Filippo Scroppo e le avanguardie artistiche del dopoguerra (Scroppo, Galvano, Crippa, Saroni, Ramella, Gribaudo, Ruggieri, Soffiantino, Gorza, Surbone, Griffa) (Opere 1945-1970)
Dal 26 Settembre 2014 al 15 Marzo 2015
Torino
Luogo: Fondazione Giorgio Amendola
Indirizzo: via Tollegno 52
Orari: da lunedì a venerdì 10-12 / 15.30-19.30; sabato e domenica su prenotazione
Enti promotori:
- Regione Piemonte
- Città di Torino
- Comune di Torre Pellicce
- Fondazione CRT
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 2482970
E-Mail info: fond.giorgioamendola@libero.it
Sito ufficiale: http://www.fondazioneamendola.it
La mostra segna l’inizio della collaborazione fra la Fondazione Giorgio Amendola e la Galleria Civica di Arte Contemporanea ‘Filippo Scroppo’ di Torre Pellice, allo scopo di estendere la conoscenza dell’ingente patrimonio artistico che, grazie al lascito dello Scroppo, si è accumulato a Torre Pellice, e conta oggi circa 500 opere.
Vuole inoltre essere un omaggio tributato all’artista a vent’anni dalla scomparsa (24.5.1993), che, come ricorda Pino Mantovani nel suo partecipato ricordo, “fondava il suo impegno pubblico sulla convinzione di una responsabilità individuale senza deleghe o alibi: assumono così valore esemplare la fondazione dell’Art Club nel ’48, l’attività didattica in Accademia e presso associazioni culturali, l’impegno di giornalista, l’avvio delle mostre di Torre, nel ’49.”
Con questa mostra, inoltre, la Fondazione Giorgio Amendola prosegue nella sua opera di valorizzazione degli artisti torinesi la cui attività si pone temporalmente fra Casorati più i Sei di Torino e l’Arte Povera e che sono stati pesantemente sottovalutati sia dalla critica che dal mercato, malgrado si trattasse di artisti in gran parte migliori dei seguenti e dei precedenti. Galvano, Crippa, Saroni, Ramella, Gribaudo, Ruggeri, Soffiantino, Gorza, Surbone e Griffa sono alcuni di questi.
Nel saggio scritto per il catalogo, “Filippo Scroppo nella cultura artistica internazionale del dopoguerra (1945-1970)”, Loris Dadam mette a confronto le opere in mostra con quanto succedeva, negli stessi anni, in Europa e negli Stati Uniti, riscontrando una consonanza di ricerche e di temi: dal recupero dell’astrattismo classico delle avanguardie degli anni ’20 e ’30 nei primi anni del dopoguerra, le svolte informali, action painting ed espressionismo astratto, dei primi anni ’50, fino ad episodi di influenze Pop Art.
La straordinaria curiosità intellettuale di Scroppo lo ha tenuto al centro del dibattito sull’arte moderna e contemporanea dal 1949 al 1991, attraverso la sua infaticabile opera di organizzatore culturale, mediante le 41 edizioni delle Mostre d’arte contemporanea, affiancate da l’Autunno pittorico (1959-64) e dal Premio Nazionale del Disegno (1963-90), nelle quali hanno esposto le maggiori personalità del panorama artistico italiano e, per quanto riguarda l’informale, internazionale.
Dalle cronologie a confronto emerge con chiarezza come le ricerche pittoriche d’avanguardia condotte in Italia e sulle due sponde dell’Atlantico fossero di fatto contemporanee e si alimentassero le una dalle altre in rapporto sinergico. Solo la Pop Art, proprio perché scaturente da una realtà metropolitana, è fenomeno di sicure origini anglo-americane, poi ripresa da tutti gli altri. Ma nasce nel 1956. Fino allora, le ricerche d’avanguardia (Astrattismo ed Informale) si svolgono di conserva.
La mostra, incentrata sulla figura emblematica di Filippo Scroppo, vuole essere un primo stadio di una ricerca mirata a far emergere le figure artistiche di valore internazionale, oggi resa possibile dalla collaborazione con la Civica Galleria di Torre Pellice, che si configura come una delle più ricche e complete collezioni di arte moderna del Piemonte.
Vuole inoltre essere un omaggio tributato all’artista a vent’anni dalla scomparsa (24.5.1993), che, come ricorda Pino Mantovani nel suo partecipato ricordo, “fondava il suo impegno pubblico sulla convinzione di una responsabilità individuale senza deleghe o alibi: assumono così valore esemplare la fondazione dell’Art Club nel ’48, l’attività didattica in Accademia e presso associazioni culturali, l’impegno di giornalista, l’avvio delle mostre di Torre, nel ’49.”
Con questa mostra, inoltre, la Fondazione Giorgio Amendola prosegue nella sua opera di valorizzazione degli artisti torinesi la cui attività si pone temporalmente fra Casorati più i Sei di Torino e l’Arte Povera e che sono stati pesantemente sottovalutati sia dalla critica che dal mercato, malgrado si trattasse di artisti in gran parte migliori dei seguenti e dei precedenti. Galvano, Crippa, Saroni, Ramella, Gribaudo, Ruggeri, Soffiantino, Gorza, Surbone e Griffa sono alcuni di questi.
Nel saggio scritto per il catalogo, “Filippo Scroppo nella cultura artistica internazionale del dopoguerra (1945-1970)”, Loris Dadam mette a confronto le opere in mostra con quanto succedeva, negli stessi anni, in Europa e negli Stati Uniti, riscontrando una consonanza di ricerche e di temi: dal recupero dell’astrattismo classico delle avanguardie degli anni ’20 e ’30 nei primi anni del dopoguerra, le svolte informali, action painting ed espressionismo astratto, dei primi anni ’50, fino ad episodi di influenze Pop Art.
La straordinaria curiosità intellettuale di Scroppo lo ha tenuto al centro del dibattito sull’arte moderna e contemporanea dal 1949 al 1991, attraverso la sua infaticabile opera di organizzatore culturale, mediante le 41 edizioni delle Mostre d’arte contemporanea, affiancate da l’Autunno pittorico (1959-64) e dal Premio Nazionale del Disegno (1963-90), nelle quali hanno esposto le maggiori personalità del panorama artistico italiano e, per quanto riguarda l’informale, internazionale.
Dalle cronologie a confronto emerge con chiarezza come le ricerche pittoriche d’avanguardia condotte in Italia e sulle due sponde dell’Atlantico fossero di fatto contemporanee e si alimentassero le una dalle altre in rapporto sinergico. Solo la Pop Art, proprio perché scaturente da una realtà metropolitana, è fenomeno di sicure origini anglo-americane, poi ripresa da tutti gli altri. Ma nasce nel 1956. Fino allora, le ricerche d’avanguardia (Astrattismo ed Informale) si svolgono di conserva.
La mostra, incentrata sulla figura emblematica di Filippo Scroppo, vuole essere un primo stadio di una ricerca mirata a far emergere le figure artistiche di valore internazionale, oggi resa possibile dalla collaborazione con la Civica Galleria di Torre Pellice, che si configura come una delle più ricche e complete collezioni di arte moderna del Piemonte.
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