Il Muro, 25 anni dopo
![Il Muro, 25 anni dopo, Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, Roma Il Muro, 25 anni dopo, Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, Roma](http://www.arte.it/foto/600x450/c5/26439-IL_MURO_25_anni_dopo_loc.jpg)
Il Muro, 25 anni dopo, Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, Roma
Dal 25 Ottobre 2014 al 07 Novembre 2014
Roma
Luogo: Ambasciata della Repubblica Federale di Germania
Indirizzo: via San Martino della Battaglia 4
Orari: da lunedì a venerdì 9-12
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.rom.diplo.de
Un’importante e significativa esposizione d'arte allestita nei locali dell'Ambasciata di Germania a Roma per celebrare i venticinque anni della caduta del Muro di Berlino; mostra inaugurata dall’Ambasciatore Reinhard Schäfers e dal curatore Filippo Lotti, sabato 25 ottobre scorso nell’ambito della Giornata delle Porte Aperte delle istituzioni tedesche, manifestazione organizzata nell’ambito dei festeggiamenti per la ricorrenza della caduta del Muro.
La mostra è un compendio di dieci opere pittoriche e fotografiche che altrettanti artisti hanno voluto donare dopo mostra “Il Muro, vent’anni dopo. Quasi come Dumas”, organizzata da LariArte e curata sempre dallo stesso Lotti, al Castello dei Vicari di Lari (Pisa) nel 2009, proprio nel ventennale della caduta del Muro.
Gli artisti (Claudio Cionini, Fabio De Poli, Gianfranco Giannoni, Lorenzo Lazzeri, Luca Lupi, David Gioni Parra, Alessandro Reggioli, Marcello Scarselli, Leopoldo Terreni, Sandro Torre) decisero allora che la loro opera, realizzata appositamente per la mostra suddetta, entrasse a far parte della collezione artistica del Governo tedesco come simbolo di amicizia e di vicinanza morale verso il popolo germanico.
Oggi, a distanza di cinque anni, si concretizza il loro lodevole desiderio, grazie all'interessamento e alla collaborazione dell’Ambasciata tedesca.
«Ho voluto ricordare così – scrive Filippo Lotti nel testo introduttivo del catalogo che accompagna l’esposizione -, con quello che mi è più congeniale, l’arte che di per sé ha un linguaggio universale, l’anniversario della caduta del Muro organizzando questa mostra che riunisce dieci artisti, tutti toscani, ma diversi per provenienza artistica e cultura, per genere e per esperienze, diversi per iconografia e modo di approcciarsi al tema. Proprio questa diversità, che è la ricchezza dell’arte e della cultura tutta, ha fatto sì che il risultato artistico fosse soggettivamente ed oggettivamente diverso.
Credo che il superamento del concetto di “muro” possa e debba avvenire anche con l’arte e con la bellezza, due elementi fondamentali per aprire le menti e gli occhi, strumenti necessari e indispensabili per abbattere le barriere che dividono le umane culture e per riuscire a lanciare lo sguardo proprio al di là dell’emblematico muro».
La mostra è un compendio di dieci opere pittoriche e fotografiche che altrettanti artisti hanno voluto donare dopo mostra “Il Muro, vent’anni dopo. Quasi come Dumas”, organizzata da LariArte e curata sempre dallo stesso Lotti, al Castello dei Vicari di Lari (Pisa) nel 2009, proprio nel ventennale della caduta del Muro.
Gli artisti (Claudio Cionini, Fabio De Poli, Gianfranco Giannoni, Lorenzo Lazzeri, Luca Lupi, David Gioni Parra, Alessandro Reggioli, Marcello Scarselli, Leopoldo Terreni, Sandro Torre) decisero allora che la loro opera, realizzata appositamente per la mostra suddetta, entrasse a far parte della collezione artistica del Governo tedesco come simbolo di amicizia e di vicinanza morale verso il popolo germanico.
Oggi, a distanza di cinque anni, si concretizza il loro lodevole desiderio, grazie all'interessamento e alla collaborazione dell’Ambasciata tedesca.
«Ho voluto ricordare così – scrive Filippo Lotti nel testo introduttivo del catalogo che accompagna l’esposizione -, con quello che mi è più congeniale, l’arte che di per sé ha un linguaggio universale, l’anniversario della caduta del Muro organizzando questa mostra che riunisce dieci artisti, tutti toscani, ma diversi per provenienza artistica e cultura, per genere e per esperienze, diversi per iconografia e modo di approcciarsi al tema. Proprio questa diversità, che è la ricchezza dell’arte e della cultura tutta, ha fatto sì che il risultato artistico fosse soggettivamente ed oggettivamente diverso.
Credo che il superamento del concetto di “muro” possa e debba avvenire anche con l’arte e con la bellezza, due elementi fondamentali per aprire le menti e gli occhi, strumenti necessari e indispensabili per abbattere le barriere che dividono le umane culture e per riuscire a lanciare lo sguardo proprio al di là dell’emblematico muro».
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