L'Analfabeto

 

Dal 14 Aprile 2015 al 17 Maggio 2015

Roma

Luogo: Accademia di Francia a Roma – Villa Medici

Indirizzo: viale Trinità dei Monti 1

Orari: mar - dom 10-18.30

Enti promotori:

  • Alfabeto
  • ENSBA di Lione
  • Accademia di Francia a Roma – Villa Medici
  • Région Rhône-Alpes
  • Atelier Blow-up Lyon

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 06 6761291 / 06 67611

E-Mail info: comunicazione@villamedici.it

Sito ufficiale: http://www.villamedici.it/it


L'Accademia di Francia a Roma – Villa Medici presenta dal 15 aprile al 17 maggio, nella cisterna romana di Villa Medici, la mostra collettiva L'Analfabeto. Ideata dagli artisti del gruppo L'Alfabeto, questa mostra riunisce Yann Annicchiarico, Axelle Bonnard, Jenny Feal Gomez, Karolina Krasouli e Anaëlle Vanel, con la partecipazione di Elise Cam, Ovidiu Leuce, Alfredo Pirri e Bernhard Rüdiger e le opere di Francisco Tropa. 

L'Alfabeto è un progetto di ricerca proposto da cinque giovani artisti internazionali che hanno studiato presso l'ENSBA, l'Accademia di Belle Arti di Lione. Ispirato dal titolo della prima serie di opere di Jannis Kounellis, L'Alfabeto evoca la necessità della trasmissione, intesa come migrazione, geografica ma anche generazionale, di forme e idee. Da qui è nato il progetto di un seminario che si è svolto a Villa Medici a luglio 2014. L'Accademia di Francia a Roma accoglie in partenariato con l'ENSBA di Lione il seminario L'Alfabeto e la mostra L'Analfabeto nell'ambito del suo progetto di rinnovo di un legame con la trasmissione artistica e l'accompagnamento di nuove generazioni di artisti emergenti. 

Dopo un soggiorno a Matera sulle tracce di Pier Paolo Pasolini e la visita dei siti archeologici dei popoli italioti dell'età del bronzo, ci siamo interrogati su come trattare la permanenza del passato nel presente. Il radicamento in un territorio è l'esercizio di questa permanenza. Il confronto con gli artisti Jannis Kounellis e Francisco Tropa durante questo seminario ha nutrito le nostre ricerche e ci ha indirizzati verso un progetto espositivo. 

Nel percorso di definizione dell'idea di radicamento e di linguaggio comune, il concetto di ignoranza si è rivelato centrale. Come una forza indotta, ci spinge a continuare a cercare anche là dove si incomincia a non capire. La cultura è ciò che appartiene all'analfabeta. Consapevole del linguaggio ma privo di un filtro specifico, instaura una relazione personale con la Storia. L'analfabeta riattualizza le forme del pensiero attraverso una ritrovata creatività. Questa permanenza ritrovata è forse l'unico modo di continuare a ballare. Di incomprensione in incomprensione, il progetto L'Analfabeto è nato dalla volontà di riscrivere il nostro linguaggio. 

Antica riserva d'acqua pluviale, la cisterna della Villa Medici accoglie oggi L'Analfabeto. L'architettura insolita di questo luogo presenta ancora le tracce della sua funzione elementare e vitale. Sarà lo spazio dove si esplorano narrazioni sotterranee e dove emergono forme elementari, abitate da una memoria profonda e primaria. Questo spazio straordinario diventa il terreno d’incontro con il tempo presente. La mostra costruisce, ignorando ogni linguaggio, quello che il passato lascia come tracce e non-tracce, la mostra dice ciò che è presente. 

Attorno alla mostra si svolgeranno diversi incontri, tra cui una discussione tra gli artisti de L'Alfabeto e alcuni artisti italiani della stessa generazione, che si terrà il 16 aprile alla Fondazione per l'Arte, un nuovo spazio espositivo a Roma impegnato a sostenere i giovani artisti italiani e internazionali. 

Il secondo seminario del progetto L'Alfabeto accoglierà venerdì 10 aprile alle ore 17.00 all'Università La Sapienza (Aula Levi, via Volsci 122, Roma) una discussione tra Romeo Castellucci, regista della Compagnia Socìetas Raffaello Sanzio, Valentina Valentini, professoressa del dipartimento di Arte e spettacolo all'Università La Sapienza, e gli artisti de L'Alfabeto. François Piron, critico d'arte e curatore, sarà invitato sabato 11 aprile alle ore 17.00 al MACRO (via Reggio Emilia 54, Roma) per una conferenza che metterà in parallelo le forme e i processi dell'art brut e quelli dell'arte contemporanea, e la loro comune origine nell'idea di trasformare il quotidiano. 

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