Gianni Fornaresio. Icons
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Gianni Fornaresio, Marilyn
Dal 22 Maggio 2014 al 30 Giugno 2014
Torino
Luogo: Studio Fornaresio
Indirizzo: via Le Chiuse 1/a
Curatori: Marzia Moretti
Telefono per informazioni: +39 011 19702207
E-Mail info: info@fornaresio.com
Sito ufficiale: http://www.fornaresio.com
Dagli anni '80 Gianni Fornaresio si interessa di stampe e libri antichi, e negli anni immediatamente successivi apre una galleria che si occupa di grafica moderna, stampe antiche e cornici.
La prima edizione che realizza è con Francesco Casorati, a cui segue la numerosa produzione di tirature con i più noti artisti dell'area torinese, tra cui Ugo Nespolo, con cui nasce una profonda amicizia. Tra i primi artisti prodotti da Gianni Fornaresio, si annoverano artisti di primissima levatura del panorama artistico contemporaneo come Enrico Baj, Emilio Vedova, Luigi Veronesi, Bruno Munari e Aligiero Boetti, a cui si aggiungono negli anni artisti di respiro internazionale come Janusz Haka, Roger Selden e Huber Aoi.
Da sempre assiduo frequentatore degli studi dei migliori stampatori italiani con cui ha collaborato e spesso legato da duraturi rapporti di amicizia con gli artisti da lui prodotti, la passione per il suo lavoro di editore e la genuina curiosità lo hanno spinto negli anni a confrontarsi in prima persona con i mezzi creativi della grafica d'arte e non solo.
L'ecletticità nel suo lavoro di editore si rispecchia anche nella diversità dei mezzi espressivi che ha sperimentato e la varietà dei soggetti affrontati. Fornaresio, nel corso degli, anni ha realizzato opere in ceramica, dipinti e numerose serigrafie. In particolare queste ultime spaziano da un approccio più gestuale ed istintivo, in cui il colore è il risultato dell'urgenza del gesto, a quella che è stata la lezione di Andy Warhol. Coinvolto e influenzato dal maestro della pop art, i soggetti su cui si è concentrato negli anni sono non solo icone pop consacrate dal grande schermo, ma anche quelle che sono diventate le icone della storia dell'arte. La Venere di Botticelli, La Maja Desnduda di Francisco Goya e la Gioconda di Leonardo da Vinci vengono denudate della loro sacralità e inaccessibilità, in quanto espressione dei massimi livelli raggiunti dalla pittura nel corso dei secoli, e le avvicina ai profani dell'arte con una veste accattivante, a volte irriverente, che le rende più terrene, e più vicine ad un gusto moderno.
Accompagnano la sua produzione anche oggetti di design, che con sapienza artigiana nella loro realizzazione, portano un con sé la freschezza di chi non ha preconcetti, di chi insegue il piacere di creare un oggetto che porti i segni della sua personalità, senza porsi limiti di mezzi espressivi.
Questa mostra vuole essere un omaggio a quella che è stata l'attività dietro le quinte di chi ha fatto dell'arte il suo lavoro e la sua passione, di chi ama “mettere le mani in pasta”, per usare una espressione che ben riassume la personalità di Gianni Fornaresio.
La prima edizione che realizza è con Francesco Casorati, a cui segue la numerosa produzione di tirature con i più noti artisti dell'area torinese, tra cui Ugo Nespolo, con cui nasce una profonda amicizia. Tra i primi artisti prodotti da Gianni Fornaresio, si annoverano artisti di primissima levatura del panorama artistico contemporaneo come Enrico Baj, Emilio Vedova, Luigi Veronesi, Bruno Munari e Aligiero Boetti, a cui si aggiungono negli anni artisti di respiro internazionale come Janusz Haka, Roger Selden e Huber Aoi.
Da sempre assiduo frequentatore degli studi dei migliori stampatori italiani con cui ha collaborato e spesso legato da duraturi rapporti di amicizia con gli artisti da lui prodotti, la passione per il suo lavoro di editore e la genuina curiosità lo hanno spinto negli anni a confrontarsi in prima persona con i mezzi creativi della grafica d'arte e non solo.
L'ecletticità nel suo lavoro di editore si rispecchia anche nella diversità dei mezzi espressivi che ha sperimentato e la varietà dei soggetti affrontati. Fornaresio, nel corso degli, anni ha realizzato opere in ceramica, dipinti e numerose serigrafie. In particolare queste ultime spaziano da un approccio più gestuale ed istintivo, in cui il colore è il risultato dell'urgenza del gesto, a quella che è stata la lezione di Andy Warhol. Coinvolto e influenzato dal maestro della pop art, i soggetti su cui si è concentrato negli anni sono non solo icone pop consacrate dal grande schermo, ma anche quelle che sono diventate le icone della storia dell'arte. La Venere di Botticelli, La Maja Desnduda di Francisco Goya e la Gioconda di Leonardo da Vinci vengono denudate della loro sacralità e inaccessibilità, in quanto espressione dei massimi livelli raggiunti dalla pittura nel corso dei secoli, e le avvicina ai profani dell'arte con una veste accattivante, a volte irriverente, che le rende più terrene, e più vicine ad un gusto moderno.
Accompagnano la sua produzione anche oggetti di design, che con sapienza artigiana nella loro realizzazione, portano un con sé la freschezza di chi non ha preconcetti, di chi insegue il piacere di creare un oggetto che porti i segni della sua personalità, senza porsi limiti di mezzi espressivi.
Questa mostra vuole essere un omaggio a quella che è stata l'attività dietro le quinte di chi ha fatto dell'arte il suo lavoro e la sua passione, di chi ama “mettere le mani in pasta”, per usare una espressione che ben riassume la personalità di Gianni Fornaresio.
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