L'idea di un italiano e due inglesi, vincitori dell'IK Prize 2014
La Tate dopo il tramonto: visite libere di notte, da soli, nel buio
L'opera di Joseph Turner, Going to The Ball (San Martino), ripresa di notte dai robottini alla Tate Britain
E.B.
23/02/2014
The Workers è il team vincitore della prima edizione dell'IK Prize, il premio in memoria della filantropa Irene Kreitman. Il trio di trentenni, composto dagli inglesi Ross Cairns e David Di Duca e dall'italiano Tommaso Lanza, ha sbaragliato i cinquantuno concorrenti, aggiudicandosi un finanziamento di 70 mila sterline per realizzare la loro idea entro l'estate del 2014.
Il progetto "After dark" consiste in una esperienza online che consentirà al pubblico di tutto il mondo di esplorare la Tate Britain di notte. Connettendosi al sito, gli utenti potranno controllare per un tempo limitato dei piccoli robot posizionati nelle gallerie, manovrandoli in giro per le sale e guidandoli nell'esplorazione dei capolavori esposti.
La loro avventura sarà anche trasmessa in tempo reale e commentata simultaneamente dagli altri partecipanti, mentre i visitatori virtuali in coda saranno gestiti da un sistema automatico.
Attenzione però, i creatori ci tengono a precisare che non è loro intenzione sostituire l'esperienza di visita fisica negli spazi del museo. Piuttosto, questo sarà letteralmente un modo per proporre l'arte "sotto una diversa luce".
I Workers, formatisi al Royal College of Art di Londra, si occupano di digital product design dal 2011 e vantano già diverse collaborazioni con importanti istituzioni, tra cui le Olimpiadi di Londra, la Tate Modern e il Museo di Storia Naturale di Berlino.
Il progetto "After dark" consiste in una esperienza online che consentirà al pubblico di tutto il mondo di esplorare la Tate Britain di notte. Connettendosi al sito, gli utenti potranno controllare per un tempo limitato dei piccoli robot posizionati nelle gallerie, manovrandoli in giro per le sale e guidandoli nell'esplorazione dei capolavori esposti.
La loro avventura sarà anche trasmessa in tempo reale e commentata simultaneamente dagli altri partecipanti, mentre i visitatori virtuali in coda saranno gestiti da un sistema automatico.
Attenzione però, i creatori ci tengono a precisare che non è loro intenzione sostituire l'esperienza di visita fisica negli spazi del museo. Piuttosto, questo sarà letteralmente un modo per proporre l'arte "sotto una diversa luce".
I Workers, formatisi al Royal College of Art di Londra, si occupano di digital product design dal 2011 e vantano già diverse collaborazioni con importanti istituzioni, tra cui le Olimpiadi di Londra, la Tate Modern e il Museo di Storia Naturale di Berlino.
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