Dal 12 luglio al 29 ottobre nel Capitolium di Brixia. Parco archeologico di Brescia romana
Il Pugile e la Vittoria: storia di un incontro in mostra a Brescia
La Vittoria Alata dopo il restauro, nel Capitolium con il nuovo allestimento di Juan Navarro Baldeweg | Foto: © Alessandra Chemollo | Courtesy Archivio fotografico Musei di Brescia
Samantha De Martin
28/06/2023
Brescia - Lei fu realizzata intorno alla metà del I secolo d. C. probabilmente in una delle tante officine bronzistiche presenti in area bresciana, e con le sue ali piumate e vaporose, i capelli acconciati in una sorta di chignon, trattenuti da una fascia illuminata da agemine in argento, è da sempre il simbolo della città lombarda.
Lui, l’atleta nato tra il IV e il I secolo a. C., raffigurato seduto, con i gomiti appoggiati sulle cosce, i guantoni da pugilato ancora a proteggere le mani, le orecchie tumefatte, il naso deformato dai combattimenti, è stato a lungo oggetto di ammirazione come indicano le superfici consunte dalle carezze dei fan. Entrambi i bronzi, la Vittoria alata e il Pugilatore in riposo, l’una custodita nell’aula orientale del Capitolium presso il Parco archeologico di Brescia romana, l’altro gioiello del Museo Nazionale Romano a Palazzo Massimo, realizzati con una tecnica di fusione a cera persa indiretta, sono uniti da un particolare importante: l'essere testimoni e portavoci di una vittoria.
Il Pugile © Museo Nazionale Romano
Per il Pugile questo successo è il responso dell’arbitro al termine dello scontro nel quale si è strenuamente difeso, come provano le ferite e gli ematomi resi nel bronzo con altissima perizia tecnica. La Vittoria Alata è invece l’emblema del successo sul campo di battaglia, della cessazione del conflitto con la ricostituzione della pace. L’uno attende le parole del giudice, verso il quale rivolge lo sguardo provato, l’altra omaggia il vincitore militare affidando il suo nome al bronzo dello scudo, che doveva trattenere in origine nelle mani.
A partire dal prossimo 12 luglio le due statue si incontreranno a Brescia “consentendo a due capitali, Roma, dove il Pugilatore è conservato, e Brescia, Capitale italiana della Cultura 2023, di unirsi in un solo luogo".
“La campana della vittoria suona a Brescia" ha sottolineato Vittorio Sgarbi, sottosegretario di Stato alla Cultura, nel corso della presentazione a Roma del prossimo appuntamento bresciano.
Scoperti a circa 50 anni di distanza, in luoghi diversi, nel corso di scavi archeologici condotti nell’Ottocento, e divenuti oggetto di attenzioni e recenti valorizzazioni, saranno esposti, per la prima volta insieme, a Brescia, nell’aula del Capitolium di Brixia Parco archeologico di Brescia romana con un nuovo spettacolare allestimento curato dall’architetto Juan Navarro Baldeweg, già autore della suggestiva collocazione della Vittoria Alata.
Vittoria Alata, Restauro all'opificio delle Pietre Dure
Questo ambizioso progetto segna un nuovo importante tassello del programma di valorizzazione e riqualificazione che Fondazione Brescia Musei sta sviluppando intorno all’area archeologica di Brixia romana. L’esposizione, punta di diamante della programmazione estiva della Fondazione Brescia Musei, sarà sostenuta da Intesa Sanpaolo, già special partner della Fondazione nell’ambito di Alleanza per la Cultura, main partner di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura e da oggi anche partner del nuovo progetto espositivo che offrirà uno straordinario confronto culturale tra due capolavori assoluti dell'arte.
L’appuntamento, che vedrà esposti a Brescia Il Pugile e la Vittoria fino al 29 ottobre, permetterà di accorciare la distanza che ha separato nell'antichità le due opere e di cogliere i numerosi fili rossi che legano le due sculture. In occasione di questo atteso evento per la prima volta il sito archeologico bresciano resterà aperto anche nelle notti d’estate.
“È un grande onore per la Fondazione Brescia Musei – spiega Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei – instaurare una feconda collaborazione con il Museo Nazionale Romano con un evento che proietta il nostro progetto di valorizzazione dell’area archeologica di Brescia romana nell’alveo della grande archeologia internazionale”.
I due bronzi condividono anche trascorsi rocamboleschi. La Vittoria alata venne ritrovata il 20 luglio 1826 in un’intercapedine del tempio, deposta da qualcuno che forse avrebbe voluto sottrarla alla fusione. Anche il Pugilatore fu rinvenuto in un’intercapedine delle murature di fondazione di un tempio, seduto in un capitello rovesciato per essere messa al riparo da un pericolo imminente. Aveva gli arti inferiori fratturati e interessati da numerose lesioni. Dopo il ritrovamento la statua del Pugilatore fu ricomposta grazie a interventi molto invasivi. L’attuale progetto di far approdare l’atleta a Brescia sarà un’occasione per monitorare lo stato di conservazione e far progredite le indagini conoscitive sulle tecniche di realizzazione monitorando gli interventi di ricomposizione realizzati già in antico. Appena tre anni fa la Vittoria Alata, dopo due anni di assenza da Brescia, era tornata a risplendere al termine del restauro condotto a Firenze dall’Opificio delle Pietre Dure per poi essere collocata nell'allestimento progettato per il Capitolium dall’architetto Baldeweg.
La statua della Vittoria Alata nell'aula orientale del Tempio Capitolino, Brescia © Archivio Fotografico Civici Musei di Brescia - Foto A. Chemollo
“L’elemento innovativo di questo gruppo scultoreo - commenta Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei - è dato dal contributo dell’architetto Baldeweg che ha voluto sancire l’unione di due capolavori. Questo temporaneo accostamento in un’operazione site-specific, curata dallo stesso architetto Baldeweg che ha realizzato l’allestimento installativo della Vittoria Alata, ci porta a ragionare sul concetto di vittoria, e più in generale su quello di successo connesso in un caso all’affermazione politica della pax latina, la Vittoria alata, e nell’altro quella sportiva, il Pugile del Museo Nazionale Romano”.
L’idea della mostra sarebbe nata durante un incontro tra Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei, e Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano, alla Borsa del Turismo di Paestum.
“Il Museo Nazionale Romano è lieto di contribuire alle celebrazioni per l’anno di Brescia Capitale della Cultura con un’opera iconica proveniente dalle sue collezioni - commenta Verger -. La statua bronzea del Pugile in riposo, capolavoro di età ellenistica rivenuto alle pendici del Quirinale ed esposto al Museo Nazionale Romano, grazie alla forza e alla potenza che esprime, colte in un momento di riposo e ripresa tra due combattimenti, è assurto a simbolo di resilienza e ripartenza particolarmente adatto al momento storico che stiamo vivendo. Il dialogo di questa opera con la Vittoria alata crea una sorta di gruppo scultoreo contemporaneo, un equilibrio tra forza e rinnovata pacificazione".
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• "Plessi sposa Brixia": contemporaneo e archeologia nella capitale della Cultura
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Lui, l’atleta nato tra il IV e il I secolo a. C., raffigurato seduto, con i gomiti appoggiati sulle cosce, i guantoni da pugilato ancora a proteggere le mani, le orecchie tumefatte, il naso deformato dai combattimenti, è stato a lungo oggetto di ammirazione come indicano le superfici consunte dalle carezze dei fan. Entrambi i bronzi, la Vittoria alata e il Pugilatore in riposo, l’una custodita nell’aula orientale del Capitolium presso il Parco archeologico di Brescia romana, l’altro gioiello del Museo Nazionale Romano a Palazzo Massimo, realizzati con una tecnica di fusione a cera persa indiretta, sono uniti da un particolare importante: l'essere testimoni e portavoci di una vittoria.
Il Pugile © Museo Nazionale Romano
Per il Pugile questo successo è il responso dell’arbitro al termine dello scontro nel quale si è strenuamente difeso, come provano le ferite e gli ematomi resi nel bronzo con altissima perizia tecnica. La Vittoria Alata è invece l’emblema del successo sul campo di battaglia, della cessazione del conflitto con la ricostituzione della pace. L’uno attende le parole del giudice, verso il quale rivolge lo sguardo provato, l’altra omaggia il vincitore militare affidando il suo nome al bronzo dello scudo, che doveva trattenere in origine nelle mani.
A partire dal prossimo 12 luglio le due statue si incontreranno a Brescia “consentendo a due capitali, Roma, dove il Pugilatore è conservato, e Brescia, Capitale italiana della Cultura 2023, di unirsi in un solo luogo".
“La campana della vittoria suona a Brescia" ha sottolineato Vittorio Sgarbi, sottosegretario di Stato alla Cultura, nel corso della presentazione a Roma del prossimo appuntamento bresciano.
Scoperti a circa 50 anni di distanza, in luoghi diversi, nel corso di scavi archeologici condotti nell’Ottocento, e divenuti oggetto di attenzioni e recenti valorizzazioni, saranno esposti, per la prima volta insieme, a Brescia, nell’aula del Capitolium di Brixia Parco archeologico di Brescia romana con un nuovo spettacolare allestimento curato dall’architetto Juan Navarro Baldeweg, già autore della suggestiva collocazione della Vittoria Alata.
Vittoria Alata, Restauro all'opificio delle Pietre Dure
Questo ambizioso progetto segna un nuovo importante tassello del programma di valorizzazione e riqualificazione che Fondazione Brescia Musei sta sviluppando intorno all’area archeologica di Brixia romana. L’esposizione, punta di diamante della programmazione estiva della Fondazione Brescia Musei, sarà sostenuta da Intesa Sanpaolo, già special partner della Fondazione nell’ambito di Alleanza per la Cultura, main partner di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura e da oggi anche partner del nuovo progetto espositivo che offrirà uno straordinario confronto culturale tra due capolavori assoluti dell'arte.
L’appuntamento, che vedrà esposti a Brescia Il Pugile e la Vittoria fino al 29 ottobre, permetterà di accorciare la distanza che ha separato nell'antichità le due opere e di cogliere i numerosi fili rossi che legano le due sculture. In occasione di questo atteso evento per la prima volta il sito archeologico bresciano resterà aperto anche nelle notti d’estate.
“È un grande onore per la Fondazione Brescia Musei – spiega Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei – instaurare una feconda collaborazione con il Museo Nazionale Romano con un evento che proietta il nostro progetto di valorizzazione dell’area archeologica di Brescia romana nell’alveo della grande archeologia internazionale”.
I due bronzi condividono anche trascorsi rocamboleschi. La Vittoria alata venne ritrovata il 20 luglio 1826 in un’intercapedine del tempio, deposta da qualcuno che forse avrebbe voluto sottrarla alla fusione. Anche il Pugilatore fu rinvenuto in un’intercapedine delle murature di fondazione di un tempio, seduto in un capitello rovesciato per essere messa al riparo da un pericolo imminente. Aveva gli arti inferiori fratturati e interessati da numerose lesioni. Dopo il ritrovamento la statua del Pugilatore fu ricomposta grazie a interventi molto invasivi. L’attuale progetto di far approdare l’atleta a Brescia sarà un’occasione per monitorare lo stato di conservazione e far progredite le indagini conoscitive sulle tecniche di realizzazione monitorando gli interventi di ricomposizione realizzati già in antico. Appena tre anni fa la Vittoria Alata, dopo due anni di assenza da Brescia, era tornata a risplendere al termine del restauro condotto a Firenze dall’Opificio delle Pietre Dure per poi essere collocata nell'allestimento progettato per il Capitolium dall’architetto Baldeweg.
La statua della Vittoria Alata nell'aula orientale del Tempio Capitolino, Brescia © Archivio Fotografico Civici Musei di Brescia - Foto A. Chemollo
“L’elemento innovativo di questo gruppo scultoreo - commenta Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei - è dato dal contributo dell’architetto Baldeweg che ha voluto sancire l’unione di due capolavori. Questo temporaneo accostamento in un’operazione site-specific, curata dallo stesso architetto Baldeweg che ha realizzato l’allestimento installativo della Vittoria Alata, ci porta a ragionare sul concetto di vittoria, e più in generale su quello di successo connesso in un caso all’affermazione politica della pax latina, la Vittoria alata, e nell’altro quella sportiva, il Pugile del Museo Nazionale Romano”.
L’idea della mostra sarebbe nata durante un incontro tra Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei, e Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano, alla Borsa del Turismo di Paestum.
“Il Museo Nazionale Romano è lieto di contribuire alle celebrazioni per l’anno di Brescia Capitale della Cultura con un’opera iconica proveniente dalle sue collezioni - commenta Verger -. La statua bronzea del Pugile in riposo, capolavoro di età ellenistica rivenuto alle pendici del Quirinale ed esposto al Museo Nazionale Romano, grazie alla forza e alla potenza che esprime, colte in un momento di riposo e ripresa tra due combattimenti, è assurto a simbolo di resilienza e ripartenza particolarmente adatto al momento storico che stiamo vivendo. Il dialogo di questa opera con la Vittoria alata crea una sorta di gruppo scultoreo contemporaneo, un equilibrio tra forza e rinnovata pacificazione".
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