Dal 6 marzo al 21 giugno a Palazzo Pallavicini
Presto a Bologna gli scatti di Robert Doisneau
Atelier Robert Doisneau |
Robert Doisneau, L'information scolaire, Paris 1956
Samantha De Martin
25/02/2020
Bologna - Il popolo in festa e i grigi sobborghi delle periferie parigine, gli scorci della campagna francese, e ancora le fabbriche e la guerra letta dalla parte della Resistenza. Il racconto fotografico di un mondo che “non ha nulla a che fare con la realtà, ma è infinitamente più interessante” si appresta a varcare, dal 6 marzo al 21 giugno, le sale di Palazzo Pallavicini.
Sono loro i protagonisti degli scatti di Robert Doisneau, il fotografo “umanista”, l’artista ribelle che, lungi dal catturare la vita così come si presenta, la ritrae come vuole che sia, attraverso un lavoro intriso di momenti di disobbedienza e di rifiuto per le regole stabilite, di immagini giocose e ironiche giustapposizioni di elementi tradizionali e anticonformisti.
L’artista celebre per il suo approccio poetico alla street photography, autore di Le baiser de l'hôtel de ville, una delle immagini più famose della storia della fotografia del secondo dopoguerra, sarà presto a Bologna, protagonista del percorso a cura dell’Atelier Robert Doisneau (Montrouge), creato da Francine Deroudille e Annette Doisneau per conservare e rappresentare le opere dell'artista.
Gli spazi di via San Felice accoglieranno 143 opere provenienti dall’Atelier. L’esposizione è il risultato di un progetto ambizioso di Francine Deroudille e della sorella Annette - le figlie di Robert Doisneau - che nel 1986 hanno selezionato da 450mila negativi, prodotti in oltre 60 anni di attività dell’artista, le immagini della mostra che ripercorrono l’appassionante storia autobiografica del fotografo che trascorse la sua vita nella periferia parigina di Montrouge, fotografando strade e volti sempre differenti, fornendo una sincera e umoristica rappresentazione della società francese.
Influenzato dall'opera di André Kertész, Eugène Atget e Henri Cartier-Bresson, il fotografo di Gentilly conferisce importanza e dignità alla cultura di strada, elemento che carica i suoi lavori di una profonda suggestione. I suoi soggetti prediletti sono i bambini, con i loro momenti di libertà e di gioco che sfuggono al controllo dei genitori, trasmettendo a chi osserva una visione densa e, al tempo stesso, affascinante della fragilità umana.
Leggi anche:
• Botero a Palazzo Pallavicini con 50 opere inedite
Sono loro i protagonisti degli scatti di Robert Doisneau, il fotografo “umanista”, l’artista ribelle che, lungi dal catturare la vita così come si presenta, la ritrae come vuole che sia, attraverso un lavoro intriso di momenti di disobbedienza e di rifiuto per le regole stabilite, di immagini giocose e ironiche giustapposizioni di elementi tradizionali e anticonformisti.
L’artista celebre per il suo approccio poetico alla street photography, autore di Le baiser de l'hôtel de ville, una delle immagini più famose della storia della fotografia del secondo dopoguerra, sarà presto a Bologna, protagonista del percorso a cura dell’Atelier Robert Doisneau (Montrouge), creato da Francine Deroudille e Annette Doisneau per conservare e rappresentare le opere dell'artista.
Gli spazi di via San Felice accoglieranno 143 opere provenienti dall’Atelier. L’esposizione è il risultato di un progetto ambizioso di Francine Deroudille e della sorella Annette - le figlie di Robert Doisneau - che nel 1986 hanno selezionato da 450mila negativi, prodotti in oltre 60 anni di attività dell’artista, le immagini della mostra che ripercorrono l’appassionante storia autobiografica del fotografo che trascorse la sua vita nella periferia parigina di Montrouge, fotografando strade e volti sempre differenti, fornendo una sincera e umoristica rappresentazione della società francese.
Influenzato dall'opera di André Kertész, Eugène Atget e Henri Cartier-Bresson, il fotografo di Gentilly conferisce importanza e dignità alla cultura di strada, elemento che carica i suoi lavori di una profonda suggestione. I suoi soggetti prediletti sono i bambini, con i loro momenti di libertà e di gioco che sfuggono al controllo dei genitori, trasmettendo a chi osserva una visione densa e, al tempo stesso, affascinante della fragilità umana.
Leggi anche:
• Botero a Palazzo Pallavicini con 50 opere inedite
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | Dall’8 novembre al VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia
“Vedere l’invisibile”: 150 anni di Guglielmo Marconi in mostra a Roma
-
Roma | Fino al 23 marzo al Museo di Roma a Palazzo Braschi
Roma riscopre le "sue" pittrici con oltre 130 opere in mostra a Palazzo Braschi
-
Firenze | A Firenze dal 24 ottobre al 26 gennaio
A Palazzo Strozzi come dentro un fiore: arriva il duo DRIFT
-
Roma | Fino al 12 gennaio in collaborazione con l’École française de Rome
Villa Farnesina e il Seicento. Una mostra svela gli affreschi ritrovati in un’intercapedine
-
Milano | Dal 2 dicembre a Palazzo Marino
Il Natale a Milano è con Federico Barocci
-
Vicenza | Dal 16 novembre al 21 aprile presso i Musei Civici
A Bassano del Grappa arriva Brassaï. "L'occhio di Parigi" in mostra con 200 scatti