The Wall. Art Face to Face with Borders
![](http://www.arte.it/foto/600x450/c4/27820-mi.jpg)
Dal 13 Gennaio 2015 al 18 Febbraio 2015
Milano
Luogo: Careof DOCVA - Fabbrica del Vapore
Indirizzo: via Procaccini 4
Orari: da lunedì a venerdì 11-19
Curatori: Stanislaw Ruksza
Telefono per informazioni: +39 02 3315800
E-Mail info: careof@careof.org
Sito ufficiale: http://www.careof.org/
The Wall. Art Face to Face with Borders, è un progetto itinerante a cura di Stanislaw Ruksza, concepito come indagine intorno al tema delle frontiere nelle arti visive dal punto di vista politico, sociologico, economico e storico, attraverso il lavoro di artisti polacchi e internazionali.
Sviluppato in collaborazione con Careof DOCVA e nato dalle istituzioni polacche Fondazione Imago Mundi e CCA Kronika in Bytom, The Wall rimanda inanzitutto al Muro di Berlino, oggi ‘Ost-algic’ souvenir turistico, ma per decenni durante la Guerra Fredda costrutto della politica estera dei paesi su entrambi i lati della cortina di ferro a delimitare il ‘noi’ dal ‘loro’, l’alleato dal nemico, la libertà dalla schiavitù.
A partire da questa prima suggestione, il progetto riflette - attraverso opere video, fotografiche e installazioni - sul generarsi di linee di demarcazione. Nonostante i confini geografici siano diventati più fluidi, nuove frontiere continuano a sorgere in relazione al patrimonio culturale o religioso, spesso sulla base di un conflitto permanente, come ricorda Samuel Huntington nel suo Scontro di civiltà. Alcune originate dalla paura verso un nuovo ‘Altro’, come derivazione di un retaggio coloniale, manifesto nei clamori della xenofobia populista o in leggi anti-immigrazione. Altre scaturite dal tecnocratico quadro politico dell’accordo di Schengen. I recenti eventi in Ucraina o la costruzione del muro fra Israele e i territori occupati in Palestina sono solo due fra gli esempi possibili.
In senso più ampio, il muro diventa poi metafora di una resistenza, intesa quale presenza dominatrice e generatrice di paura ma, al tempo stesso, presupposto alla creazione.
L’edizione italiana del progetto realizzata in collaborazione con Careof DOCVA, e preceduta da un periodo di ricerca del curatore Stanislaw Ruksza nell’ambito di FDV Residency Program (dicembre 2014), permette di mettere in dialogo la selezione di artisti internazionali con il lavoro di Giuseppe Fanizza, Nina Fiocco e Giovanni Morbin.
La mostra, accompagnata da una pubblicazione con testi critici e documentazioni dei lavori, è realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura e del patrimonio nazionale polacco e del Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano.
The Wall è parte integrante di Ja lubje Polske, progetto pluriennale a cura di Careof DOCVA che indaga attraverso mostre, workshop e residenze per artisti e curatori i protagonisti della scena artistica polacca.
Opere di: Pawel Althamer, Wojciech Doroszuk, Magda Fabianczyk, Giuseppe Fanizza, Nina Fiocco, Khaled Jarrar, Giovanni Morbin, Marina Naprushkina, Joanna Rajkowska, REP, Santiago Sierra, Stephanie Syjuco, Grzegorz Sztwiertnia, Lukasz Trzcinski, Krzysztof Wodiczko, Piotr Wysocki
Sviluppato in collaborazione con Careof DOCVA e nato dalle istituzioni polacche Fondazione Imago Mundi e CCA Kronika in Bytom, The Wall rimanda inanzitutto al Muro di Berlino, oggi ‘Ost-algic’ souvenir turistico, ma per decenni durante la Guerra Fredda costrutto della politica estera dei paesi su entrambi i lati della cortina di ferro a delimitare il ‘noi’ dal ‘loro’, l’alleato dal nemico, la libertà dalla schiavitù.
A partire da questa prima suggestione, il progetto riflette - attraverso opere video, fotografiche e installazioni - sul generarsi di linee di demarcazione. Nonostante i confini geografici siano diventati più fluidi, nuove frontiere continuano a sorgere in relazione al patrimonio culturale o religioso, spesso sulla base di un conflitto permanente, come ricorda Samuel Huntington nel suo Scontro di civiltà. Alcune originate dalla paura verso un nuovo ‘Altro’, come derivazione di un retaggio coloniale, manifesto nei clamori della xenofobia populista o in leggi anti-immigrazione. Altre scaturite dal tecnocratico quadro politico dell’accordo di Schengen. I recenti eventi in Ucraina o la costruzione del muro fra Israele e i territori occupati in Palestina sono solo due fra gli esempi possibili.
In senso più ampio, il muro diventa poi metafora di una resistenza, intesa quale presenza dominatrice e generatrice di paura ma, al tempo stesso, presupposto alla creazione.
L’edizione italiana del progetto realizzata in collaborazione con Careof DOCVA, e preceduta da un periodo di ricerca del curatore Stanislaw Ruksza nell’ambito di FDV Residency Program (dicembre 2014), permette di mettere in dialogo la selezione di artisti internazionali con il lavoro di Giuseppe Fanizza, Nina Fiocco e Giovanni Morbin.
La mostra, accompagnata da una pubblicazione con testi critici e documentazioni dei lavori, è realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura e del patrimonio nazionale polacco e del Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano.
The Wall è parte integrante di Ja lubje Polske, progetto pluriennale a cura di Careof DOCVA che indaga attraverso mostre, workshop e residenze per artisti e curatori i protagonisti della scena artistica polacca.
Opere di: Pawel Althamer, Wojciech Doroszuk, Magda Fabianczyk, Giuseppe Fanizza, Nina Fiocco, Khaled Jarrar, Giovanni Morbin, Marina Naprushkina, Joanna Rajkowska, REP, Santiago Sierra, Stephanie Syjuco, Grzegorz Sztwiertnia, Lukasz Trzcinski, Krzysztof Wodiczko, Piotr Wysocki
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careof docva fabbrica del vapore
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