Guardare con tatto. Dieci sculture dalla collezione del Premio Salvi
Dal 19 Gennaio 2013 al 24 Febbraio 2013
Ancona
Luogo: Museo Tattile Statale Omero, Mole Vanvitelliana
Indirizzo: Banchina da Chio 28
Orari: da martedì a sabato16-20; domenic a 10-13/ 16-20
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 071 2811935
E-Mail info: info@museoomero.it
Sito ufficiale: http://www.museoomero.it/
Venerdì 18 gennaio alle ore 18 si inaugura nella sale del Museo Tattile Statale Omero, la mostra Guardare con tatto alla presenza di Aldo Grassini, Presidente del Museo e Silvia Cuppini, curatrice della mostra.
La mostra Guardare con tatto rientra nella rassegna “Infinitamente Salvi”, volta a promuovere sul territorio regionale la ricca collezione di arte contemporanea raccolta in sessant’anni di attività del Premio Salvi e conservata presso il Comune di Sassoferrato.
La rassegna - affidata al gruppo Mjras di Urbino, composto da Silvia Cuppini, Alice Devecchi, Roberto Bua, Joan Martos – si propone di reinterpretare le opere della collezione con uno sguardo contemporaneo e in sintonia con i luoghi prescelti. Fra questi la Mole Vanvitelliana di Ancona, dove, nelle sale del Museo Omero, dal 18 gennaio al 24 febbraio 2013, sarà allestita la mostra Guardare con tatto con dieci sculture di autori contemporanei - Giuseppe Uncini, Edgardo Mannucci, Giancarlo Minen, Loreno Sguanci, Paolo Pompei, Umberto Peschi, Elio Cerbella, Marco Bettocchi, Valeriano Trubbiani, Giuliano Giuliani – presentati in relazione alla struttura pentagonale della Mole, ovvero al numero cinque, alle cinque dita della mano, ai cinque sensi.
L'allestimento multisensoriale è pensato per vedenti e non vedenti. “Le opere – come spiega l’architetto Roberto Bua - saranno disposte a coppie, sugli spigoli del pentagono, al fine di esaltare l’elemento della tattilità. Lo sguardo percorre la forma, con il contatto si percepiscono altre qualità dell’oggetto: ruvido o liscio, freddo o caldo, compatto o traforato, vibrante o sordo, spigoloso o tondeggiante sulla base dei diversi materiali usati dagli artisti: legno, metallo, pietra, ceramica. C’è uno sguardo che percorre l’oggetto, che ne percepisce le vibrazioni di luce e calore, che misura il suo rapporto con lo spazio, che lo accarezza: lo sguardo tattile ci ri-vela l’oggetto, lo rivela due volte, perché la conoscenza è nella totalità e non nella separazione”.
La mostra, che rientra anche all’interno del Grand Tour Cultura 2012 -2013 Musei – Archivi – Biblioteche Marche: luoghi “comuni” della creatività, proporrà visite e laboratori didattici per le diverse fasce d’età utilizzando testi letterari e documenti d’archivio e riflettendo sul luogo – in questo caso la Mole Vanvitelliana e la sua forma - come veicolo di creatività.
La mostra Guardare con tatto rientra nella rassegna “Infinitamente Salvi”, volta a promuovere sul territorio regionale la ricca collezione di arte contemporanea raccolta in sessant’anni di attività del Premio Salvi e conservata presso il Comune di Sassoferrato.
La rassegna - affidata al gruppo Mjras di Urbino, composto da Silvia Cuppini, Alice Devecchi, Roberto Bua, Joan Martos – si propone di reinterpretare le opere della collezione con uno sguardo contemporaneo e in sintonia con i luoghi prescelti. Fra questi la Mole Vanvitelliana di Ancona, dove, nelle sale del Museo Omero, dal 18 gennaio al 24 febbraio 2013, sarà allestita la mostra Guardare con tatto con dieci sculture di autori contemporanei - Giuseppe Uncini, Edgardo Mannucci, Giancarlo Minen, Loreno Sguanci, Paolo Pompei, Umberto Peschi, Elio Cerbella, Marco Bettocchi, Valeriano Trubbiani, Giuliano Giuliani – presentati in relazione alla struttura pentagonale della Mole, ovvero al numero cinque, alle cinque dita della mano, ai cinque sensi.
L'allestimento multisensoriale è pensato per vedenti e non vedenti. “Le opere – come spiega l’architetto Roberto Bua - saranno disposte a coppie, sugli spigoli del pentagono, al fine di esaltare l’elemento della tattilità. Lo sguardo percorre la forma, con il contatto si percepiscono altre qualità dell’oggetto: ruvido o liscio, freddo o caldo, compatto o traforato, vibrante o sordo, spigoloso o tondeggiante sulla base dei diversi materiali usati dagli artisti: legno, metallo, pietra, ceramica. C’è uno sguardo che percorre l’oggetto, che ne percepisce le vibrazioni di luce e calore, che misura il suo rapporto con lo spazio, che lo accarezza: lo sguardo tattile ci ri-vela l’oggetto, lo rivela due volte, perché la conoscenza è nella totalità e non nella separazione”.
La mostra, che rientra anche all’interno del Grand Tour Cultura 2012 -2013 Musei – Archivi – Biblioteche Marche: luoghi “comuni” della creatività, proporrà visite e laboratori didattici per le diverse fasce d’età utilizzando testi letterari e documenti d’archivio e riflettendo sul luogo – in questo caso la Mole Vanvitelliana e la sua forma - come veicolo di creatività.
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