Aleksandra Karpowicz. Body as Home
Dal 09 Maggio 2019 al 25 Settembre 2019
Venezia
Luogo: GAD – Giudecca Art District
Indirizzo: Giudecca 213-B
Curatori: Miguel Mallol
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@giudecca-art-district.com
Sito ufficiale: http://www.giudecca-art-district.com
In concomitanza con la 58esima edizione della Biennale di Venezia, il 9 maggio 2019 sull’isola veneziana della Giudecca inaugura ufficialmente GAD – Giudecca Art District, progetto fondato da Pier Paolo scelsi, Direttore Generale e Valentina Gioia Levy, Direttore Artistico.
Partendo dallo scenario storico dell'isola della Giudecca e dall'esperienza di One Contemporary Art, GAD è un network che si propone di manenere viva e traslare nel presente l’identità di spazio di confine, ricerca, rinnovamento, in connessione con la dimensione europea e internazionale. GAD propone una programmazione curatoriale permanente che mira da un lato a coinvolgere e far comunicare un numero consistente di realtà presenti e operanti nell'isola e nel contesto più ampio della città di Venezia, dall’altro di intercettare, far conoscere e far convergere alla Giudecca progetti di alta qualità immaginati con partner nazionali e internazionali. GAD presenterà i lavori di artisti noti sulla scena artistica mondiale come Yoko Ono, Kendell Geers, Kazuko Miyamoto, Moataz Nasr, accanto a giovani artisti contemporanei.
Durante la Biennale, gli spazi aderenti al distretto GAD ospiteranno sia progetti indipendenti sia progetti espositivi ed eventi culturali inseriti all’interno del programma 2019 Take Care of Your Garden. Cultivating a New Humanism, a cura di GAD. Il programma, che rispecchia una precisa linea curatoriale e identità artistica contemporanea, prevede da maggio a dicembre una serie di progetti curatoriali, talk, performance, video-proiezioni, installazioni all’aperto, in collaborazione con istituzioni, fondazioni, gallerie e centri culturali internazionali. Ispirato alla famosa citazione nelle ultime pagine del Candido di Voltaire, il progetto si focalizza sul tema della condizione umana nell’attuale epoca di iper-globalizzazione. Come nel famoso romanzo di Voltaire, il giardino è metafora di uno spazio interiore che suggerisce valori etici e sentimentali, che hanno origine nella mente e nel corpo dell’individuo ma che da questo si proiettano verso l’altro. L’invito a coltivare un nuovo umanesimo si rivolge alla sfera delle relazioni umane al di là dei confini nazionali e politici riconoscendo il valore dell’umanità come insieme. Viviamo davvero nel migliore dei mondi possibili come diceva il filosofo Pangloss al suo allievo Candide nel romanzo di Voltaire? O forse l’arte può aiutarci a costruirne uno migliore?
Tra le opere in mostra spicca l’istallazione Body as Home dell’artista Aleksandra Karpowicz e dell’October! Collective, nel Project Space #01. Curata da Miguel Mallol, Body as Home è una video istallazione a trittico, che narra un viaggio di scoperta, ricerca di identità, migrazione, ed esplorazione dell’idea di casa. Filmato in quattro città (Città del Capo, Londra, New York, Varsavia), Body as Home presenta tre protagonisti per ciascuna di esse: un residente, un visitatore, e la regista Karpowicz, in un’indagine del concetto di “casa”, inteso come posizione geografica, ruolo della persona all’interno del tessuto sociale, e identità personale di ciascuno. L’opera analizza la sovrapposizione tra l’individualità fisica e la sensazione di essere “a casa”,prendendo in esame la relazione tra fisicità, sessualità e identità, in un invito collettivo a sentirsi a casa nel proprio corpo.
In occasione della serata di inaugurazione del Giudecca Art District, giovedì 9 maggio si terranno una serie di performance, inclusa Body As Home dell’October! Collective. Il 10 e 11 maggio seguiranno poi due intensi programmi di talks, performance e video proiezioni per proporre una visione critica sul tempo attuale insieme ad artisti, curatori e intellettuali italiani e internazionali.
Nel programma saranno inclusi: le opere di Yoko Ono Cloud Piece(1963), e Write Your Untold Story, nuova versione dell’opera di presentata per la prima volta alla seconda edizione di Something Else - Off Biennale Cairo pensata specificatamente per il distretto; Tu vs Everybody, un progetto organizzato dal network VILLAM, a cura di Anita Calà ed Elena Giulia Rossi, che presenta interventi degli artisti italiani Francesca Arri, Valeriana Berchicci, Stefano Cagol, Fabrizio Cicero, Iginio de Luca, Lamberto Teotino, Carlo Zanni, in maniera diffusa nel distretto e presso lo Spazio Bocciofila; TIME MACHINE, mostra personale dell’artista Pia MYrvoLD (NOR/FR) a cura di GAD e Pavilion 0, una mostra collettiva a cura di Tomasz Wendland (Mediations Biennale Poznań), entrambe presso Fabbrica H3 di SerenDPT, Ex Chiesa di SS. Cosma e Damiano; There Are No Titans, a cura di GAD,con gli artisti Gip Depio (USA), Tanner Goldbeck (USA) e Waseem Marzouki (SIR), nel Project Space #02.
Fra le altre mostre in programma a cura di GAD inaugureranno in seguito: a giugno We are Humanity! di Lilli Muller (USA) e Randi Matushevitz (USA) nel Project Space #02; a settembre Liquid Existences, con opere di Kendell Geers (ZA), Kazuko Miyamoto (JP), Moataz Nasr (EG) e Qasim Riza Shaheen (UK) nel Project Space #01 e a dicembre Mediterraneo Mare di Mezzo, da un’idea di Luigi Viola, una mostra collettiva nella GAD Gallery.
GAD ha avviato inoltre diverse collaborazioni con fondazioni, istituzioni e luoghi simbolo del patrimonio artistico di Venezia, come la Chiesa delle Zitelle e Scala Contarini del Bovolo, ma anche festival e manifestazioni come la Venice Design Week, creando un legame tra l'isola e il contesto più ampio all'interno della quale essa si inscrive.
Alla ricca proposta di GAD si aggiungono alcuni progetti indipendenti, fra cui: Force Field, presentata dalla Starak Family Foundation, una mostra collettiva di tredici artisti polacchi emergenti a cura di Ania Muszynska, a Oficine 800; le due mostre organizzate dalla galleria veronese Studio la Città presso la GAD Gallery. Recursions and Mutations, da un’idea di Jacob Hashimoto, a cura di Hélène de Franchis, catalogo con testo di Daniele Capra, mostra collettiva con opere di Vincenzo Castella (IT), Lynn Davis (USA), Jacob Hashimoto (USA), Roberto Pugliese (IT) e After J.M.W. Turner 1834 – 2019, mostra personale di Hiroyuki Masuyama (JP).
Giudecca Art District: Programma di talk e performance
7 - 11 maggio:
L’artista Pia MYrvoLD presenterà la performance Extended Reality con Luka Vodopivec e The Sumerians on Holiday, legata alla sua mostra TIME MACHINE.
Giovedì 9 maggio:
In occasione della serata di inaugurazione di giovedì 9 maggio si svolgeranno le seguenti performance: Body as Homedell’October! Collective, a cura di Miguel Mallol, con la musica di Occult Hardware e gli artisti Fayann Smith, Robert Burhnam, Isabella Steinsdotter, Takasama Mukai & Aleksandra Karpowicz e con costumi ideati da Muusa Italy; Studio Orient, L’Orient au féminin di Dalila Dalléas Bouzar e La métamorphose des corps fluidesdi Anna Mapoubi, a cura di GAD; l’intervento The Litmus Test di Stefano Cagol, parte del progetto Tu vs Everybody, a cura di VILLAM; le due performances di Pia MYrvoLD, Extended Reality, con Luka Vodopivec e The Sumerians on Holiday in TIME MACHINE.
Venerdì 10 maggio:
Il tema della prima giornata sarà “Disoriented gazes. Multidisciplinary in contemporary Asian Art”, con interventi di: Vilma Jurkute, Direttore di Alserkal Avenue (Dubai, UAE); Alnoor Mitha, Senior Research Fellow in Asian Cultures e Founding Artistic Director dell’Asia Triennial Manchester (UK); Elvira Eevr Djaltchinova, Direttrice del Warsaw Institute for Modern and Contemporary Asian Art Foundation (POL).
Sabato 11 maggio:
La seconda giornata di talk e performance sarà a cura di Arts & Globalization, una piattaforma internazionale e interdisciplinare. Il programma “Politis of Spaces” si aprirà con una performance dell’artista Nigeriano di fama mondialeJelili Atiku, che ha partecipato alla 57esima Biennale di Venezia nel 2017 e a Manifesta 12 nel 2018. La performance My Eyes Are Larger Than My Mouth è organizzata da Rikke Jørgensen (Arts & Globalization) e Simona Carniato (Studioo non-profit). Tra gli artisti e curatori partecipanti sono annoverati: Ibrahim Mahama (GHA), artista e fondatore del Savannah Centre for Contemporary Art (Tamale, GHA); Paul Goodwin, curatore indipentente e professore di arte contemporanea al Chelsea College of Arts - University of the Arts London (UK); Arnaud Cohen(FR), scultore e artista visivo; Awam Amkpa, curatore e Associate Professor of Drama, Social and Cultural Analysis and Director, Africana Studies, NYUAD (Abu Dhabi, UAE), Malala Andrialavidrazana (MG/FR), artista visiva.
Inaugurazione: 9 maggio 2019 h. 18-23
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fayann smith ·
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