Dal 21 settembre a Fossano il progetto targato Rai
Leonardo Opera Omnia: capolavori riuniti in una mostra high-tech
Leonardo da Vinci, La Dama con l’ermellino (Cecilia Gallerani), ca 1488-89, olio su tavola, cm.54,8x40,3. Collezione Czartoryski, Cracovia
Francesca Grego
08/09/2018
Cuneo - Avreste mai pensato di poter ammirare tutti i capolavori di Leonardo in un solo luogo? Non è più un sogno irrealizzabile, specie se la tecnologia ci mette lo zampino. La Gioconda, le due versioni della Vergine delle Rocce, la Dama con l’ermellino, Il Musico, l’Annunciazione, santi, madonne, ritratti e perfino l'Ultima Cena saranno presto riuniti negli edifici più suggestivi del borgo piemontese di Fossano (Cuneo), grazie a perfette riproduzioni digitali in dimensioni reali e altissima risoluzione.
L’ennesimo frutto della moda delle “mostre impossibili”? Sì, ma si preannuncia come un frutto di qualità. Leonardo. Opera Omnia ammicca ai fan del genio fiorentino con un progetto di grande rigore scientifico proprio alla vigilia delle celebrazioni per i 500 anni dalla sua morte.
A curare l’esposizione in programma dal 21 settembre al 13 gennaio 2019, è nientemeno che il professor Antonio Paolucci, storico dell’arte e stimato esperto del Rinascimento italiano.
“Se consideriamo la produzione pittorica di Leonardo attraverso un’attività professionale lunga cinquant’anni - spiega il professor Paolucci – ci accorgiamo che le opere sicuramente uscite dal suo atelier e arrivate fino a noi sono poche. Non arrivano a venti. Alcuni dipinti ricordati dalle fonti sono andati perduti (la pala della Cappella di San Bernardo in Palazzo Vecchio, la Medusa delle collezioni medicee), altri sono rimasti incompiuti (l’Adorazione dei Magi degli Uffizi, il San Girolamo della Pinacoteca Vaticana), altri ancora (la pittura murale con la Battaglia di Anghiari) sono rovinati in corso d’opera per difetti tecnici di esecuzione. In realtà per Leonardo da Vinci la pittura più che un fine era un mezzo. Era uno strumento di conoscenza, di ricerca scientifica, di sperimentazione professionale di avanguardia. Era quindi una attività eminentemente intellettuale tesa a comprendere, attraverso l’imitazione e l’interpretazione della natura, la gran macchina del mondo”.
È composto di pochi strepitosi gioielli, certo, il corpus leonardiano, ma distribuito in musei, chiese e collezioni private di tutto il mondo: da Milano a Firenze, da Parigi a Washington, da Londra a Cracovia e a San Pietroburgo. E per di più la sua delicatezza fa sì che non sia facilmente trasferibile.
È proprio a partire da queste considerazioni – valide per la produzione di quasi tutti i grandi maestri - che si è sviluppato il progetto Opera Omnia: acquisite con il contributo di esperti professionisti e sofisticate tecniche digitali, le riproduzioni dei dipinti sono state sottoposte a operazioni di controllo e restyling per renderle conformi agli originali. In fase espositiva, poi, un complesso sistema di retroilluminazione consente di regolare l’intensità della luce e la temperatura del colore, garantendo una resa ottimale in ogni ambiente.
I capolavori di Leonardo sono così pronti a viaggiare virtualmente in tutto il mondo e incontrare un numero vastissimo di visitatori.
Articolata tra l’iconico Castello degli Acaja, il Museo Diocesano e la bellissima chiesa barocca della Santissima Trinità, a Fossano la mostra sarà accompagnata da un ricco calendario di appuntamenti collaterali, per un viaggio a 360 gradi intorno al genio di Leonardo. Lectio magistralis, incontri, eventi multidisciplinari tra pittura e musica e una mostra scientifica dedicata alle invenzioni dell’artista più poliedrico della storia daranno voce agli stimoli raccolti durante il percorso tra i 17 dipinti.
L’esposizione Leonardo. Opera Omnia è promossa e organizzata da Rai, Rai Com, Comune di Fossano, Diocesi di Fossano e Progettomondo.mlal in collaborazione con Fondazione Artea e Regione Piemonte. Parte dei fondi raccolti attraverso l’evento sarà devoluta al progetto “Nuove Energie per Haiti”, che sostiene scuole e studenti attraverso orti scolastici e pannelli fotovoltaici.
Dopo Caravaggio (2017) e Leonardo, nel 2019 Fossano ospiterà una terza “mostra impossibile” dedicata all’opera di Raffaello per salutare il cinquecentenario dalla morte dell’artista urbinate.
Leggi anche:
• Verso il 2019 nel segno di Leonardo
• A Roma l’Impressionismo diventa experience
• Faces of Frida: online da oggi il museo virtuale
L’ennesimo frutto della moda delle “mostre impossibili”? Sì, ma si preannuncia come un frutto di qualità. Leonardo. Opera Omnia ammicca ai fan del genio fiorentino con un progetto di grande rigore scientifico proprio alla vigilia delle celebrazioni per i 500 anni dalla sua morte.
A curare l’esposizione in programma dal 21 settembre al 13 gennaio 2019, è nientemeno che il professor Antonio Paolucci, storico dell’arte e stimato esperto del Rinascimento italiano.
“Se consideriamo la produzione pittorica di Leonardo attraverso un’attività professionale lunga cinquant’anni - spiega il professor Paolucci – ci accorgiamo che le opere sicuramente uscite dal suo atelier e arrivate fino a noi sono poche. Non arrivano a venti. Alcuni dipinti ricordati dalle fonti sono andati perduti (la pala della Cappella di San Bernardo in Palazzo Vecchio, la Medusa delle collezioni medicee), altri sono rimasti incompiuti (l’Adorazione dei Magi degli Uffizi, il San Girolamo della Pinacoteca Vaticana), altri ancora (la pittura murale con la Battaglia di Anghiari) sono rovinati in corso d’opera per difetti tecnici di esecuzione. In realtà per Leonardo da Vinci la pittura più che un fine era un mezzo. Era uno strumento di conoscenza, di ricerca scientifica, di sperimentazione professionale di avanguardia. Era quindi una attività eminentemente intellettuale tesa a comprendere, attraverso l’imitazione e l’interpretazione della natura, la gran macchina del mondo”.
È composto di pochi strepitosi gioielli, certo, il corpus leonardiano, ma distribuito in musei, chiese e collezioni private di tutto il mondo: da Milano a Firenze, da Parigi a Washington, da Londra a Cracovia e a San Pietroburgo. E per di più la sua delicatezza fa sì che non sia facilmente trasferibile.
È proprio a partire da queste considerazioni – valide per la produzione di quasi tutti i grandi maestri - che si è sviluppato il progetto Opera Omnia: acquisite con il contributo di esperti professionisti e sofisticate tecniche digitali, le riproduzioni dei dipinti sono state sottoposte a operazioni di controllo e restyling per renderle conformi agli originali. In fase espositiva, poi, un complesso sistema di retroilluminazione consente di regolare l’intensità della luce e la temperatura del colore, garantendo una resa ottimale in ogni ambiente.
I capolavori di Leonardo sono così pronti a viaggiare virtualmente in tutto il mondo e incontrare un numero vastissimo di visitatori.
Articolata tra l’iconico Castello degli Acaja, il Museo Diocesano e la bellissima chiesa barocca della Santissima Trinità, a Fossano la mostra sarà accompagnata da un ricco calendario di appuntamenti collaterali, per un viaggio a 360 gradi intorno al genio di Leonardo. Lectio magistralis, incontri, eventi multidisciplinari tra pittura e musica e una mostra scientifica dedicata alle invenzioni dell’artista più poliedrico della storia daranno voce agli stimoli raccolti durante il percorso tra i 17 dipinti.
L’esposizione Leonardo. Opera Omnia è promossa e organizzata da Rai, Rai Com, Comune di Fossano, Diocesi di Fossano e Progettomondo.mlal in collaborazione con Fondazione Artea e Regione Piemonte. Parte dei fondi raccolti attraverso l’evento sarà devoluta al progetto “Nuove Energie per Haiti”, che sostiene scuole e studenti attraverso orti scolastici e pannelli fotovoltaici.
Dopo Caravaggio (2017) e Leonardo, nel 2019 Fossano ospiterà una terza “mostra impossibile” dedicata all’opera di Raffaello per salutare il cinquecentenario dalla morte dell’artista urbinate.
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