Volver atrás para ir adelante
metropolis
22/10/2004
Installazioni e opere fotografiche, un video: Gea Casolaro espone al Teatro India presentando il suo ultimo lavoro, un filmato realizzato in Argentina che denuncia il dramma dei paesi poveri nei confronti del capitalismo.
La mostra si articola in due sezioni. La prima è composta da una serie di installazioni e opere fotografiche realizzate dal 1994 al 2003 che rappresentano un preludio non solo fisico ma anche concettuale, alla proiezione video che è la protagonista principale della mostra.
La seconda è focalizzata sull’opera ‘Volver atrás para ir adelante’, il primo video realizzato da Gea Casolaro, presentato a Roma in occasione di questa mostra. Il medium video viene utilizzato dall'artista come approfondimento di temi che sono stati da lei esplorati attraverso la fotografia.
‘Volver atrás para ir adelante’ ha già vinto il primo premio del concorso "The VIDEO Game", alla Galleria Pianissimo di Milano, per volere della giuria composta da R. Pinto, G. Di Pietrantonio, G. Ciavoliello e del pubblico ed è presente nella rassegna "On Air: video in onda dall'Italia”, presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone.
’Volver atrás para ir adelante (tornare indietro per andare avanti)’, (2003, 9' 15") è stato girato a Buenos Aires nel marzo 2003. Una partitura per inquadratura fissa eseguita da migliaia di passi.
Il centro commerciale inquadrato nel video è stato uno dei tanti centri di detenzione e tortura al tempo della dittatura. Eppure nulla sembra ricordare il suo passato.
Abbiamo incontrato l’artista che con grazia ci parla di sé e del proprio percorso artistico.
La fotografia è utilizzata in quasi tutte le tue opere…
G.C. “Io non sono una fotografa, non mi interessa la rappresentazione oggettiva della realtà della fotografia. A me interessa quello che c’è dietro le immagini delle cose, per cui per me non è importante l’immagine in sé o la tecnica. Mi piace fare dei discorsi che sono sul modo di guardare dell’essere umano. Lo sguardo come meccanismo di cultura, apprendimento e di scambio tra le persone”.
Come sei arrivata al video?
G.C. “In questi anni ho sentito sempre una maggiore dichiarazione e presa di posizione verso l’ingiustizia e le storture, stando a Buenos Aires l’urgenza era ancora più forte. Il centro commerciale ripreso nel video è un luogo fantastico, all’interno vi sono le boutique di Dior di Gucci. Quando mi è stato detto ( in seguito ho fatto anche delle ricerche in vari archivi) che era stato un centro di detenzione e tortura durante la dittatura, ho notato che non vi era la più pallida traccia. Ho sentito la necessità di fare un lavoro decisamente esplicito, rispetto a miei lavori precedenti un po’ più concettuali, e in questo senso il video era necessario. I dati che scorrono in alto e in basso lo rendono in stile CNN, sono dati freddi, oggettivi presi da statistiche, libri e giornali. Le immagini fanno da contro altare, perché sembrano una danza onirica. E’ il racconto che in quel momento ho fatto dell’Argentina, ma che per me diventa emblematico di tutta una realtà, dei due mondi che oggi si scontrano capitalismo e paesi poveri. ‘Tornare indietro per andare avanti’ è una cosa che dobbiamo riferire a tutto il sistema odierno”.
Nelle tuo opere c’è sempre il tema del viaggio, del paese straniero…
G.C. “Quando viaggi è come se ti si acutizzassero i sensi, sei molto più ricettivo. Per me bisogna proprio andare a vedere un luogo. I luoghi che mi interessano sono quelli che potrebbero essere ovunque, mi interessa l’universalità di quello che sto raccontando in quel momento”.
Cosa pensi della scena artistica contemporanea italiana?
G.C. “In Italia ci sono moltissimi artisti, la difficoltà principale è la mancanza di scambio di informazione, di dialogo e confronto”.
Progetti per il futuro?
G.C. “Vorrei tornare in Argentina per finire il progetto per cui ero partita e cioè lavorare con i nipoti dei primi emigranti che in seguito alla crisi economica stanno chiedendo di tornare in Italia, ma che non sono mai stati nel nostro paese. Volevo lavorare sul loro immaginario dell’Italia. E poi la Cina.
Sto preparando da qualche tempo, (non c’è ancora una data espositiva), un progetto sull’Eur degli anni in cui i più importanti registi italiani giravano lì. nella mia intenzione c’è l’intreccio tra l’immaginario di questi grandi artisti e lla vita quotidiana di noi romani che abitavamo nel quartiere”.
GEA CASOLARO, Volver atrás para ir adelante
Teatro India – Via Luigi Pierantoni, 6 - ROMA
: 6 – 30 ottobre 2004
ORARI MOSTRA: dal martedì al sabato dalle ore 17,00 alle ore 21,00
INGRESSO GRATUITO
INFO06-6875445
www.teatrodiroma.net/teatroIndia.asp
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