Marco Cattaneo. Scarti di produzione / Angelo Antronaco. Cantieri / Corrado Pastore. Display / Laura Bianca. Reportage in cucina
Dal 19 Maggio 2014 al 31 Maggio 2014
Milano
Luogo: Palazzo Castiglioni
Indirizzo: corso Venezia 47
Orari: lunedì-venerdì 8.30-18
Curatori: Roberto Mutti
Telefono per informazioni: +39 02 77501
E-Mail info: cristina_comelli@libero.it
Sito ufficiale: http://www.photofestival.it/
Marco Cattaneo. Scarti di produzione
a cura di Roberto Mutti
La logica che domina il mondo della produzione impone un controllo sui prodotti che, pur destinati al mercato, possono essere da questo ritirati perché non superano il controllo qualità o perché le ragioni del marketing li bocciano spietatamente. Se tutto ciò ci pare plausibile quando ci troviamo di fronte agli oggetti, che cosa potrebbe succedere se dovessimo, invece, avere a che fare con esseri viventi?
Marco Cattaneo fa ricorso all’ironia e, al posto delle bambole, utilizza ragazzi e ragazze che inserisce in scatole, impacchetta, compone per farne esaltare l’unicità e la bellezza. Perché, pur essendo state scartate (e non a caso le scatole somigliano a bare), queste persone sono uniche come ogni creatura vivente.
Angelo Antronaco. Cantieri
I cantieri metropolitani sono i soggetti di questa ricerca che indaga su una Milano i cui connotati urbanistici sono cambiati velocemente in questi ultimi anni: aree abbandonate da decenni vengono recintate, si aprono cantieri enormi, brulicanti di uomini e mezzi meccanici, capannoni dei poli industriali – un tempo motore economico di questa città e dell'Italia intera – si trasformano in centri commerciali e grattacieli.
Non sempre è stato facile per il fotografo avvicinarsi alle recinzioni per poter cogliere la vita e la crescita di questi “organismi”, ma quando ha potuto farlo ne ha registrato la natura e la ragione della loro esistenza.
Corrado Pastore. Display
Il progetto inedito dell’architetto napoletano Corrado Pastore racconta una Milano che si fonde, cresce e cambia attraverso le vetrine dei grandi marchi. Una città che già esiste ma attraverso le sue opere risulta inedita e stupefacente. Già l’elaborazione di ogni scatto porta all’interno dell’immagine stessa il senso profondo del commercio. Perché Pastore rivede il meccanismo della compra-vendita, dello shopping, esaltando quelle sfumature che concretizzano la filosofia dei brand diventando messaggio nella vetrina. Ma l’occhio dell’architetto va molto oltre e porta questa modalità nella città e la città dentro la vetrina, senza mai snaturare l’essenza delle cose, ma dando a chi guarda uno strumento per vedere oltre l’apparenza.
Laura Bianca. Reportage in cucina
a cura di Roberto Mutti
Questo reportage realizzato da Laura Bianca regala un particolare punto di vista sul reportage portando questo linguaggio stilistico ad assumere una evidente forma narrativa scandita da un ritmo incalzante.
La fotografa affronta il tema dell’alimentazione, ma sceglie di descrivere un’azione semplice come il cucinare segmentando il suo evolversi in frammenti, in movimenti guardati da vicino, congelati nel loro attimo e regalati a chi ha voglia di guardare oltre un flusso che nella sua interezza potrebbe risultare diverso.
C’è in tutto questo la volontà di raccontare una storia che non si limita alla realizzazione di un piatto ma va oltre fino a cogliere la componente manuale e perfino artistica che vi è contenuta.
a cura di Roberto Mutti
La logica che domina il mondo della produzione impone un controllo sui prodotti che, pur destinati al mercato, possono essere da questo ritirati perché non superano il controllo qualità o perché le ragioni del marketing li bocciano spietatamente. Se tutto ciò ci pare plausibile quando ci troviamo di fronte agli oggetti, che cosa potrebbe succedere se dovessimo, invece, avere a che fare con esseri viventi?
Marco Cattaneo fa ricorso all’ironia e, al posto delle bambole, utilizza ragazzi e ragazze che inserisce in scatole, impacchetta, compone per farne esaltare l’unicità e la bellezza. Perché, pur essendo state scartate (e non a caso le scatole somigliano a bare), queste persone sono uniche come ogni creatura vivente.
Angelo Antronaco. Cantieri
I cantieri metropolitani sono i soggetti di questa ricerca che indaga su una Milano i cui connotati urbanistici sono cambiati velocemente in questi ultimi anni: aree abbandonate da decenni vengono recintate, si aprono cantieri enormi, brulicanti di uomini e mezzi meccanici, capannoni dei poli industriali – un tempo motore economico di questa città e dell'Italia intera – si trasformano in centri commerciali e grattacieli.
Non sempre è stato facile per il fotografo avvicinarsi alle recinzioni per poter cogliere la vita e la crescita di questi “organismi”, ma quando ha potuto farlo ne ha registrato la natura e la ragione della loro esistenza.
Corrado Pastore. Display
Il progetto inedito dell’architetto napoletano Corrado Pastore racconta una Milano che si fonde, cresce e cambia attraverso le vetrine dei grandi marchi. Una città che già esiste ma attraverso le sue opere risulta inedita e stupefacente. Già l’elaborazione di ogni scatto porta all’interno dell’immagine stessa il senso profondo del commercio. Perché Pastore rivede il meccanismo della compra-vendita, dello shopping, esaltando quelle sfumature che concretizzano la filosofia dei brand diventando messaggio nella vetrina. Ma l’occhio dell’architetto va molto oltre e porta questa modalità nella città e la città dentro la vetrina, senza mai snaturare l’essenza delle cose, ma dando a chi guarda uno strumento per vedere oltre l’apparenza.
Laura Bianca. Reportage in cucina
a cura di Roberto Mutti
Questo reportage realizzato da Laura Bianca regala un particolare punto di vista sul reportage portando questo linguaggio stilistico ad assumere una evidente forma narrativa scandita da un ritmo incalzante.
La fotografa affronta il tema dell’alimentazione, ma sceglie di descrivere un’azione semplice come il cucinare segmentando il suo evolversi in frammenti, in movimenti guardati da vicino, congelati nel loro attimo e regalati a chi ha voglia di guardare oltre un flusso che nella sua interezza potrebbe risultare diverso.
C’è in tutto questo la volontà di raccontare una storia che non si limita alla realizzazione di un piatto ma va oltre fino a cogliere la componente manuale e perfino artistica che vi è contenuta.
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