Al LAC dal 18 marzo al 17 giugno
Picasso: sculture e disegni in mostra a Lugano
Pablo Picasso, Coppia e uomo con la pipa, Mougins, 6 luglio 1966, pastelli a cera e matita su carta, foglio di blocco da disegno a spirale, 61 x 50 cm, Parigi, Musée national Picasso Dation Pablo Picasso, 1979. MP 1538 © Succession Picasso 2018, ProLitteris, Zürich
Samantha De Martin
22/02/2018
Mondo - Un dialogo tra il disegno e la scultura racconta l’evoluzione creativa del genio Picasso e il ruolo del maestro nello sviluppo dell’arte del Novecento.
L’appuntamento è al LAC, sede del Museo d’Arte della Svizzera italiana (MASI), che fino al 18 giugno rende omaggio al grande pittore spagnolo - che si dice abbia tenuto la matita in mano fino a poco prima di morire - con la mostra Picasso. Uno sguardo differente, realizzata in collaborazione con il Musée national Picasso di Parigi e a cura di Carmen Giménez.
Le 120 opere - 15 sculture e 105 disegni - realizzate tra il 1905 e il 1967 e tutte concesse in prestito dall'istituzione parigina che raccoglie la più completa collezione di lavori del pittore, presenteranno alcuni pezzi dell’artista più personali e meno noti.
Testa femminile: Fernande (1909), il collage/papier collé con natura morta Bicchiere, bottiglia di vino, pacchetto di tabacco, giornale (1914), Minotauro ferito, cavallo e figure (1936), Testa femminile (1962) illuminano il visitatore sull’evoluzione del percorso artistico e personale del maestro spagnolo, nel tentativo di far rileggere la traiettoria di Picasso attraverso uno sguardo “trasversale” che permetta di meglio interpretare, in particolare, l’opera su carta.
Perché è prorio attraverso la carta che l’artista sperimenta e suggerisce ciò che concepisce inconsciamente nel suo atelier mentale, quel suo battito nascosto e intimo che perde vigore nel trasferimento su tela.
Nel cimentarsi con la carta, Picasso si confronta liberamente con il disegno, l'acquerello, il collage, gessetto, il pastello, ma anche con l’inchiostro e il carboncino, tecniche che danno vita a uno straordinario campionario di sottili variazioni, espressione del suo fervore creativo.
Oltre ad alcuni lavori su carta, risalenti agli ultimi anni Sessanta, che lasciano trapelare l’ossessione erotica del pittore, o a quelli dal sapore più intimo e familiare, spiccano in mostra alcuni folgoranti disegni - risalenti al 1936, anno dello scoppio della Guerra Civile Spagnola - uno dei quali, dal titolo Minotauro ferito, cavallo e figure, del 1936, ha un’evidente correlazione con la gestazione di Guernica.
La mostra si apre con la serie dedicata al cubismo analitico, con i disegni a inchiostro del 1910 - da Nudo in piedi a Femmina col cappello - che evidenziano la rinnovata strutturazione della composizione declinata in una complessa sovrapposizione e giustapposizione dei piani.
Nel 1919 Picasso inaugura il suo caratteristico “pluralismo simultaneo”, creando opere espressione di una varietà di stili. Accanto alle nature morte cubiste realizzate in quell’anno, sfila in mostra Portrait d’André Derain, disegno che racchiude in una sola linea la fisionomia del suo collega artista. Tuttavia è anche nella serie di studi di mani che è documentato il suo interesse per la figura umana
In questa preziosa carrellata accolta all’interno della suggestiva istituzione museale luganese, che offre una prospettiva inedita della creatività di Picasso proponendo alcuni dei suoi lavori sconosciuti al grande pubblico, non manca la scultura, il mezzo espressivo con cui l’artista ha realizzato il rivoluzionario superamento della tradizionale separazione tra bidimensionalità e tridimensionalità. Le quindici sculture in mostra - da Mandolino e clarinetto del 1913 a La capra, realizzata nel 1950 a simboleggiare la vitalità e lo spirito di rinascita del dopoguerra, offrono uno sguardo articolato sulla sperimentazione plastica del maestro.
Attraverso il confronto tra Tête de femme: Fernande del 1909 e Tête de femme del 1962 - quest'ultima un’allusione a Jaqueline Roque, divenuta l’ultima moglie dell’artista - l'esposizione permette poi di seguire l'intero percorso produttivo di Picasso nella scultura, volta alla distruzione della tradizione statuaria classica, passando attraverso la genesi del cubismo, il collage-pliage, la creazione dell’oggetto volatile, il tuttotondo, le strutture filamentose, per approdare, infine, al gusto Pop.
Leggi anche:
• Picasso. Uno sguardo differente
• A Lugano sulle vie dell'illuminazione indiana
L’appuntamento è al LAC, sede del Museo d’Arte della Svizzera italiana (MASI), che fino al 18 giugno rende omaggio al grande pittore spagnolo - che si dice abbia tenuto la matita in mano fino a poco prima di morire - con la mostra Picasso. Uno sguardo differente, realizzata in collaborazione con il Musée national Picasso di Parigi e a cura di Carmen Giménez.
Le 120 opere - 15 sculture e 105 disegni - realizzate tra il 1905 e il 1967 e tutte concesse in prestito dall'istituzione parigina che raccoglie la più completa collezione di lavori del pittore, presenteranno alcuni pezzi dell’artista più personali e meno noti.
Testa femminile: Fernande (1909), il collage/papier collé con natura morta Bicchiere, bottiglia di vino, pacchetto di tabacco, giornale (1914), Minotauro ferito, cavallo e figure (1936), Testa femminile (1962) illuminano il visitatore sull’evoluzione del percorso artistico e personale del maestro spagnolo, nel tentativo di far rileggere la traiettoria di Picasso attraverso uno sguardo “trasversale” che permetta di meglio interpretare, in particolare, l’opera su carta.
Perché è prorio attraverso la carta che l’artista sperimenta e suggerisce ciò che concepisce inconsciamente nel suo atelier mentale, quel suo battito nascosto e intimo che perde vigore nel trasferimento su tela.
Nel cimentarsi con la carta, Picasso si confronta liberamente con il disegno, l'acquerello, il collage, gessetto, il pastello, ma anche con l’inchiostro e il carboncino, tecniche che danno vita a uno straordinario campionario di sottili variazioni, espressione del suo fervore creativo.
Oltre ad alcuni lavori su carta, risalenti agli ultimi anni Sessanta, che lasciano trapelare l’ossessione erotica del pittore, o a quelli dal sapore più intimo e familiare, spiccano in mostra alcuni folgoranti disegni - risalenti al 1936, anno dello scoppio della Guerra Civile Spagnola - uno dei quali, dal titolo Minotauro ferito, cavallo e figure, del 1936, ha un’evidente correlazione con la gestazione di Guernica.
La mostra si apre con la serie dedicata al cubismo analitico, con i disegni a inchiostro del 1910 - da Nudo in piedi a Femmina col cappello - che evidenziano la rinnovata strutturazione della composizione declinata in una complessa sovrapposizione e giustapposizione dei piani.
Nel 1919 Picasso inaugura il suo caratteristico “pluralismo simultaneo”, creando opere espressione di una varietà di stili. Accanto alle nature morte cubiste realizzate in quell’anno, sfila in mostra Portrait d’André Derain, disegno che racchiude in una sola linea la fisionomia del suo collega artista. Tuttavia è anche nella serie di studi di mani che è documentato il suo interesse per la figura umana
In questa preziosa carrellata accolta all’interno della suggestiva istituzione museale luganese, che offre una prospettiva inedita della creatività di Picasso proponendo alcuni dei suoi lavori sconosciuti al grande pubblico, non manca la scultura, il mezzo espressivo con cui l’artista ha realizzato il rivoluzionario superamento della tradizionale separazione tra bidimensionalità e tridimensionalità. Le quindici sculture in mostra - da Mandolino e clarinetto del 1913 a La capra, realizzata nel 1950 a simboleggiare la vitalità e lo spirito di rinascita del dopoguerra, offrono uno sguardo articolato sulla sperimentazione plastica del maestro.
Attraverso il confronto tra Tête de femme: Fernande del 1909 e Tête de femme del 1962 - quest'ultima un’allusione a Jaqueline Roque, divenuta l’ultima moglie dell’artista - l'esposizione permette poi di seguire l'intero percorso produttivo di Picasso nella scultura, volta alla distruzione della tradizione statuaria classica, passando attraverso la genesi del cubismo, il collage-pliage, la creazione dell’oggetto volatile, il tuttotondo, le strutture filamentose, per approdare, infine, al gusto Pop.
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