Doppio appuntamento nei siti del Parco archeologico di Pompei

Novità tra Stabia e Boscoreale: riapre Villa Arianna e il villaggio protostorico di Longola "rivive" in una mostra

Gli affreschi di Villa Arianna. Courtesy Parco Archeologico di Pompei
 

Samantha De Martin

16/04/2019

Napoli - Era stata danneggiata dal maltempo degli scorsi mesi e oggi, dopo i lavori di ripristino della copertura moderna dell’atrio, Villa Arianna riapre i battenti sfoggiando ai visitatori i suoi straordinari affreschi.
Gli interventi - che riguardano il miglioramento del decoro complessivo della Villa e di accoglienza per i visitatori - hanno riguardato il riposizionamento di nuovi cartelli segnaletici nelle adiacenze esterne della villa, il rifacimento delle staccionate che delimitano i percorsi di visita, la realizzazione di nuove staccionate di contenimento.

“La riapertura - ha spiegato la direttrice ad interim, Alfonsina Russo - è solo l’inizio di una progressiva riqualificazione e una dimostrazione della rinnovata attenzione del Parco Archeologico di Pompei verso lo straordinario patrimonio archeologico dell’antica Stabiae”.

La villa romana, che prende il nome da un affresco raffigurante Arianna abbandonata a Nasso, sulla parete di fondo dell’ampio triclinio, venne inizialmente scavata in età borbonica, nella seconda metà del XVIII secolo, da Carlo Weber. La struttura residenziale risale, nel suo nucleo originario, ad epoca tardo repubblicana, successivamente ampliata con l’aggiunta di una serie ambienti panoramici, nel corso del I secolo d.C.
Tra gli affreschi di particolare rilievo anche Ganimede rapito dall’aquila Perseo ed Andromeda.

A pochi chilometri da Stabia, l’Antiquarium di Boscoreale accoglie invece la mostra Il villaggio protostorico di Longola, allestita in una sala al piano superiore del Museo e in programma fino al 18 gennaio 2020.
Nel percorso sono esposti reperti connessi alle principali attività produttive del sito, scoperto casualmente nel 2000 durante i lavori per la realizzazione dell’impianto di depurazione di Poggiomarino-Striano.

Dell’abitato di Longola il percorso esplorerà la produzione artigianale, con la lavorazione del legno, dell’osso e del metallo, la filatura e la tessitura, gli ornamenti personali, il sentimento religioso.
Sono inoltre esposte per la prima volta al pubblico due piroghe monossili rinvenute nell’area della darsena del villaggio, oltre ad alcuni esemplari di mangiatoie per animali e ruote di carro, viva testimonianza della vita quotidiana degli abitanti di Longola.

Lo scavo della Soprintendenza Archeologica di Pompei (oggi Parco archeologico di Pompei) aveva messo in luce un insediamento perifluviale abitato dalla media Età del Bronzo fino al VI sec. a.C., unico per l’ Italia meridionale.

L’abitato, nel cuore della valle del Sarno, caratterizzato da capanne, era un centro produttivo e di scambio grazie alla sua posizione strategica, adagiato su isolotti artificiali circondati da canali che consentivano gli spostamenti a bordo di imbarcazioni monossili.

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