca e Giovanni Vasanzio o il pittore carraccesco Giovanni Battista Viola.

Nel 1660 la villa fu trasformata in convento e fabbrica tessile, con il sostegno dell’ingente lascito di Ascanio Rivaldi, a cui deve parte del nome con cui è oggi nota. Fu in questa fase, che Controriforma e funzione conventuale spinsero a obliterare gli affreschi cinquecenteschi, rimasti così nascosti per tre secoli e mezzo sotto anonime ridipinture e che solo negli ultimi anni stanno riemergendo grazie ai restauri.

Dopo l’Unità d’Italia la villa è stata prima una scuola femminile, mentre, tra 1931 e 1932, con lo sbancamento della collina Velia per la creazione di via dell’Impero – oggi via dei Fori Imperiali –, ha perso gran parte dei suoi giardini e l’originaria connessione con gli Orti Farnesiani.

Ha rischiato, quindi, di essere distrutta per far posto al Palazzo Littorio (1933) e a un grande centro commerciale, il Coliseum Center (1947-50), mentre tra gli anni ’70 e ’80 ha ospitato il “Convento occupato”, famoso centro sociale e culturale, in cui hanno suonato e si sono esibiti tanti artisti, tra cui Franco Battiato, il Banco del Mutuo Soccorso, Pino Daniele, Antonello Venditti.


Un particolare degli affreschi nella Sala degli Imperatori presso Villa Silvestri Rivaldi a Roma. E' ritratto l’imperatore di Costantino.

I saggi e le foto del volume, diviso in due sezioni - Storia, arte e architettura e I cantieri-scuola. Didattica e progettualità - rendono conto di questioni geologiche e di scoperte archeologiche; di architettura e di affreschi cinquecenteschi; di restauro e formazione, di sostenibilità, rifunzionalizzazione e futura valorizzazione. Una storia che rimette al suo posto un rilevante tassello della topografia di Roma. Di certo chi visiterà il palazzo in questa fase potrà vivere un’esperienza avvincente all’interno di un luogo che permetterà di scrivere nuove pagine di storia, archeologia e storia dell’arte.