Couturier superstar

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26/02/2004

Da semplici artigiani a orientatori del gusto, guru dell’immagine. A Parigi il Museo della Moda e del Tessuto presenta una mostra singolare;”Couturier superstar” un viaggio all’interno della storia della moda francese e dei suoi protagonisti. L’esposizione analizza e presenta le tappe del passaggio dei sarti e dei creatori di moda, dallo statuto di tagliatori artigiani a quello di pop star. L’evento è l’occasione per il Museo della Moda e del Tessuto di esporre differenti tipi di documenti e testimonianze: sicuramente abiti, ma anche tutti quei segni visibili che identificano uno stilista: la propria griffe, l’immagine e la propria riconoscibilità ed impatto attraverso il veicolo dei media. Etichette, video, giornali, biglietti di invito, pubblicità, disegni o interviste filmate illustrano l’evoluzione verso il riconoscimento artistico dei grandi sarti rivelando degli approcci tematici inattesi Durante il XVIII secolo i tagliatori e i sarti erano considerati come dei meri tecnici al servizio dei più facoltosi, il taglio di un vestito aveva una minima importanza; in quell’epoca il tessuto e gli ornamenti erano gli unici segni di distinzione di un modello da un altro. Rose Bertin, mercante di moda, è la prima figura ad imporre in maniera perentoria le proprie scelte ad una clientela illustre composta da regine e da principesse; i suoi interventi portarono il taglio a prevalere sulla guarnizioni. Al temperamento imperioso di Bertin gli studiosi della moda hanno ritenuto corretto avvicinare la personalità di Hyppolite Leroy, grande sarto francese ed eminenza grigia della politica suntuaria di Napoleone. La terza figura caposaldo della moda e del costume del XIX secolo è quella di Charles Frederic Worth, che stabilì i codici dell’alta moda. Egli aprì la prima casa di moda, inaugurò il principio delle collezioni rinnovabili ogni stagione e presentò, novità straordinaria, le sue creazioni su modelli viventi. All’ inizio del XX secolo grandi sarti come Jacques Doucet e Paul Poiret possono essere associati più all’universo delle arti che a quello esclusivo della moda. Doucet apre la tradizione delle collezioni degli stilisti (ripresa decenni più tardi da Yves Saint-Laurent e Karl Lagerfeld); Poiret estende la propria attività a differenti campi artistici, è contemporaneamente decoratore, profumiere e tesse rapporti stretti e di interscambio con i pittori , gli scultori e cineasti del tempo. Sempre in questo periodo, con l’iniziativa di Madeleine Vionnet, la moda e di conseguenza i grandi sarti ottengono una protezione legislativa e un maggiore riconoscimento; gli abiti creati sono protetti giuridicamente dalle riproduzioni allo stessa stregua delle opere d’arte.