Jorge Ribalta. Flamenco (and other) sketches. Sulla fotografia come critica culturale
Dal 28 Aprile 2018 al 17 Giugno 2018
Rubiera | Reggio Emilia
Luogo: Ospitale di Rubiera
Indirizzo: via Fontana 2
Curatori: William Guerrieri
Enti promotori:
- Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea
- In collaborazione con Comune di Rubiera e IBC Bologna
Telefono per informazioni: +39 0522 629403
E-Mail info: linconfine@comune.rubiera.re.it
Sito ufficiale: http://www.lineadiconfine.org
Linea di Confine partecipa alla XIII edizione di "Fotografia Europea" con una mostra di rilievo culturale e politico, dal titolo "Jorge Ribalta Flamenco (and other) sketches. Sulla fotografia come critica culturale", che sarà inaugurata all'Ospitale di Rubiera sabato 28 aprile 2018, alle ore 18.00, alla presenza dell'autore e del curatore William Guerrieri.
La serie "Wild Laocoönn" (Laoconte selvaggio, da una poesia di Garcia Lorca), composta da oltre 200 fotografie, costituisce una documentazione fotografica di luoghi significativi per la cultura del flamenco. Questi luoghi sono una rete di spazi che include musei e centri d'arte, istituzioni accademiche, amministrazioni pubbliche, festival, scuole, etichette discografiche e studi di registrazione, agenzie di musicisti e impresari musicali, tablaos, locali commerciali di abbigliamento e di altri prodotti, sale prove, sarti, officine, laboratori per la produzione e vendita di strumenti, locali di flamenco, associazioni, bar, quartieri, paesaggi e luoghi storici. In questi luoghi è possibile vedere la struttura storica, economica, sociale, amministrativa e politica della cultura istituzionale-popolare del flamenco in Spagna.
La rappresentazione tipica del flamenco si basa sulla figura dell'artista/performer colto in azione, spesso in un ambiente rurale (o pseudo-rurale) con degli echi storici, ma il lavoro di ricerca di Ribalta va oltre questa rappresentazione. Storicamente la sottocultura del flamenco si è sviluppata in opposizione alla cultura nazionale dello Stato egemone, espressione sia di subalternità che di resistenza alla cultura tradizionale egemonica dello stato. La lettura storico-politica del flamenco per Jorge Ribalta si basa sul riconoscimento e l'analisi dell'ambivalenza espressa da questa forma di danza, che sta fra la cultura nazionale egemonica e la cultura popolare.
Le fotografie sono state realizzate nel 2010 e 2011 e sono presentate con un breve testo. Il titolo dato al progetto proviene dal primo verso di una poesia di Federico García Lorca dal titolo "Prickly Pear" (Il fico d'india), che ben esprime la tensione fra cultura alta e cultura popolare.
La mostra, oltre alla serie sul flamenco, presenta altre due brevi serie di fotografie. La prima, dal titolo "Small History of Photography", presenta immagini tratte dai lavori del fotografo Louis Désiré Blanquart-Evrard, conservati a Lille (Francia), inventore nel 1851 di uno dei primi album fotografici della storia della fotografia. Una seconda breve serie di fotografie ha come titolo "Atomium", ed è prodotta in omaggio all'artista Marcel Broodthaers, che realizzò, in occasione dell'Esposizione universale del 1958 a Bruxelles (Belgio), un reportage fotografico sulla costruzione della celebre e simbolica struttura dell'Atomium.
La mostra, progettata dall'autore per gli spazi della sala espositiva dell'Ospitale di Rubiera, si presenta al pubblico come una saturazione di fotografie e testi nello spazio espositivo, e adotta una modalità di presentazione delle fotografie anti-artistica, che si contrappone al paradigma del tableau, cioè all'immagine singola di grandi dimensioni con valenza pittorica e formale.
I tre progetti espositivi, allestiti all'Ospitale di Rubiera in occasione della XIII^ Edizione di Fotografia Europea, dedicata alle "Rivoluzioni. Ribellioni, cambiamenti, utopie", costituiscono una presentazione parziale, ma significativa, del più ampio progetto realizzato da Jorge Ribalta con il titolo "Monumento Maquina", esposto in Spagna e in Francia nel 2015 e 2016. L'esposizione di Rubiera, composta dai tre progetti prima descritti, intende contribuire alla difesa del metodo documentario nell'analisi critica dei fenomeni culturali e della loro rappresentazione, i quali hanno una funzione determinante, per quanto poco consapevole, nella costruzione delle identità nazionali.
Un incontro con Jorge Ribalta, fotografo, ricercatore e curatore di importanti mostre sulla cultura fotografica negli anni Trenta e Settanta e del lavoro di autori come Alan Sekula, Joe Spence e Martha Rosler, si terrà sabato 28 aprile nella sala espositiva della mostra con la presentazione del curatore William Guerrieri. Sarà l'occasione per un confronto con l'autore catalano sul ruolo che il metodo documentario, in un'epoca di continua evoluzione tecnologica dei sistemi di riproduzione della realtà, svolge nell'analisi critica dei processi culturali e della formazione delle culture egemoniche.
Jorge Ribalta (Barcellona, 1963) è un artista, ricercatore e curatore indipendente. Come artista ha tenuto mostre personali nelle gallerie Zabriskie (New York e Parigi), Casa sin Fin (Madrid) e Angelsbarcelona (Barcellona). In anni recenti, una sua personale, "Monument Machine", è stata presentata nel 2015 al Museo Guerrero (Granada) e alla Fundación Helga de Alvear (Cáceres) e nel 2016 al Württembergischer Kunstverein (WKV), Stuttgart. Nel 2015 e 2016 ha tenuto, inoltre, una sua personale, "Renaissance. Scènes de la reconversion industrielle dans le bassin minier du Nord-Pas-de-Calais", al Centre Régional de la Photographie Nord-Pas-de-Calais, Douchy les Mines, Francia. Ha partecipato a numerose mostre collettive fra le quali: "New Photography 10" (MOMA, New York, 1994), "Fragments" (MACBA, Barcelona, 1996), "Sets and Situations" (MOMA, New York, 2000), "Playgrounds" (Museum Reina Sofia, Madrid, 2014) e "The Beast and is the Sovereign" (MACBA e WKV, Barcelona e Stuttgart, 2015).
La mostra è promossa da Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, partner della XIII^ Edizione di Fotografia Europea, in collaborazione con Comune di Rubiera e IBC, Bologna.
L'esposizione è aperta al pubblico fino al 17 giugno 2018, sabato e domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00, altri giorni su appuntamento.
Inaugurazione: sabato 28 aprile ore 18
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