Da non perdere nei prossimi mesi

Da Leonardo all’Arte Povera, l’Italia nel mondo in 7 mostre

Leonardo da Vinci, Bella principessa, 1495 circa, Collezione privata
 

Francesca Grego

12/06/2024

Mondo - Old Master e archeologia? Non solo. L’arte italiana è protagonista nel mondo in tutte le sue sfumature. Lo raccontano le mostre in programma quest’estate: dal Rinascimento alle avanguardie, dal contemporaneo al design, artisti e creativi made in Italy viaggiano attraverso i continenti. Tra le destinazioni troviamo capitali dell’arte come Londra e Parigi, metropoli globali come Tokyo, città romantiche come Budapest, laboratori di architetture futuribili come Baku e Astana. E se icone come Leonardo da Vinci confermano il loro appeal universale, cresce l’interesse per gli aspetti meno noti del Belpaese, dai piccoli e preziosi siti archeologici del Sud agli artisti contemporanei come Gianfranco Meggiato, mentre si consolidano le quotazioni di maestri del Novecento come Giorgio De Chirico e di movimenti innovativi come l’Arte Povera.
Ecco i prossimi appuntamenti con l’arte italiana nel mondo, per sentirsi a casa anche a migliaia di chilometri, guardarsi con gli occhi degli altri e, perché no, scoprire qualcosa di nuovo su noi stessi. 


Giorgio De Chirico, Oreste e Pilade, 1961. Olio su tela. Collezione privata

Giorgio De Chirico: Viaggio metafisico. A Tokyo fino al 29 agosto
A dieci anni dall’ultima grande mostra allestita su Giorgio De Chirico in Giappone, l’universo del maestro della Metafisica si racconta in una vasta retrospettiva al Metropolitan Museum di Tokyo. Concepita come un viaggio attraverso la carriera dell’artista, l’esposizione ne ripercorre lo sviluppo lungo circa 70 anni, evidenziando l’influenza di De Chirico sulla scena artistica internazionale. In primo piano i soggetti iconici del pittore, protagonisti di sezioni come le Piazze d’Italia, i Manichini o gli Interni metafisici

Enzo Mari. A Londra fino all’8 settembre
Tra i più significativi designer del XX secolo, Enzo Mari sbarca a Londra per un’imperdibile retrospettiva realizzata dal Design Museum in collaborazione con Triennale Milano: un viaggio attraverso 60 anni di prolifica carriera, tra progetti e oggetti iconici, mobili, grafiche, installazioni concettuali, giochi e libri per bambini. L’omaggio a Mari - che fu un designer a 360 gradi, ma anche artista, teorico, insegnante - vede la partecipazione di alcuni designer londinesi con opere realizzate per l’occasione e ispirate al maestro italiano. 


Enzo Mari, La serie della natura, N.1: la mela, con Elio Mari, serigrafia su texilina, Danese Milano, 1961

Leonardo Da Vinci. La Bella Principessa. Ad Astana (Kazakistan) fino al 4 agosto
Rara, enigmatica, preziosa, la Bella Principessa di Leonardo da Vinci si svela per la prima volta al pubblico del Kazakistan al Museo Nazionale di Astana. Scomparsa per lungo tempo e ritrovata in seguito a vicende degne di un romanzo, l’unica opera di Leonardo realizzata su pergamena è stata esposta solo cinque volte fuori dall’Italia, suscitando ovunque un immenso interesse. Tratto dal Codice dalla Sforziade di Varsavia, il ritratto raffigura il profilo di una giovane nobildonna del Quattrocento,  probabilmente Bianca Giovanna Sforza, figlia di Ludovico il Moro. La fanciulla ritratta da Leonardo ha raggiunto la città caucasica per una missione diplomatica degna del suo rango: consolidare attraverso l’arte i legami tra i due Stati. “La possibilità di avere un capolavoro così raro nel nostro Paese è un evento chiave per la vita culturale del Kazakistan”, ha dichiarato Aliya Yeszhan, Managing Director di ForteBank, che ha sostenuto l’iniziativa. 

Paestum. La città delle dee. A Leida (Paesi Bassi) fino al 25 agosto
Oltre 200 reperti raccontano gli splendori dell’antica Paestum al pubblico olandese in un progetto nato dalla collaborazione del Rijksmuseum van Odheden di Leida con il Ministero della Cultura italiano e il Parco Archeologico di Paestum e Velia.  Statue imponenti, affreschi di pregio, piccole sculture, lussuose ceramiche dipinte, ricercati oggetti in vetro sono i testimoni di una storia ricca e stratificata, che inizia con l’arrivo dei Greci di Sibari sulle coste del Cilento e la fondazione di Poseidonia (antico nome della città campana). Sulle pareti del museo troneggiano i paesaggi mediterranei di Paestum con i suoi celebri templi, mentre lungo il percorso brillano alcuni dei più preziosi tesori del  Parco Archeologico: una maestosa statua marmorea della dea Hera e le straordinarie pitture murali ritrovate nelle tombe dell’antica città. 


Paestum. The City of Goddesses. Rijksmuseum van Odheden, Leida

Il racconto della bellezza. Tesori della Basilicata antica. A Budapest fino al 27 settembre
Le meraviglie dell’Italia del Sud conquistano anche a Budapest, dove preziosi reperti archeologici narrano la storia di una terra ancora poco conosciuta, la Basilicata. Presso l’Istituto Italiano di Cultura va in scena il racconto di un’epoca antichissima e affascinante, che ha preceduto l’arrivo dei Greci e degli stessi Lucani. Dalla civiltà rupestre di Matera nell’Età del Bronzo fino all’avvento degli Enotri nei boscosi territori della Basilicata occidentale, il passato riemerge attraverso oggetti ritrovati in 50 anni di scavi e ricerche. Ai visitatori di Budapest il privilegio di ammirarli subito dopo il restauro, grazie ai prestiti del Museo Nazionale della Siritide, del Museo Archeologico Nazionale di Metaponto e del Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” di Matera.  

Gianfranco Meggiato. Linee dell’Invisibile. A Baku (Azerbaigian) fino al 26 ottobre
Dopo Anish Kapoor, Yayoi Kusama, Tony Cragg, l’Heydar Aliyev Center di Baku rende omaggio allo scultore Gianfranco Meggiato, primo artista italiano vivente a esporre nel prestigioso complesso progettato da Zaha Hadid. In mostra quasi 40 opere, tra cui diversi progetti site specific in dialogo con le architetture del museo. Vincitore del Premio Icomos-UNESCO 2017 con mostre all’attivo in tutto il mondo (comprese due edizioni della Biennale di Venezia), Meggiato è noto per aver saputo coniugare tecniche antiche e stile contemporaneo in sculture ispirate alla natura e al topos del labirinto. Come chi si inoltra nei meandri di un dedalo, lo spettatore è invitato a guardare dentro l’opera per scoprirne l’interiorità, secondo il concetto di “introscultura”. A Baku Meggiato porta un corpus di lavori sul tema delle “geometrie dell’invisibile”, un inno al movimento e all’energia vitale. 


Gianfranco Meggiato. Linee dell'Invisibile. Heydar Aliyev Center, Baku 

Arte Povera. A Parigi dal 9 ottobre 2024 al 27 gennaio 2025
Infine un’anticipazione dal calendario espositivo del prossimo autunno, con un atteso appuntamento nella sede della Fondation Pinault a Parigi. Arriveranno dal Castello di Rivoli, dalla Fondazione CRT, nonché da importanti musei e collezioni private le opere scelte per rappresentare un movimento italiano sempre più amato all’estero, l’Arte Povera. Da Mario e Marisa Merz a Giuseppe Penone, da Jannis Kounellis a Michelangelo Pistoletto, da Alighiero Boetti a Pino Pascali, i protagonisti del movimento battezzato da Germano Celant non mancheranno all’appello. A cura di Carolyn Christov-Bakargiev, la mostra evidenzierà i caratteri distintivi dell’Arte Povera attraverso un’ampia varietà di linguaggi: pittura, scultura, grafica, fotografia, performance e, naturalmente, le prime installazioni della storia dell’arte occidentale, un’innovazione rivoluzionaria che dobbiamo proprio all’Arte Povera. 


Arte Povera, Parigi, Borse de Commerce I Courtesy Pinault Collection

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