Riaperta la Chiesa di Santa Maria della Misericordia, o del Purgatorio
A Foggia il Barocco torna a risplendere dopo 30 anni
![](http://www.arte.it/foto/600x450/12/21937-Chiesa_della_misericordia2.jpg)
La Chiesa del Purgatorio
E Bramati
28/04/2014
Foggia - Dopo trent’anni ritorna a splendere la Chiesa di Santa Maria della Misericordia a Foggia, anche conosciuta come la Chiesa del Purgatorio. La sua riapertura, celebrata con una messa dell’arcivescovo di Foggia-Bovino, ha restituito alla città un bene di grande rilievo artistico e architettonico.
La chiesa risale al 1650, e fu inizialmente destinata ad ospitare la confraternita dei Bianchi o dei Morti.
Al suo interno l'edificio si sviluppa attraverso una navata unica, sormontata da un soffitto ligneo a cassettoni realizzato dallo scultore Antonio Fontana nel 1683.
L'altare maggiore in marmi policromi espone le due sculture raffiguranti San Michele Arcangelo e l'Angelo Custode attribuite a Lorenzo Vaccaro, artista napoletano esponente del periodo tardo-barocco.
La chiesa inoltre conserva un dipinto della "Madonna della Misericordia", appartenente alla scuola napoletana, ed un "Ecce Homo" attribuito a Guido Reni.
Lungo le pareti laterali sono esposte quattordici tele raffiguranti le opere di misericordia corporali e spirituali, databili intorno al Seicento e realizzate da un autore ignoto, probabilmente Benedetto Brunetti.
La chiesa risale al 1650, e fu inizialmente destinata ad ospitare la confraternita dei Bianchi o dei Morti.
Al suo interno l'edificio si sviluppa attraverso una navata unica, sormontata da un soffitto ligneo a cassettoni realizzato dallo scultore Antonio Fontana nel 1683.
L'altare maggiore in marmi policromi espone le due sculture raffiguranti San Michele Arcangelo e l'Angelo Custode attribuite a Lorenzo Vaccaro, artista napoletano esponente del periodo tardo-barocco.
La chiesa inoltre conserva un dipinto della "Madonna della Misericordia", appartenente alla scuola napoletana, ed un "Ecce Homo" attribuito a Guido Reni.
Lungo le pareti laterali sono esposte quattordici tele raffiguranti le opere di misericordia corporali e spirituali, databili intorno al Seicento e realizzate da un autore ignoto, probabilmente Benedetto Brunetti.
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