Al Kimbell Art Museum di Fort-Worth dal 14 settembre al 26 gennaio

I Marmi Torlonia volano in Texas

Collezione Torlonia, Vecchio da Otricoli | Foto: © Lorenzo De Masi | Courtesy Fondazione Torlonia
 

Samantha De Martin

07/07/2025

Mondo - Chissà su quanti nuovi volti, anche oltreoceano, continueranno a posarsi gli occhi del Caprone Giustiniani, o quelli del Vecchio da Otricoli con le sue rughe commoventi, e poi lo sguardo della fanciulla di Vulci, pronta a sfoggiare il suo sorriso nel padiglione del Kimbell Art Museum di Fort-Worth, in Texas, firmato Renzo Piano.
Dopo il poderoso allestimento ideato da David Chipperfield Architects Milano per la mostra ospitata dai Musei Capitolini a ottobre del 2020, una selezione di cinquantotto capolavori raramente esposti, provenienti dalla più importante collezione privata di scultura romana al mondo, con le sue 622 opere, dopo Parigi e Chicago sbarca per la seconda volta negli States.
Dal 14 settembre al 26 gennaio il Kimbell Art Museum presenta l’esposizione Mito e Marmo: Sculture Romane Antiche dalla Collezione Torlonia, “la prima mostra di scultura romana antica nei cinquantatré anni di storia del Kimbell”, come spiega il suo direttore Eric Lee.


Statua di caprone in riposo, Marmo greco, 132 x 60 cm, Collezione Torlonia, Inv. 441 | © FondazioneTorlonia | Foto: Lorenzo De Masi

Raccolta a partire dal 1875 dal principe Alessandro Torlonia nell’omonimo museo di via della Lungara, a Roma, rimasto aperto fino agli anni Quaranta del Novecento, la “collezione delle collezioni” era visibile, all’epoca, solo a pochissimi privilegiati, al punto che, nel 1947, il celebre archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli, direttore generale delle Antichità e delle Arti capitoline, per visitarla sarebbe stato costretto a travestirsi da spazzino.
Adesso questa raccolta straordinaria, costituita attraverso acquisizioni da importanti collezioni di famiglie patrizie romane e da scavi condotti nelle tenute di famiglia in tutta Italia, porta negli States tutta la magia del museo creato dal Principe Torlonia per ospitare ed esporre l'imponente collezione di marmi antichi di famiglia.
Organizzato tematicamente in sei sezioni, il percorso sfodera tre icone imperdibili, tra le quali spicca il Ritratto di giovane donna della metà del I secolo a.C., che offre una singolare rappresentazione della ritrattistica femminile romana della prima età augustea.
Le divinità del mondo romano si fanno strada tra l’Estia Giustiniani, una delle opere più importanti della collezione, e una delle pochissime versioni romane dello stile greco classico "severo" ancora esistenti, mentre tra gli imperatori del II secolo d.C. e le loro famiglie imperiali, il pubblico riconoscerà Traiano, Adriano, Marco Aurelio, Commodo e Settimio Severo.


Hestia Giustiniani, Copia romana di età adrianea di un originale in bronzo databile al 470-460 a.C. | Courtesy © Fondazione Torlonia

Nessuna delle opere esposte in Mito e Marmo appare oggi come quando lasciò la bottega dell'artista, sia per l'usura del tempo che per le mani di generazioni di restauratori che hanno fatto la loro parte.
La sezione Restauro e Ricostruzione metterà in luce come le sculture siano state modificate nel corso dei secoli, a volte persino trasformate in opere quasi completamente nuove. A volte grandi artisti venivano incaricati di aggiornare o perfezionare frammenti antichi. Ad esempio, una banale scultura di un ariete reclinato fu completamente trasformata, resa gloriosa dall'aggiunta di una esuberante testa scolpita da Gian Lorenzo Bernini intorno al 1620.

"Ciascuna di queste eccezionali sculture ha vissuto molte vite nel corso dei secoli - spiega Jennifer Casler Price, curatrice senior di arte asiatica, africana e americana antica al Kimbell Art Museum e curatrice della mostra per il Kimbell -. Attraversando lo spazio e il tempo, collegando il passato al presente, queste opere potenti risuonano ancora oggi. Siamo entusiasti di poter condividere le loro affascinanti storie con i nostri visitatori e di portare questi magnifici ambasciatori da Roma al Texas."

Il principe Torlonia aveva incaricato gli archeologi di effettuare scavi in ​​alcune delle sue proprietà, in particolare in un lungo tratto della via Appia Antica. Da questi provengono il Rilievo Votivo Attico del V secolo a.C., l'unica scultura greca in mostra e l'opera più antica dell'intera Collezione Torlonia. Il Rilievo offre una rara rappresentazione del luogo in cui fu rinvenuto, combinando elementi del paesaggio architettonico e commerciale con motivi simbolici e divinità.


Collezione Torlonia, Fanciulla da Vulci | Foto: © Lorenzo de Masi | Courtesy Fondazione Torlonia 

A chiudere il percorso è Morte e Ricordo, sezione che riflette uno dei punti di forza della Collezione: i monumenti funerari. Queste superbe sculture mettono in risalto la lunga tradizione romana di commemorare i defunti e di immortalare visivamente le loro sembianze e identità personali nel marmo, per essere esposte al pubblico e visitate da generazioni di discendenti. Diversi straordinari sarcofagi, come quello raffigurante le Fatiche di Ercole e il Coperchio con coppia distesa, sono tra le più grandi opere scolpite in marmo sopravvissute dell'antica Roma.

"Lo spirito universale che ha sempre informato l'arte classica - ribadisce Carlotta Loverini Botta, direttrice della Fondazione Torlonia - deve continuare a essere coltivato per le generazioni future. È un linguaggio universale che vive della continua reinvenzione dei classici attraverso il dialogo con la cultura moderna."

Le opere della Collezione Torlonia sono state restaurate dalla Fondazione Torlonia con il contributo della Fondazione Bvlgari.
Dal 14 marzo al 19 luglio 2026 la mostra farà tappa al Montreal Museum of Fine Arts.