Fino al 3 marzo a Genova, Palazzo Ducale
Da Monet a Bacon, i capolavori di Johannesburg ricordano Nelson Mandela

Ritratto della fondatrice della Johannesburg Art Gallery. Antonio Mancini, Lady Phillips, 1909, olio su tela, cm 90, 1 x 76,5
Francesca Grego
21/11/2018
Genova - Nel centenario della nascita di Nelson Mandela, Genova rende omaggio all’attivista e padre della democrazia sudafricana con una sfilata di capolavori provenienti dalla prestigiosa Johannesburg Art Gallery. Fino al prossimo 3 marzo più di un secolo di grande arte si mostra a Palazzo Ducale in 60 opere, tra dipinti a olio, grafiche e acquerelli.
Si parte dall’Inghilterra di metà Ottocento con William Turner e la scena preraffaellita di Alma-Tadema e Dante Gabriel Rossetti, per arrivare a uno sfaccettato ritratto del XX secolo, tra Francis Bacon e la Pop Art americana di Robert Lichtenstein ed Andy Warhol. Fino a un inside sulla ricerca artistica contemporanea sudafricana, con i lavori di Maggie Laubser, Maude Sumner, Selby Mvusi e George Pemba, in bilico tra la ricerca sul linguaggio pittorico e l’indagine sul sociale.
Al centro del percorso, la luminosa stagione del naturalismo e dell’Impressionismo in Francia, rappresentata da Gustave Courbet, Camille Corot, Edgar Degas (Due ballerine), Claude Monet (Primavera), Alfred Sisley, le innovazioni di Paul Cézanne (Bagnanti) e Vincent Van Gogh (Ritratto di un uomo anziano), gli azzardi delle avanguardie da Henri Matisse a Pablo Picasso.
La mostra Da Monet a Bacon. Capolavori della Johannesburg Art Gallery è anche un’occasione per scoprire la storia di questa grande collezione. A intraprendere il progetto nei primi anni del Novecento fu Lady Florence Phillips, promotrice della cultura indigena sudafricana e moglie del magnate dell’industria mineraria Sir Lionel Phillips.
Convinta della necessità di dotare Johannesburg di un museo d’arte, vendette un prezioso diamante azzurro ricevuto in dono dal marito per acquistare i primi lavori. Grazie all’aiuto di altri grandi investitori e ai consigli del mercante d’arte, collezionista e direttore museale irlandese Hugh Lane, sin dalla sua apertura nel 1910 la Johannesburg Art Gallery poté contare su un corpus di opere di grande qualità e attualità, arricchitosi ulteriormente nel corso del tempo.
Oggi in 15 sale e giardini dedicati alla scultura sfoggia capolavori del Seicento olandese, arte britannica, sudafricana ed europea del XVIII e del XIX secolo, nonché un’ampia selezione dedicata al XX secolo, che spazia dalla produzione locale spazia dalla produzione locale al panorama internazionale.
Leggi anche:
• A Palazzo Ducale “Fulvio Roiter. Fotografie 1948-2007”
Si parte dall’Inghilterra di metà Ottocento con William Turner e la scena preraffaellita di Alma-Tadema e Dante Gabriel Rossetti, per arrivare a uno sfaccettato ritratto del XX secolo, tra Francis Bacon e la Pop Art americana di Robert Lichtenstein ed Andy Warhol. Fino a un inside sulla ricerca artistica contemporanea sudafricana, con i lavori di Maggie Laubser, Maude Sumner, Selby Mvusi e George Pemba, in bilico tra la ricerca sul linguaggio pittorico e l’indagine sul sociale.
Al centro del percorso, la luminosa stagione del naturalismo e dell’Impressionismo in Francia, rappresentata da Gustave Courbet, Camille Corot, Edgar Degas (Due ballerine), Claude Monet (Primavera), Alfred Sisley, le innovazioni di Paul Cézanne (Bagnanti) e Vincent Van Gogh (Ritratto di un uomo anziano), gli azzardi delle avanguardie da Henri Matisse a Pablo Picasso.
La mostra Da Monet a Bacon. Capolavori della Johannesburg Art Gallery è anche un’occasione per scoprire la storia di questa grande collezione. A intraprendere il progetto nei primi anni del Novecento fu Lady Florence Phillips, promotrice della cultura indigena sudafricana e moglie del magnate dell’industria mineraria Sir Lionel Phillips.
Convinta della necessità di dotare Johannesburg di un museo d’arte, vendette un prezioso diamante azzurro ricevuto in dono dal marito per acquistare i primi lavori. Grazie all’aiuto di altri grandi investitori e ai consigli del mercante d’arte, collezionista e direttore museale irlandese Hugh Lane, sin dalla sua apertura nel 1910 la Johannesburg Art Gallery poté contare su un corpus di opere di grande qualità e attualità, arricchitosi ulteriormente nel corso del tempo.
Oggi in 15 sale e giardini dedicati alla scultura sfoggia capolavori del Seicento olandese, arte britannica, sudafricana ed europea del XVIII e del XIX secolo, nonché un’ampia selezione dedicata al XX secolo, che spazia dalla produzione locale spazia dalla produzione locale al panorama internazionale.
Leggi anche:
• A Palazzo Ducale “Fulvio Roiter. Fotografie 1948-2007”
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Mondo | Dal 4 aprile al 24 agosto al Musée d'Art Moderne
Henri Matisse e Marguerite. A Parigi una mostra racconta il legame tra padre e figlia
-
Genova | Oltre 30 siti da visitare il 15 e 16 febbraio
Genova e Roma: per il Giubileo un’edizione speciale dei Rolli Days
-
Roma | Fino al 27 luglio al Museo Storico della Fanteria
Dai Chupa Chups ai profumi, un insolito Dalí in mostra a Roma
-
Brescia | Dal 25 gennaio al 15 giugno a Palazzo Martinengo
Da Boldini a De Nittis, les Italiens de Paris incantano Brescia
-
Rovigo | Dal 21 febbraio a Rovigo, Palazzo Roverella
Hammershøi, il maestro del silenzio, per la prima volta in Italia
-
Roma | Fino al 28 febbraio al Palazzo della Cancelleria
Giordania: alba del Cristianesimo. A Roma 90 reperti per un viaggio tra storia e fede