A Palazzo delle Esposizioni fino al 2 settembre
Fotografe italiane 1965-2018. Uno sguardo al femminile su 50 anni di cambiamenti
Alessandra Spranzi, Tornando a casa, 1997, stampa a colori su alluminio, 36,5 x 24,5 cm. © Alessandra Spranzi. Courtesy of Azienda Speciale Palaexpo
Samantha De Martin
13/06/2018
Roma - Oltre cinquant’anni d’Italia raccontati in 200 scatti. Mutamenti concettuali, estetici, tecnologici, ma anche eperienze personali e situazioni legate al tessuto quotidiano e familiare di 70 artiste affiorano dalla selezione di fotografie e libri provenienti dalla collezione della fotografa e collezionista Donata Pizzi.
Una mostra, unica nel suo genere, accoglie, fino al 2 settembre a Palazzo delle Esposizioni, i lavori di autrici appartenenti a generazioni ed ambiti espressivi diversi.
A tessere il percorso ideato dalla Triennale di Milano e dal Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo in collaborazione con l'Azienda Speciale Palaexpo, ci sono le opere di pioniere del reportage italiano come Paola Agosti, Letizia Battaglia, Lisetta Carmi, Elisabetta Catalano, Carla Cerati e le ultime sperimentazioni condotte tra gli anni Novanta e il 2018 da Marina Ballo Charmet, Silvia Camporesi, Monica Carocci, Gea Casolaro, Paola Di Bello, solo per citarne alcune.
Negli anni Sessanta, in Italia, il massiccio ingresso di fotografe, fotoreporter e artiste nel circuito culturale dell’arte e del fotogiornalismo - ambiti rimasti a lungo appannaggio quasi esclusivo di presenze maschili - è favorito dai repentini cambiamenti socio-politici e dalle nuove istanze sollevate dal femminismo. Ed è anche grazie alle conquiste di quella generazione, che oggi fotografe e artiste hanno guadagnato posizioni di primo piano sul parterre nazionale e internazionale di musei, gallerie, festival, riviste.
Dalle quattro sezioni che scandiscono la mostra emergono i momenti significativi della storia della fotografia italiana dell'ultimo cinquantennio. Se Dentro le storie è dedicata alla fotografia di reportage e di denuncia sociale, la sezione intitolata Cosa ne pensi tu del femminismo? pone un focus sui rapporti tra immagine fotografica e pensiero femminista. Ciò che accomuna la ricerca delle artiste presenti in questa sala è l’uso militante e politico della fotografia, concepita come strumento per raccontare la realtà attraverso l’assunzione di uno sguardo sessuato che esplora le differenze di genere.
La sezione Identità e relazione si concentra sui temi legati all’identità e alla rappresentazione delle relazioni affettive, ponendo al centro il “partire da sé”. E infine, Vedere oltre, scandaglia le ricerche contemporanee basate sull’esplorazione delle potenzialità espressive della fotografia.
Umberto Eco, immortalato da Carla Cerati, cede il posto ai soggetti colti dall’obiettivo di Paola Agosti, particolarmente sensibile ai problemi che affliggono le campagne del Nord Italia. Un profugo somalo e un siriano sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre 2013, fanno il bagno nelle acque di Lampedusa. E poi ci sono Giosetta Fioroni negli scatti di Elisabetta Catalano, una famiglia ucraina nella città di Sloviansk, fotografata da Francesca Volpi, le stampe cromogeniche di Martina Bacigalupo.
“Nella storia della fotografia - scrive la curatrice Raffaella Perna - la riscoperta di figure femminili è un fenomeno recente: benché molte donne sin dal 1839 abbiano scelto la fotografia come campo professionale e strumento espressivo, solo negli anni novanta del XX secolo esse divengono oggetto di un numero rilevante di studi specifici”.
Presentata per la prima volta alla Triennale di Milano nel 2016 nell’ambito di un progetto nato in collaborazione con Mufoco -Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo, la collezione di Donata Pizzi si accompagna al documentario Parlando con voi - caratterizzato da interviste a molte protagoniste della mostra - tratto dal libro omonimo di Giovanna Chiti e Lucia Covi prodotto da AFIP International - Associazione Fotografi Professionisti - e Metamorphosi Editrice su idea di Giovanni Gastel.
Leggi anche:
• L'altro sguardo. Fotografe italiane 1965-2018
Una mostra, unica nel suo genere, accoglie, fino al 2 settembre a Palazzo delle Esposizioni, i lavori di autrici appartenenti a generazioni ed ambiti espressivi diversi.
A tessere il percorso ideato dalla Triennale di Milano e dal Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo in collaborazione con l'Azienda Speciale Palaexpo, ci sono le opere di pioniere del reportage italiano come Paola Agosti, Letizia Battaglia, Lisetta Carmi, Elisabetta Catalano, Carla Cerati e le ultime sperimentazioni condotte tra gli anni Novanta e il 2018 da Marina Ballo Charmet, Silvia Camporesi, Monica Carocci, Gea Casolaro, Paola Di Bello, solo per citarne alcune.
Negli anni Sessanta, in Italia, il massiccio ingresso di fotografe, fotoreporter e artiste nel circuito culturale dell’arte e del fotogiornalismo - ambiti rimasti a lungo appannaggio quasi esclusivo di presenze maschili - è favorito dai repentini cambiamenti socio-politici e dalle nuove istanze sollevate dal femminismo. Ed è anche grazie alle conquiste di quella generazione, che oggi fotografe e artiste hanno guadagnato posizioni di primo piano sul parterre nazionale e internazionale di musei, gallerie, festival, riviste.
Dalle quattro sezioni che scandiscono la mostra emergono i momenti significativi della storia della fotografia italiana dell'ultimo cinquantennio. Se Dentro le storie è dedicata alla fotografia di reportage e di denuncia sociale, la sezione intitolata Cosa ne pensi tu del femminismo? pone un focus sui rapporti tra immagine fotografica e pensiero femminista. Ciò che accomuna la ricerca delle artiste presenti in questa sala è l’uso militante e politico della fotografia, concepita come strumento per raccontare la realtà attraverso l’assunzione di uno sguardo sessuato che esplora le differenze di genere.
La sezione Identità e relazione si concentra sui temi legati all’identità e alla rappresentazione delle relazioni affettive, ponendo al centro il “partire da sé”. E infine, Vedere oltre, scandaglia le ricerche contemporanee basate sull’esplorazione delle potenzialità espressive della fotografia.
Umberto Eco, immortalato da Carla Cerati, cede il posto ai soggetti colti dall’obiettivo di Paola Agosti, particolarmente sensibile ai problemi che affliggono le campagne del Nord Italia. Un profugo somalo e un siriano sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre 2013, fanno il bagno nelle acque di Lampedusa. E poi ci sono Giosetta Fioroni negli scatti di Elisabetta Catalano, una famiglia ucraina nella città di Sloviansk, fotografata da Francesca Volpi, le stampe cromogeniche di Martina Bacigalupo.
“Nella storia della fotografia - scrive la curatrice Raffaella Perna - la riscoperta di figure femminili è un fenomeno recente: benché molte donne sin dal 1839 abbiano scelto la fotografia come campo professionale e strumento espressivo, solo negli anni novanta del XX secolo esse divengono oggetto di un numero rilevante di studi specifici”.
Presentata per la prima volta alla Triennale di Milano nel 2016 nell’ambito di un progetto nato in collaborazione con Mufoco -Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo, la collezione di Donata Pizzi si accompagna al documentario Parlando con voi - caratterizzato da interviste a molte protagoniste della mostra - tratto dal libro omonimo di Giovanna Chiti e Lucia Covi prodotto da AFIP International - Associazione Fotografi Professionisti - e Metamorphosi Editrice su idea di Giovanni Gastel.
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