Mario Voria. Vitalità Disperata
Dal 05 Marzo 2022 al 19 Marzo 2022
Genova
Luogo: SATURA Palazzo Stella
Indirizzo: Piazza Stella 5/1
Orari: dal martedì al venerdì 9:30-13:00 / 15:00-19:00; sabato 15:00-19:00
Curatori: Patrizia Fazzini
Enti promotori:
- Patrocinio di Regione Liguria e Città Metropolitana di Genova
Telefono per informazioni: +39 010 2468284
E-Mail info: info@satura.it
Sito ufficiale: http://www.satura.it
Sabato 5 marzo 2022, in occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 - Roma, 2 novembre 1975), SATURA inaugura la mostra personale di Mario Voria “Vitalità Disperata”, con il Patrocinio di Regione Liguria e della Città Metropolitana di Genova. Interverranno oltre all’autore, l’étoile Oriella Dorella e la curatrice Patrizia Fazzini.
Dopo il successo di Milano, il fotografo Mario Voria presenta, nelle suggestive sale di Palazzo Stella, questa esposizione che vuole rendere omaggio a una delle figure che ha segnato il Novecento con il suo pensiero e le sue opere. Intellettuale controverso, regista provocatorio, scrittore e poeta di straordinaria sensibilità, giornalista acuto, Pasolini è stato un artista a tutto tondo in grado di attraversare tutte le arti e le forme d’espressione.
La mostra che l’artista ha realizzato riguarda il segno e la figura di Pierpaolo Pasolini e segue alcune delle sue opere più significative. Come dichiara la curatrice Patrizia Fazzini: “Nei documenti esposti si possono riconoscere le parole dell’intellettuale che tanto scandalo ha destato. Certo. Ma non basta. Il percorso offerto è soprattutto la storia di un’anima in cammino, dagli abissi dell’esistenza sino alla contemplazione della bellezza e alla ricerca di una pace che, seppur priva di senso logico, trova profonde sintonie con tutti gli individui che hanno il destino di percorrere una vita, senza distinzione tra le forme umane, animali, vegetali, persino tra gli oggetti, testimoni silenziosi del nostro passaggio.”
Il cammino ha due maestri che, come Virgilio con Dante, accompagnano il viaggio nella visione del dramma e della bellezza: uno, si sa, è Pasolini stesso, profeta incantato nella materia, poco ascoltato e ancor meno capito. L’altro è Michelangelo Buonarroti. La distanza temporale che separa i due giganti è un’opinione perché tutto è contemporaneamente presente in noi. Mario Voria ha posto in dialogo l’anima dei due grandi e dai disegni di Michelangelo ha fatto discendere una rilettura potente delle parole di Pasolini, completamente incarnate nella vita vera e quotidiana dello sguardo di Mario. I protagonisti degli scatti sono persone che condividono la vita dell’artista/fotografo nella realtà. Come a dire: attenzione, ogni istante è sacro. Non lasciatevi sfuggire l’incanto dell’essere individuato, del profilo di ciascuno nella materia. Pasolini era inebriato della vita, tanto e assurdamente innamorato da non avere paura di oltrepassare la paura pur di sentire il flusso vitale palpitare, e di accettarne sempre e comunque il mutamento.
Tema e centro delle fotografie la disperata vitalità che, nel dolore massimo, accetta il cambiamento non solo come inevitabile, ma come foriero di nuovi temi. Una frase di Gandhi permane nella mente, difficile da accettare, ma inevitabile da accogliere: “La sofferenza è la legge dell’umanità, così come la guerra è la legge della giungla. Ma la sofferenza è infinitamente più potente…”
Dopo il successo di Milano, il fotografo Mario Voria presenta, nelle suggestive sale di Palazzo Stella, questa esposizione che vuole rendere omaggio a una delle figure che ha segnato il Novecento con il suo pensiero e le sue opere. Intellettuale controverso, regista provocatorio, scrittore e poeta di straordinaria sensibilità, giornalista acuto, Pasolini è stato un artista a tutto tondo in grado di attraversare tutte le arti e le forme d’espressione.
La mostra che l’artista ha realizzato riguarda il segno e la figura di Pierpaolo Pasolini e segue alcune delle sue opere più significative. Come dichiara la curatrice Patrizia Fazzini: “Nei documenti esposti si possono riconoscere le parole dell’intellettuale che tanto scandalo ha destato. Certo. Ma non basta. Il percorso offerto è soprattutto la storia di un’anima in cammino, dagli abissi dell’esistenza sino alla contemplazione della bellezza e alla ricerca di una pace che, seppur priva di senso logico, trova profonde sintonie con tutti gli individui che hanno il destino di percorrere una vita, senza distinzione tra le forme umane, animali, vegetali, persino tra gli oggetti, testimoni silenziosi del nostro passaggio.”
Il cammino ha due maestri che, come Virgilio con Dante, accompagnano il viaggio nella visione del dramma e della bellezza: uno, si sa, è Pasolini stesso, profeta incantato nella materia, poco ascoltato e ancor meno capito. L’altro è Michelangelo Buonarroti. La distanza temporale che separa i due giganti è un’opinione perché tutto è contemporaneamente presente in noi. Mario Voria ha posto in dialogo l’anima dei due grandi e dai disegni di Michelangelo ha fatto discendere una rilettura potente delle parole di Pasolini, completamente incarnate nella vita vera e quotidiana dello sguardo di Mario. I protagonisti degli scatti sono persone che condividono la vita dell’artista/fotografo nella realtà. Come a dire: attenzione, ogni istante è sacro. Non lasciatevi sfuggire l’incanto dell’essere individuato, del profilo di ciascuno nella materia. Pasolini era inebriato della vita, tanto e assurdamente innamorato da non avere paura di oltrepassare la paura pur di sentire il flusso vitale palpitare, e di accettarne sempre e comunque il mutamento.
Tema e centro delle fotografie la disperata vitalità che, nel dolore massimo, accetta il cambiamento non solo come inevitabile, ma come foriero di nuovi temi. Una frase di Gandhi permane nella mente, difficile da accettare, ma inevitabile da accogliere: “La sofferenza è la legge dell’umanità, così come la guerra è la legge della giungla. Ma la sofferenza è infinitamente più potente…”
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