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Si avvia il progetto di valorizzazione delle Residenze Sabaude
Palazzina di Caccia di Stupinigi - Museo dell'arte e dell'ammobiliamento
Ludovica Sanfelice
11/11/2015
Torino - Un protocollo d’intesa per la valorizzazione del Consorzio La Venaria Reale e delle altre Residenze reali sabaude è stato sottoscritto da Ministero dei Beni culturali e Regione Piemonte, con l'adesione del Comune di Torino e Compagnia di San Paolo.
L'accordo condurrà entro un anno alla definizione di un piano che individui modalità operative e risorse finanziarie per il progetto. Quindi la messa a punto di una strategia che dovrà comprendere una centrale comune di gestione dei servizi tesi ad accrescere il numero i visitatori mediante una politica unica e condivisa di marketing, comunicazione, promozione di eventi.
"La messa in rete delle residenze è per noi un obiettivo primario e strategico", commenta l'assessore regionale alla Cultura e Turismo, Antonella Parigi. Ma perchè il programma volga a buon fine il presupposto è che tutti ne riconoscano il valore imparando a mettere da parte gli stretti legami di proprietà. Una sfida e una promessa che accompagneranno il complesso monumentale sabaudo verso la creazione di nuovi modelli di integrazione e fruizione capaci di mettere in luce la ricchezza del patrimonio. Un campo in cui ormai Torino e il Piemonte sono maestri.
Consulta anche:
Guida d'arte di Torino
L'accordo condurrà entro un anno alla definizione di un piano che individui modalità operative e risorse finanziarie per il progetto. Quindi la messa a punto di una strategia che dovrà comprendere una centrale comune di gestione dei servizi tesi ad accrescere il numero i visitatori mediante una politica unica e condivisa di marketing, comunicazione, promozione di eventi.
"La messa in rete delle residenze è per noi un obiettivo primario e strategico", commenta l'assessore regionale alla Cultura e Turismo, Antonella Parigi. Ma perchè il programma volga a buon fine il presupposto è che tutti ne riconoscano il valore imparando a mettere da parte gli stretti legami di proprietà. Una sfida e una promessa che accompagneranno il complesso monumentale sabaudo verso la creazione di nuovi modelli di integrazione e fruizione capaci di mettere in luce la ricchezza del patrimonio. Un campo in cui ormai Torino e il Piemonte sono maestri.
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