Una selezione dei capolavori da Ravenna a Istanbul

I mosaici più belli nella storia dell'arte

L'imperatrice Teodora e la sua corte, Dai mosaici del coro di San Vitale a Ravenna, Eseguito entro l'anno 547 | Foto: Edisonblus (Own work) via Wikimedia Creative Commons
 

Samantha De Martin

08/04/2020

Sconfinati tappeti di pietra che, accarezzati dai raggi, brillano come spuma di mare al sole.
Ori, simboli e allegorie si insinuano nel florilegio di scene ora mistiche ora fantastiche, tra cupole e altari, pareti e pavimenti accesi da una policromia popolata da delfini, cieli stellati e costellazioni, ma anche da labirinti e battaglie che regalano agli occhi un senso di devoto smarrimento.
Non è semplice, anche per motivi di spazio, selezionare i mosaici più belli dell’arte. Eccone alcuni, i cui colori ritornano agli occhi con immediatezza.

• Ravenna
Se amate i mosaici programmate una visita lunga a Ravenna che accoglie i capolavori musivi, tra i più belli al mondo, in cinque luoghi dichiarati Patrimonio Unesco. Dalla Basilica di San Vitale, dove gli ori di Giustiniano e Teodora tempestano di luce lo sguardo rapendolo in un’esperienza mistica, basta scivolare verso il Mausoleo di Galla Placidia dove brillanti tessere di un blu cobalto avvolgono una cupola di stelle dorate.
Dopo aver apprezzato tutta la magnificenza dello scrigno di gemme e oro della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo - con i sublimi mosaici della navata - il culto del mosaico ci conduce nel Battistero Neoniano. Nella cupola, il movimento degli Apostoli attorno a Gesù battezzato nel fiume Giordano, ricorda una danza.


Danza dei Geni delle Quattro Stagioni, V-VI secolo d.C, Mosaico, Ravenna, Domus dei Tappeti di Pietra

Ci spostiamo nella Chiesa di Santa Eufemia, dove, in un ampio ambiente sotterraneo - la Domus dei Tappeti di Pietra - i mosaici policromi appartenenti ad un edificio bizantino, illuminano gli occhi. Tra questi, bellissima Danza dei Geni delle Quattro Stagioni. Interamente decorata a mosaico è invece la cupola del Battistero degli Ariani.

• Aquileia
Una volta entrati all’interno della Basilica di Aquileia, una passerella in vetro ci separa dal più esteso mosaico paleocristiano del mondo occidentale, risalente al IV secolo.
Si estende per l’intero pavimento e occupa una superficie di 760 metri quadrati. Muovendoci sulla passerella, divertiamoci a cogliere le tante scene rappresentate. Bellissime quelle che immortalano la lotta tra il Gallo e la Tartaruga, il Pastore con il Gregge mistico e la grande Scena di Pesca, opera del Maestro del mare. Sotto il prato che circonda il campanile c’è un’area archeologica che conserva i resti di quattro epoche diverse. Da non perdere i mosaici della Domus d’età augustea. Degni di nota anche i mosaici dell’Aula Teodoriana Nord, che raffigurano diversi animali in strane posizioni, come l’aragosta sull’albero.


Mosaico della contesa tra il Gallo e la Tartaruga presso la Cripta degli Scavi ad Aquileia | Foto: © Gianluca Baronchelli

• Venezia
I mosaici della Basilica di San Marco rivestono per oltre 8mila metri quadrati le pareti, le volte e le cupole della basilica veneziana. La decorazione musiva si sviluppa in circa otto secoli di storia. Raffigura storie tratte dalla Bibbia, vicende della vita di Cristo, della Vergine, di San Marco e di altri santi. I mosaici in oro ornano l’ampio spazio avvolto dalla luce velata che crea un effetto di grande suggestione.

• Orvieto
Il colpo d’occhio della facciata del Duomo di Orvieto, intitolato alla Vergine Assunta, lascia senza fiato. I suoi mosaici policromi, realizzati da vari autori in diversi secoli, raccontano le scene della vita della Vergine, dall’Assunzione in cielo alla Natività della Vergine, fino all’Incoronazione. Nei secoli sono stati restaurati e sostituiti.
Quando i raggi del sole incontrano le tessere policrome lo spettacolo è unico.

• Roma e Palestrina
Dal mosaico realizzato nell’abside della Basilica di Santa Cecilia in Trastevere - con Gesù benedicente, i Santi Pietro e Paolo, Cecilia, Pasquale I con il nimbo quadrato - a quelli di Santa Prassede, anche Roma conta non pochi mosaici degni di essere ammirati.
L’evoluzione della tradizione classica verso forme più astratte si avverte in quelli del IV secolo del Mausoleo di Santa Costanza (nella volta anulare che copre il deambulatorio) e nella Basilica di Santa Pudenziana (bellissimo il mosaico con Cristo in trono circondato dagli apostoli). E ancora nella facciata, nella navata, nell’arco trionfale e nella nuova abside della Basilica di Santa Maria Maggiore, nella Basilica dei Santi Cosma e Damiano (il mosaico dell'abside risale al 530) e a San Lorenzo fuori le Mura (VI secolo).
A pochi chilometri da Roma, nel Museo Archeologico di Palestrina, è conservato il celebre Mosaico del Nilo, rinvenuto tra la fine del XVI e gli inizi del XVII sec. nella cantina del vecchio Palazzo Vescovile. Risalirebbe al II - I secolo a.C.


Mosaico del Nilo, Museo Archeologico di Palestrina | Foto: Yann Forget via Wikimedia Creative Commons

• Pompei
La Casa dei Mosaici geometrici è una delle più grandi della città con oltre 60 ambienti e una superficie di 3000 metri quadri. Il nome deriva proprio dalla ricca decorazione pavimentale caratterizzata da mosaici a tessere bianche e nere con motivi a scacchiera e a labirinto.

• Otranto
Il Mosaico della Cattedrale di Santa Maria Annunziata di Otranto, realizzato dal monaco Pantaleone tra il 1163 e il 1165, è uno dei più importanti cicli musivi del Medioevo. Questa sorta di labirinto teologico ha come figura centrale l'Albero della Vita, da cui si dipanano le principali rappresentazioni, dal peccato originale al diluvio universale. Il tutto assomiglia a una potente enciclopedia per immagini del tempo e della cultura medievali.


Cristo Pantocratore, Palermo, Cattedrale o Duomo di Monreale | Foto: Banet

• Monreale
È nel Duomo di Monreale che gli occhi cedono definitivamente alla potenza del mosaico. I mosaici di scuola bizantina a fondo oro, eseguiti tra il XII e la metà del XIII secolo, descrivono le storie dell'Antico e del Nuovo Testamento, con scene della creazione, il sacrificio di Abele e Caino, fino all’immensa, sublime immagine del Cristo Pantocratore nel catino absidale, che, come una visione celeste, rapisce il visitatore.

• Palermo
Basta fermarsi sotto l’immagine del Cristo Pantocratore, raffigurato al centro della calotta absidale, per cogliere tutta la sontuosa bellezza dei mosaici della Cappella Palatina, che abbelliscono la cupola, il transetto, le absidi. Tra i più importanti della Sicilia, questi cicli musivi seguono due epoche, la prima normanna, l’altra borbonica.


Dio invita Noè a lasciare l'Arca, Mosaici della Cappella Palatina, Palermo | Foto: Jean-Pierre Dalbéra from Paris, France via Wikimedia Creative Commons

• Piazza Armerina
Quelli della Villa Romana del Casale, risalenti al IV secolo d.C., vengono riconosciuti come i mosaici romani in situ tra i più belli al mondo. Questo gioiello musivo, incastonato nella villa di lusso romana tardo-imperiale di Piazza Armerina, in Sicilia, è una straordinaria testimonianza delle abitudini di vita della classe dominante romana. Ma soprattutto descrive le influenze reciproche tra due culture del Mediterraneo antico: quella romana e la nordafricana.
La scena con il poeta Arione che incanta gli animali marini, si mescola a quella degli Eroti pescatori, mentre tritoni, nereidi, cavalli marini incontrano a scene di caccia e di vita quotidiana. Questi capolavori, conservati in perfetto stato, sono stati forse eseguiti da Maestri africani. Bellissimo, nell’area del complesso termale, il Mosaico del Circo che raffigura il Circo Massimo di Roma, ricco di dettagli, mentre è in corso una gara di quadrighe.

• Delos
Moltissimi mosaici greci del periodo ellenistico provengono dall’Isola di Delos, perla sospesa nell'azzurrissimo mare delle Cicladi. Alcuni sono conservati al Museo Archeologico dell’isola, altri ancora in situ. Bellissimi i mosaici greco-ellenistico di Dioniso, con le sembianze di un demone a cavallo di una tigre, dalla Casa di Dioniso o quelli della Casa delle Maschere.


Dioniso e la Tigre, Fine del II secolo a.C., Mosaico, Museo archeologico di Delos | Foto: Olaf Tausch via Wikimedia Creative Commons

• Istanbul
Considerata uno dei più importanti esempi di architettura bizantina sacra, la Chiesa di San Salvatore in Chora di Istanbul, divenuta museo statale nel 1958, ospita importanti mosaici ispirati al tema dell'Incarnazione, della Salvezza e della Resurrezione.
Spostiamoci nell'imperdibile Basilica di Santa Sofia, i cui mosaici risalgono al periodo post-iconoclasta. Tra questi il Mosaico dell'imperatore Costantino IX e della Basilissa Zoe, e quello dell'imperatore Giovanni II Comneno e di sua moglie Piroska.

• Lod
Tra i mosaici più belli al mondo non si può non citare quello di Lod. Questo capolavoro mozzafiato, risalente al IV secolo e scoperto nel 1996 nella città israeliana a pochi chilometri da Tel Aviv, è un vero trionfo di figure e colori, tra pesci, vasi, uccelli, piante e navi, in un tripudio di tessere in pietra e cubi di vetro policromi.
A partire dal 2010 il mosaico ha effettuato un lungo viaggio che lo ha condotto nei principali musei del mondo e, nel 2016, anche in Italia, negli spazi della Fondazione Cini, per poi approdare definitivamente all’interno del Lod Mosaic Archaeological Center.


Dettaglio del Mosaico di Lod

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