Julia Born. All Capitals
Dal 21 Giugno 2022 al 09 Ottobre 2022
Roma
Luogo: MACRO Museum
Indirizzo: Via Nizza 138
Orari: Martedì: 12.00 – 21.00 Mercoledì, giovedì e venerdì: 12.00 – 19.00 Sabato e domenica: 10.00 – 19.00 Lunedì chiuso Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura
Enti promotori:
- Roma Culture
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 696271
E-Mail info: info@museomacro.it
Sito ufficiale: http://www.museomacro.it
Roma ospita un tessuto linguistico multiforme composto da testi, parole e nomi che, dall’antichità fino ai giorni nostri, si disseminano nel suo ambiente urbano. Parole monumentali incise nella pietra convivono con messaggi effimeri (scritti su muri e altre superfici), generando un paesaggio grafico che può essere inteso come un luogo di sedimentazione, un itinerario in cui storie complesse si intrecciano con il presente e possono essere osservate da diverse angolazioni. Questo paesaggio offre l’accesso a voci polifoniche, gesti irriverenti, parole in cui credere (o meno), dichiarazioni d’amore e ideologie i cui spettri ci appaiono in continuazione.
La designer Julia Born, seguendo il suo interesse per le diverse forme di scrittura come mezzo di espressione, ha raccolto i frammenti di un vocabolario diffuso in tutta la città di Roma, trasformando le pareti della sezione IN-DESIGN del MACRO in un’esposizione monumentale di iscrizioni, segni, etichette, impronte, scarabocchi e disegni trovati, sia ufficiali che anonimi e non autorizzati.
Le parole sono legate allo scorrere del tempo, perché di fronte a loro siamo portati a riconoscere, con una certa umiltà, che sopravviveranno, riconfigurandosi costantemente. Ma quale idea di tempo, o di tempi, stiamo considerando? “Scolpire qualcosa nella pietra” significa renderla immobile e immutabile, ma non atemporale. Per sottolineare questo paradosso, nomi, parole e testi di rilevanza storica sono affiancati nel progetto espositivo da segni e tracce mobili del paesaggio romano come gli stormi di uccelli o le crepe in cui a volte capita di inciampare sui marciapiedi.
Le parole raccolte dalla designer seguendo il suo impulso personale non aspirano a rappresentare l’intera storia della città e delle trasformazioni che ha subito. Si tratta piuttosto di un montaggio di vocabolari destinati a mettere in luce il potere della parola scritta, l’attribuzione di un titolo o della proprietà di un luogo, la relazione tra potere e spazio pubblico, la volontà di lasciare una traccia. Il titolo della mostra, All Capitals, indica come questi temi siano enfatizzati dalla scelta della designer di selezionare solo frammenti scritti in maiuscolo.
Nella maggior parte dei casi riprodotte nelle loro dimensioni originali, le scritte sulle tre pareti della sala travolgono il visitatore con la loro monumentalità sottolineando una nuova sensazione di distanza e vicinanza. Estrapolate appunto dai loro contesti, le parole si distaccano dal loro significato primario invitando il pubblico ad assumere un ritmo di posizioni alterne: istintive, cogliendo l’impatto visivo di frammenti linguistici trasformati in immagine, e di distanza critica, analizzando loro monumentalità incise e scomposte.
La mostra sarà accompagnata da un booklet che presenta le schede informative dei frammenti verbali selezionati al fine di restituire al pubblico uno strumento che illustri le storie dietro a ognuno di essi. Parte della pubblicazione sono anche due brevi saggi di Salvatore Lacagnina e Ari Ray, figure incontrate a Roma dalla graphic designer.
Con il supporto di Pro Helvetia.
Si ringrazia l’Istituto Svizzero di Roma.
JULIA BORN vive e lavora a Zurigo. Dopo gli studi all’Accademia Gerrit Rietveld di Amsterdam, ha iniziato il suo percorso professionale tra la Svizzera, Amsterdam e Berlino. Il suo lavoro è incentrato sul design editoriale per una grande varietà di istituzioni culturali, come lo Stedelijk Museum e la Rijksakademie di Amsterdam, la Kunsthalle Basel, l’ICA Miami, il Guggenheim Museum di New York, l’Hamburger Bahnhof, l’HKW e il Brücke-Museum a Berlino e documenta 14 a Kassel e ad Atene.
Il suo lavoro, sviluppato in stretto dialogo con istituzioni, curatori e artisti, include pubblicazioni, identità visive ed exhibition design. Oltre ai lavori su commissione, Born collabora a progetti di ricerca con altri designer e artisti, tra cui – fra gli altri – la fotografa Uta Eisenreich, il fashion designer JOFF, e la perfomer Alexandra Bachzetsis. Questi progetti ruotano tutti intorno al concetto di linguaggio e di rappresentazione.
Born insegna graphic design all’Accademia Gerrit Rietvel di Amsterdam ed all’ECAL, École cantonale d’art de Lausanne, e in altri istituti internazionali di arte e design.
In occasione dell’Inform Award for Conceptual Design, ha presentato, alla Galerie für Zeitgenössische Kunst Leipzig in Germania, la sua prima personale e il catalogo Title of the Show.
Nel 2021 ha ricevuto lo Swiss Grand Award for Design.
Opening 21 giugno, dalle ore 18 alle ore 21
La designer Julia Born, seguendo il suo interesse per le diverse forme di scrittura come mezzo di espressione, ha raccolto i frammenti di un vocabolario diffuso in tutta la città di Roma, trasformando le pareti della sezione IN-DESIGN del MACRO in un’esposizione monumentale di iscrizioni, segni, etichette, impronte, scarabocchi e disegni trovati, sia ufficiali che anonimi e non autorizzati.
Le parole sono legate allo scorrere del tempo, perché di fronte a loro siamo portati a riconoscere, con una certa umiltà, che sopravviveranno, riconfigurandosi costantemente. Ma quale idea di tempo, o di tempi, stiamo considerando? “Scolpire qualcosa nella pietra” significa renderla immobile e immutabile, ma non atemporale. Per sottolineare questo paradosso, nomi, parole e testi di rilevanza storica sono affiancati nel progetto espositivo da segni e tracce mobili del paesaggio romano come gli stormi di uccelli o le crepe in cui a volte capita di inciampare sui marciapiedi.
Le parole raccolte dalla designer seguendo il suo impulso personale non aspirano a rappresentare l’intera storia della città e delle trasformazioni che ha subito. Si tratta piuttosto di un montaggio di vocabolari destinati a mettere in luce il potere della parola scritta, l’attribuzione di un titolo o della proprietà di un luogo, la relazione tra potere e spazio pubblico, la volontà di lasciare una traccia. Il titolo della mostra, All Capitals, indica come questi temi siano enfatizzati dalla scelta della designer di selezionare solo frammenti scritti in maiuscolo.
Nella maggior parte dei casi riprodotte nelle loro dimensioni originali, le scritte sulle tre pareti della sala travolgono il visitatore con la loro monumentalità sottolineando una nuova sensazione di distanza e vicinanza. Estrapolate appunto dai loro contesti, le parole si distaccano dal loro significato primario invitando il pubblico ad assumere un ritmo di posizioni alterne: istintive, cogliendo l’impatto visivo di frammenti linguistici trasformati in immagine, e di distanza critica, analizzando loro monumentalità incise e scomposte.
La mostra sarà accompagnata da un booklet che presenta le schede informative dei frammenti verbali selezionati al fine di restituire al pubblico uno strumento che illustri le storie dietro a ognuno di essi. Parte della pubblicazione sono anche due brevi saggi di Salvatore Lacagnina e Ari Ray, figure incontrate a Roma dalla graphic designer.
Con il supporto di Pro Helvetia.
Si ringrazia l’Istituto Svizzero di Roma.
JULIA BORN vive e lavora a Zurigo. Dopo gli studi all’Accademia Gerrit Rietveld di Amsterdam, ha iniziato il suo percorso professionale tra la Svizzera, Amsterdam e Berlino. Il suo lavoro è incentrato sul design editoriale per una grande varietà di istituzioni culturali, come lo Stedelijk Museum e la Rijksakademie di Amsterdam, la Kunsthalle Basel, l’ICA Miami, il Guggenheim Museum di New York, l’Hamburger Bahnhof, l’HKW e il Brücke-Museum a Berlino e documenta 14 a Kassel e ad Atene.
Il suo lavoro, sviluppato in stretto dialogo con istituzioni, curatori e artisti, include pubblicazioni, identità visive ed exhibition design. Oltre ai lavori su commissione, Born collabora a progetti di ricerca con altri designer e artisti, tra cui – fra gli altri – la fotografa Uta Eisenreich, il fashion designer JOFF, e la perfomer Alexandra Bachzetsis. Questi progetti ruotano tutti intorno al concetto di linguaggio e di rappresentazione.
Born insegna graphic design all’Accademia Gerrit Rietvel di Amsterdam ed all’ECAL, École cantonale d’art de Lausanne, e in altri istituti internazionali di arte e design.
In occasione dell’Inform Award for Conceptual Design, ha presentato, alla Galerie für Zeitgenössische Kunst Leipzig in Germania, la sua prima personale e il catalogo Title of the Show.
Nel 2021 ha ricevuto lo Swiss Grand Award for Design.
Opening 21 giugno, dalle ore 18 alle ore 21
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