Frank Lupo
![Frank Lupo, L’oceano Indiano, 2009. Gouache su carta Arches, 112x156cm. Frank Lupo, L’oceano Indiano, 2009. Gouache su carta Arches, 112x156cm.](http://www.arte.it/foto/600x450/04/77195-F_Lupo_L_oceano_Indiano_Gouache_su_carta_Arches_112x156cm_2009.jpg)
Frank Lupo, L’oceano Indiano, 2009. Gouache su carta Arches, 112x156cm.
Dal 21 Aprile 2018 al 12 Maggio 2018
Ragusa
Luogo: Galleria Soquadro
Indirizzo: via Napoleone Colajanni 9-11
Curatori: Giuseppe Lo Magno
Telefono per informazioni: +39 0932 76 31 65
E-Mail info: info@gallerialomagno.it
Grattacieli, parchi urbani, navi cargo che solcano l’Oceano. Ma anche angoli di giardino, paesaggi, ritratti in bianco e nero di marinai e di minatori di carbone. È l’America raccontata nelle gouaches di Frank Lupo, artista statunitense (Buffalo, Stato di New York, 1950) di fama internazionale, che saranno esposte in esclusiva per la prima volta in Sicilia in un’intrigante mostra, organizzata da Lo Magno arte contemporanea, a cura di Giuseppe Lo Magno, negli spazi della galleria Soquadro, in via Napoleone Colajanni 9-11, dal 21 aprile al 12 maggio (inaugurazione: sabato 21 aprile, ore 19). L’evento è particolarmente atteso poiché l’ultima esposizione di Lupo in Italia risale alla Biennale di Venezia del 1985.
Frank Lupo vive e lavora a New York. Dipinge per lo più a gouache (tecnica che rende i colori più luminosi attraverso l’aggiunta di un pigmento), talvolta anche con colori a olio e ad acqua. Alcune sue opere fanno parte della collezione permanente del Museum of Modern Art (MOMA) di New York. L’artista si ispira a fotografie, scattate in proprio, strappate dai giornale o semplicemente immaginate, cercando di catturare ciò che gli appare «ossessivo, commovente, provocatorio e vero». I suoi lavori, spiega l’artista, «mirano all’ambiguità, al mistero, alla confusione di un attimo, a uno sguardo rivolto a qualcosa che si perde nel trascorrere della vita quotidiana. A volte il soggetto è astratto e immobile, a volte è fuso col suo movimento. Una fermata o un treno di passaggio, un edificio che implode, un appartamento mezzo vuoto. Qui e ora e poi via. Ogni opera è un tentativo di invenzione e la trasformazione di quel momento».
Nel testo critico intitolato “Second life” che accompagna la mostra Andrea Guastella, storico e critico d’arte, rivela come la dedizione di Frank Lupo alla pittura risalga proprio a un soggiorno italiano. «Un luogo la cui bellezza invita alla sosta – scrive Guastella - in cui cioè lo spazio si converte in tempo: quello spontaneo prolungamento delle persone e delle cose ottenuto da Frank ora aumentando (o rimpicciolendo) a dismisura le dimensioni del supporto, ora deformando irrealisticamente le figure, ora accendendo l’immagine di colori contrastanti».
La mostra potrà essere visitata dal martedì al sabato, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, chiuso il lunedì mattina e la domenica.
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