Maurizio Carriero. Cammino di Perfezione
Dal 22 Febbraio 2013 al 27 Marzo 2013
Milano
Luogo: Galleria Rubin
Indirizzo: via Bonvesin de la Riva 5
Orari: da martedì a sabato 14.30-19.30 e su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 02 36561080
E-Mail info: inforubin@galleriarubin.com
Sito ufficiale: http://www.galleriarubin.com
Maurizio Carriero è un giovanissimo pittore casertano che mantiene viva, attualizzandola, la grande tradizione del Seicento napoletano. I riferimenti immediati sono Luca Giordano, lo Spagnoletto, Salvator Rosa e tutte quelle atmosfere cupe o incandescenti che contraddistinguono il secolo d'oro dell'arte partenopea. Non mancano, tuttavia, eleganti citazioni da opere più recenti, romantiche o novecentesche.
Non è raro ritrovare tra i pittori contemporanei molti emuli di Caravaggio, ma nel caso di Carriero esiste una consapevole misura nell'avvicinare i temi e le atmosfere del secolo che vide nascere la scienza moderna nel cuore della Controriforma, che allontana subito il sospetto di passatismo o di banali riletture di ben noti capolavori.
Carriero non vive fuori dal tempo in una dimensione nostalgica. La sua è una pittura umanista fatta di attori antichi che interpretano sentimenti contemporanei. Il suo modo di operare è confortato dal pensiero di Jacques Derrida, Guy Debord e dagli studi sul mondo delle immagini di Aby Warburg. Différence, Détournement, Atlante delle memoria: non semplice arte combinatoria ma ricerca senza fine di nuovi significati da attribuire al materiale esistente. Lavoro che Carriero compie con la convinzione che esista una vita delle forme e che essa sia fecondata da una tradizione spirituale inestinguibile. Carriero comincia ogni nuova opera con un accurato studio formale e delle tecniche esecutive di tutti i dipinti antichi che prende in considerazione. Un’operazione svolta in maniera scientifica che non trascura di raccogliere in una cartella di documenti. La parte centrale del suo lavoro consiste nel definire la nuova immagine, che è il risultato di una sintesi fra i tanti elementi presenti, con qualche piccola invenzione che si aggiunge man mano. Carriero mette pertanto in moto una metamorfosi che lo porta gradualmente dal modello iniziale alla sua sorprendente rivisitazione. La mostra, che inaugura il 21 febbraio 2013, dal titolo Cammino di perfezione trae ispirazione dall’omonimo libro scritto da Teresa d’Ávila, religiosa e mistica spagnola vissuta nel Cinquecento. Il progetto non ha attinenze vere e proprie con il libro ma più con le suggestioni legate alla dottrina teresiana. Nei testi della religiosa emerge, con carattere pedagogico, un invito ad abbandonare le proprie debolezze umane per un incontro diretto con il divino.
La mostra presenta momenti diversi legati ad unico filo conduttore. In questo senso l’idea di “percorso” è importante per ricondurci al “cammino di perfezione”. Le opere in esposizione toccano diverse tematiche riconducibili alla dottrina teresiana: -L’abbandono della propria umanità per concedersi totalmente al divino, nel dipinto: L’impronta della luna.
-La paura della guerra generata dalla fede o dall’infedeltà, ad esempio nelle opere: La fede esplosa o Assunzione nucleare.
-La possibilità per ogni essere umano di spogliarsi dalla propria debolezza di uomo o donna per avvicinarsi al divino e all’armonia, esempio: Maschera di santità.
-L’immagine del viandante “homo viator”, che nella patristica o negli autori medioevali aveva forza, ricchezza e saggezza, ricorre nell’opera: Cammino di perfezione, da cui prende il titolo la mostra personale.
-L’idea di un percorso compreso tra questo mondo e l’aldilà è invece in: Da qui all’eternità.
Non è raro ritrovare tra i pittori contemporanei molti emuli di Caravaggio, ma nel caso di Carriero esiste una consapevole misura nell'avvicinare i temi e le atmosfere del secolo che vide nascere la scienza moderna nel cuore della Controriforma, che allontana subito il sospetto di passatismo o di banali riletture di ben noti capolavori.
Carriero non vive fuori dal tempo in una dimensione nostalgica. La sua è una pittura umanista fatta di attori antichi che interpretano sentimenti contemporanei. Il suo modo di operare è confortato dal pensiero di Jacques Derrida, Guy Debord e dagli studi sul mondo delle immagini di Aby Warburg. Différence, Détournement, Atlante delle memoria: non semplice arte combinatoria ma ricerca senza fine di nuovi significati da attribuire al materiale esistente. Lavoro che Carriero compie con la convinzione che esista una vita delle forme e che essa sia fecondata da una tradizione spirituale inestinguibile. Carriero comincia ogni nuova opera con un accurato studio formale e delle tecniche esecutive di tutti i dipinti antichi che prende in considerazione. Un’operazione svolta in maniera scientifica che non trascura di raccogliere in una cartella di documenti. La parte centrale del suo lavoro consiste nel definire la nuova immagine, che è il risultato di una sintesi fra i tanti elementi presenti, con qualche piccola invenzione che si aggiunge man mano. Carriero mette pertanto in moto una metamorfosi che lo porta gradualmente dal modello iniziale alla sua sorprendente rivisitazione. La mostra, che inaugura il 21 febbraio 2013, dal titolo Cammino di perfezione trae ispirazione dall’omonimo libro scritto da Teresa d’Ávila, religiosa e mistica spagnola vissuta nel Cinquecento. Il progetto non ha attinenze vere e proprie con il libro ma più con le suggestioni legate alla dottrina teresiana. Nei testi della religiosa emerge, con carattere pedagogico, un invito ad abbandonare le proprie debolezze umane per un incontro diretto con il divino.
La mostra presenta momenti diversi legati ad unico filo conduttore. In questo senso l’idea di “percorso” è importante per ricondurci al “cammino di perfezione”. Le opere in esposizione toccano diverse tematiche riconducibili alla dottrina teresiana: -L’abbandono della propria umanità per concedersi totalmente al divino, nel dipinto: L’impronta della luna.
-La paura della guerra generata dalla fede o dall’infedeltà, ad esempio nelle opere: La fede esplosa o Assunzione nucleare.
-La possibilità per ogni essere umano di spogliarsi dalla propria debolezza di uomo o donna per avvicinarsi al divino e all’armonia, esempio: Maschera di santità.
-L’immagine del viandante “homo viator”, che nella patristica o negli autori medioevali aveva forza, ricchezza e saggezza, ricorre nell’opera: Cammino di perfezione, da cui prende il titolo la mostra personale.
-L’idea di un percorso compreso tra questo mondo e l’aldilà è invece in: Da qui all’eternità.
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