Iconografia della Vergine tra Italia, Mitteleuropa e Oriente
Dal 12 Settembre 2015 al 27 Settembre 2015
Tito | Potenza
Luogo: Salone Chiara Luce Badano - Convento Sant’Antonio da Padova,
Indirizzo: largo Convento
Orari: dal lunedì alla domenica ore 17-20
Curatori: Don Antonio Laurita, Sergio Buoncristiano
Enti promotori:
- Comune di Tito
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: 3492208343
E-Mail info: rebisarte@gmail.com
La mostra, patrocinata dal Comune di Tito e organizzata dalla Rebis Arte, rientra nelle iniziative di valorizzazione del culto Mariano oggetto di finanziamento del Fesr Basilicata ed offre, attraverso una mirata selezione di opere, una lettura dell’iconografia della Vergine tra il XVII e la prima metà del XX secolo, in Italia e nell’Europa cattolica, mettendo a confronto opere realizzate nel nostro paese con altre provenienti dall’area dell’Europa Centrale e Orientale.
Il percorso espositivo evidenzia la profonda influenza che i luoghi di realizzazione delle opere hanno avuto sulla risultante iconografica. Pur trattandosi di un unico soggetto ritratto la varietà di differenze fisiognomiche appare in tutta la sua complessità, svelando la presenza di tanti culti paralleli pur all’interno dello stesso dogma di fede, e la differente percezione iconografica che ciascuna popolazione ha della Vergine. Il grande significato devozionale ricoperto da Maria nella cultura cattolica europea appare qui arricchito da una varietà illustrativa senza pari; la mostra si chiude con una piccola selezione di Icone devozionali del culto ortodosso che fanno da contrappunto per la rigidità ieratica delle immagini che raffigurano.
La mostra darà occasione ai visitatori di poter godere anche della visita del complesso del Convento di Sant’Antonio da Padova, la cui costruzione risale al XVI secolo, all’interno del quale sono conservati reperti di notevole pregio, tra i quali spicca una statua lignea della Vergine con Bambino e una tela di Giovanni De Gregorio detto il Pietrafesa (autore anche del ciclo di affreschi visibile nel chiostro) entrambi degli inizi del XVII secolo.
Durante la serata del vernissage, dopo i saluti istituzionali, avrà luogo un seminario conoscitivo sui temi della mostra a cura di Don Antonio Laurita, e del Dott. Mauro Vincenzo Fontana, storico dell’arte, che affronterà un percorso sull’iconografia della Vergine nella pittura lucana tra il XVI e il XVIII secolo.
Il percorso espositivo evidenzia la profonda influenza che i luoghi di realizzazione delle opere hanno avuto sulla risultante iconografica. Pur trattandosi di un unico soggetto ritratto la varietà di differenze fisiognomiche appare in tutta la sua complessità, svelando la presenza di tanti culti paralleli pur all’interno dello stesso dogma di fede, e la differente percezione iconografica che ciascuna popolazione ha della Vergine. Il grande significato devozionale ricoperto da Maria nella cultura cattolica europea appare qui arricchito da una varietà illustrativa senza pari; la mostra si chiude con una piccola selezione di Icone devozionali del culto ortodosso che fanno da contrappunto per la rigidità ieratica delle immagini che raffigurano.
La mostra darà occasione ai visitatori di poter godere anche della visita del complesso del Convento di Sant’Antonio da Padova, la cui costruzione risale al XVI secolo, all’interno del quale sono conservati reperti di notevole pregio, tra i quali spicca una statua lignea della Vergine con Bambino e una tela di Giovanni De Gregorio detto il Pietrafesa (autore anche del ciclo di affreschi visibile nel chiostro) entrambi degli inizi del XVII secolo.
Durante la serata del vernissage, dopo i saluti istituzionali, avrà luogo un seminario conoscitivo sui temi della mostra a cura di Don Antonio Laurita, e del Dott. Mauro Vincenzo Fontana, storico dell’arte, che affronterà un percorso sull’iconografia della Vergine nella pittura lucana tra il XVI e il XVIII secolo.
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altri artisti di cui manca certa attribuzione ·
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