MORENO BONDI. LA LUCE E L’OMBRA DI CARAVAGGIO NEL CONTEMPORANEO
Moreno Bondi, Parole di pietra, Palazzo Venezia, Roma
Dal 21 Marzo 2012 al 25 Aprile 2012
Roma
Luogo: Palazzo Venezia
Indirizzo: via del Plebiscito 118
Orari: 9-19; chiuso il lunedì
Costo del biglietto: ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 06 6798865
E-Mail info: info@christian-hes.net
Sito ufficiale: http://www.morenobondi.it
Per presentare le imponenti opere del pittore neocaravaggesco Moreno Bondi, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, diretta da Rossella Vodret, accoglie a Palazzo Venezia di Roma, nell'Antico Refettorio Quattrocentesco, la mostra: “MORENO BONDI. LA LUCE E L’OMBRA DI CARAVAGGIO NEL CONTEMPORANEO” (dal 21 marzo al 25 aprile 2012), promossa dalle Gallerie d’Arte Benucci.
L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale Christian Hess, con il Patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio; Provincia di Roma; Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico; Comune di Carrara.
Alla Conferenza Stampa (mercoledì 21 marzo, presso la SIOI, Palazzetto Venezia, Piazza San Marco 51, ore 11.00) interverranno: il Direttore Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Mario Resca; il Soprintendente Speciale per il Polo Museale della città di Roma, Rossella, Vodret; il Senatore Sandro Bondi, lo storico dell'arte, Bert Treffers; l'autore, Moreno Bondi, con il coordinamento del Presidente dell'Associazione Culturale Christian Hess, Giuseppe Maria Ardizzone.
L'inaugurazione il 21 marzo alle ore 18.00 averrà alla presenza del Direttore Generale della Valorizzazione del Patrimonio Culturale del Mibac Mario Resca e del Professor Vittorio Sgarbi.
Oltre un anno e mezzo è stato necessario per portare a compimento il grande ciclo destinato alla mostra capitolina, costituito da 15 imponenti lavori e 23 opere in piccolo formato: sono tutti dipinti ad olio su lino, al cui interno l'artista inserisce preziose sculture in marmo, personalmente realizzate: “L’abbinamento fra le due arti –spiega Moreno Bondi- crea un unicum, che concettualmente appartiene all’importante eredità del Barocco. Sono sempre stato affascinato dalla pittura e dalla scultura, che il Seicento ha unito con geniale maestria nelle Pale d'altare dipinte, contornate da cornici e da angeli in marmo”.
La conoscenza approfondita della pittura di Caravaggio (perfezionata in decenni di ricerca accademica e sperimentazione), la rappresentazione dei corpi potenti ammantati dal suggestivo contrasto luce-ombra, evocano l’accostamento fra il genio seicentesco e Bondi, che in maniera attuale elabora l’antico unendo capacità tecnica, valore estetico e dimensione intellettuale dell'arte.
“La luce e l’ombra di Caravaggio nel Contemporaneo” fa parte del percorso (programmato in collaborazione con le Gallerie d‘Arte Benucci) scandito da prestigiosi eventi nazionali ed internazionali nelle grandi capitali dell'arte: Londra, Parigi, New York. Tali appuntamenti (fra cui la partecipazione alla 54° Biennale di Venezia-Padiglione Italia), sono finalizzati a mostrare, attraverso le opere di Moreno Bondi, l’eccellenza artistica italiana nel mondo.
Infatti, Mario Resca (nella prefazione al catalogo edito da Giorgio Mondadori), sottolinea che l’evento costituisce “un significativo inizio di valorizzazione per quel particolare settore dell’arte contemporanea che guarda con estremo interesse e partecipazione alla pittura del passato, non
ultimo a quella caravaggesca, la quale in questi anni sta realmente “incendiando il mondo” come messaggera della cultura italiana in ogni parte del Pianeta”.
Fra le opere esposte si segnalano: “Obelisco” (olio su lino e scultura in marmo Statuario di Carrara, 200x300) e “Orfeo”(olio su lino e scultura in marmo Statuario di Carrara e Nero del Belgio, 180x180) richieste per la 54° Biennale di Venezia-Padiglione Italia.
FOCUS
Nella lunga carriera professionale ed accademica (come Titolare della Cattedra di Tecniche pittoriche in Accademia di Belle Arti dal 1987), Moreno Bondi (nato a Carrara nel 1959) ha cercato il confronto con la grande tradizione artistica, utilizzando con competenza pittura e scultura.
Bondi si ispira alle icone dell’arte: le isola dal tempo e dallo spazio; le rappresenta in un’atmosfera astratta che produce una figurazione neocaravaggesca metafisica.
”Moreno Bondi -scrive Antonio Paolucci- ha dedicato anni allo studio delle tecniche pittoriche tradizionali. Conosce come nessuno il mestiere dei maestri dei grandi secoli e sa replicarlo con sapienza mimetica assoluta.(…) La sua pittura fa pensare ad uno specchio in cui si riflettono le icone dell’arte antica, solo che lo specchio è rotto. Riflette Michelangelo e Caravaggio in disarticolati frammenti, ricomposti secondo un ordine che segue una mente ed un sistema simbolico del proprio tempo”.
LA PITTURA
Il fascino delle sue opere è dovuto anche ai colori realizzati personalmente con pigmenti pregiati e leganti naturali. “I prodotti industriali –spiega l’artista- sono a base di medium sintetici e la loro funzione stabilizzante e plastificante altera la resa visiva, la tenuta e la consistenza della pittura. Diversamente i miei colori sono brillanti, duraturi ed essiccanti (nonostante in genere l’olio rallenti l’asciugatura). Ciò è possibile grazie all’utilizzo di ingredienti non artefatti, la cui formula segreta è stata ricostruita con oltre 20 anni di sperimentazione e indagini accurate sugli antichi manuali del ‘500 e ‘600”.
LA SCULTURA
L’abbinamento della pittura e della scultura nella tela è un fatto straordinario, che richiede formazione, tecnica, capacità differenti. “E’ necessaria, inoltre –racconta Moreno Bondi- tanta fatica fisica quando si realizzano le opere in proprio, senza affidarle (come solitamente accade) ad un laboratorio. Il connubio delle due arti concettualmente appartiene all’eredità del Barocco. Le Pale d’altare seicentesche, incorniciate dagli angeli in marmo, sembrano vere e proprie installazioni, in cui pittura e scultura sono entrambe protagoniste”.
IL CATALOGO
Il catalogo bilingue, edito da Giorgio Mondadori (con prefazione del Direttore Generale della Valorizzazione del Patrimonio Culturale del MiBAC, Mario Resca, e con l'introduzione del Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti), presenta il lavoro attraverso le immagini; i testi di Giovanni Faccenda, Antonio Paolucci, le schede critiche delle opere ed una lunga intervista realizzata da Carla Piro, in cui Moreno Bondi si racconta fra pittura e scultura.
L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale Christian Hess, con il Patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio; Provincia di Roma; Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico; Comune di Carrara.
Alla Conferenza Stampa (mercoledì 21 marzo, presso la SIOI, Palazzetto Venezia, Piazza San Marco 51, ore 11.00) interverranno: il Direttore Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Mario Resca; il Soprintendente Speciale per il Polo Museale della città di Roma, Rossella, Vodret; il Senatore Sandro Bondi, lo storico dell'arte, Bert Treffers; l'autore, Moreno Bondi, con il coordinamento del Presidente dell'Associazione Culturale Christian Hess, Giuseppe Maria Ardizzone.
L'inaugurazione il 21 marzo alle ore 18.00 averrà alla presenza del Direttore Generale della Valorizzazione del Patrimonio Culturale del Mibac Mario Resca e del Professor Vittorio Sgarbi.
Oltre un anno e mezzo è stato necessario per portare a compimento il grande ciclo destinato alla mostra capitolina, costituito da 15 imponenti lavori e 23 opere in piccolo formato: sono tutti dipinti ad olio su lino, al cui interno l'artista inserisce preziose sculture in marmo, personalmente realizzate: “L’abbinamento fra le due arti –spiega Moreno Bondi- crea un unicum, che concettualmente appartiene all’importante eredità del Barocco. Sono sempre stato affascinato dalla pittura e dalla scultura, che il Seicento ha unito con geniale maestria nelle Pale d'altare dipinte, contornate da cornici e da angeli in marmo”.
La conoscenza approfondita della pittura di Caravaggio (perfezionata in decenni di ricerca accademica e sperimentazione), la rappresentazione dei corpi potenti ammantati dal suggestivo contrasto luce-ombra, evocano l’accostamento fra il genio seicentesco e Bondi, che in maniera attuale elabora l’antico unendo capacità tecnica, valore estetico e dimensione intellettuale dell'arte.
“La luce e l’ombra di Caravaggio nel Contemporaneo” fa parte del percorso (programmato in collaborazione con le Gallerie d‘Arte Benucci) scandito da prestigiosi eventi nazionali ed internazionali nelle grandi capitali dell'arte: Londra, Parigi, New York. Tali appuntamenti (fra cui la partecipazione alla 54° Biennale di Venezia-Padiglione Italia), sono finalizzati a mostrare, attraverso le opere di Moreno Bondi, l’eccellenza artistica italiana nel mondo.
Infatti, Mario Resca (nella prefazione al catalogo edito da Giorgio Mondadori), sottolinea che l’evento costituisce “un significativo inizio di valorizzazione per quel particolare settore dell’arte contemporanea che guarda con estremo interesse e partecipazione alla pittura del passato, non
ultimo a quella caravaggesca, la quale in questi anni sta realmente “incendiando il mondo” come messaggera della cultura italiana in ogni parte del Pianeta”.
Fra le opere esposte si segnalano: “Obelisco” (olio su lino e scultura in marmo Statuario di Carrara, 200x300) e “Orfeo”(olio su lino e scultura in marmo Statuario di Carrara e Nero del Belgio, 180x180) richieste per la 54° Biennale di Venezia-Padiglione Italia.
FOCUS
Nella lunga carriera professionale ed accademica (come Titolare della Cattedra di Tecniche pittoriche in Accademia di Belle Arti dal 1987), Moreno Bondi (nato a Carrara nel 1959) ha cercato il confronto con la grande tradizione artistica, utilizzando con competenza pittura e scultura.
Bondi si ispira alle icone dell’arte: le isola dal tempo e dallo spazio; le rappresenta in un’atmosfera astratta che produce una figurazione neocaravaggesca metafisica.
”Moreno Bondi -scrive Antonio Paolucci- ha dedicato anni allo studio delle tecniche pittoriche tradizionali. Conosce come nessuno il mestiere dei maestri dei grandi secoli e sa replicarlo con sapienza mimetica assoluta.(…) La sua pittura fa pensare ad uno specchio in cui si riflettono le icone dell’arte antica, solo che lo specchio è rotto. Riflette Michelangelo e Caravaggio in disarticolati frammenti, ricomposti secondo un ordine che segue una mente ed un sistema simbolico del proprio tempo”.
LA PITTURA
Il fascino delle sue opere è dovuto anche ai colori realizzati personalmente con pigmenti pregiati e leganti naturali. “I prodotti industriali –spiega l’artista- sono a base di medium sintetici e la loro funzione stabilizzante e plastificante altera la resa visiva, la tenuta e la consistenza della pittura. Diversamente i miei colori sono brillanti, duraturi ed essiccanti (nonostante in genere l’olio rallenti l’asciugatura). Ciò è possibile grazie all’utilizzo di ingredienti non artefatti, la cui formula segreta è stata ricostruita con oltre 20 anni di sperimentazione e indagini accurate sugli antichi manuali del ‘500 e ‘600”.
LA SCULTURA
L’abbinamento della pittura e della scultura nella tela è un fatto straordinario, che richiede formazione, tecnica, capacità differenti. “E’ necessaria, inoltre –racconta Moreno Bondi- tanta fatica fisica quando si realizzano le opere in proprio, senza affidarle (come solitamente accade) ad un laboratorio. Il connubio delle due arti concettualmente appartiene all’eredità del Barocco. Le Pale d’altare seicentesche, incorniciate dagli angeli in marmo, sembrano vere e proprie installazioni, in cui pittura e scultura sono entrambe protagoniste”.
IL CATALOGO
Il catalogo bilingue, edito da Giorgio Mondadori (con prefazione del Direttore Generale della Valorizzazione del Patrimonio Culturale del MiBAC, Mario Resca, e con l'introduzione del Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti), presenta il lavoro attraverso le immagini; i testi di Giovanni Faccenda, Antonio Paolucci, le schede critiche delle opere ed una lunga intervista realizzata da Carla Piro, in cui Moreno Bondi si racconta fra pittura e scultura.
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