Le Invasioni Digitali

Dal 24 Aprile 2015 al 03 Maggio 2015
Napoli
Luogo: Museo MADRE di Napoli e altre sedi
Indirizzo: via Settembrini 79
E-Mail info: info@invasionidigitali.it
Sito ufficiale: http://www.invasionidigitali.it
Le Invasioni Digitali, il progetto ideato da Fabrizio Todisco e Marianna Marcucci per promuovere il patrimonio culturale italiano attraverso l’utilizzo del web e dei social media, sta per tornare, in tutta Italia e a Napoli: tra il 24 aprile e il 3 maggio 2015 i luoghi d’arte saranno invasi da una folla armata di smartphone e tablet e il web si riempirà delle storie e delle immagini dei luoghi della cultura, tappe di un ideale racconto collettivo delle eccellenze artistico-culturali del nostro paese. Le Invasioni Digitali sono nate nel 2013 e l’anno scorso hanno visto la partecipazione di 15.000 persone, che hanno compiuto 407 “invasioni” nei principali luoghi d'arte del mondo: dal museo MADRE di Napoli al History Museum di Bosnia e Herzegovina, dalle botteghe storiche di Genova al Valentin Karlstadt museum di Munich, dal Museo Diocesano di Salerno al Sidney Museum in Australia.
L'Italia è il primo paese al mondo per turismo e cultura (cfr. country brand index ). Il nostro immenso patrimonio artistico costituito da oltre 6000 musei e siti culturali rappresenta la più grande risorsa del paese. Perché questo patrimonio possa esprimere le sue potenzialità occorre intraprendere la strada dell’innovazione e cogliere i profondi cambiamenti in atto nella società moderna.
Mentre in Italia permane una tendenza ad una gestione conservatrice della cultura, gestione esclusiva e poco aperta al cambiamento in contesti internazionali si è già da tempo avviato un processo di cambiamento che va di pari passo con l’evoluzione della società e quindi anche dei suoi progressi tecnologici.
L’accelerazione della rivoluzione digitale può contribuire in maniera esponenziale allo svecchiamento delle istituzioni culturali e favorire una concezione “aperta e diffusa” del patrimonio culturale. Siamo ormai da anni di fronte ad un radicale cambiamento fondato, soprattutto, su quelle nuove forme di socializzazione e di interazione con la domanda, grazie alle nuove piattaforme digitali e sociali del web. Attraverso di esse, si tende ad incoraggiare la conoscenza e la partecipazione a livello educativo e creativo, aumentando e personalizzando l’appeal dell’offerta culturale, e ad attivare nuovi meccanismi di interazione e confronto della produzione e fruizione della proposta culturale.
Per questi motivi non parliamo più di pubblico dell’offerta culturale ma di partecipanti all’offerta culturale.
Questo diverso approccio delle persone nei confronti dell'offerta culturale ha influito anche sul modo in cui i musei, e le istituzioni culturali in genere, comunicano con loro. Il museo diventa partecipativo nel quale, cioè, si attivano processi partecipativi in grado di trasfigurare un luogo in una piattaforma socio-culturale che metta in connessione fra loro i vari soggetti coinvolti: artisti, distributori, visitatori, critici, collaboratori, appassionati d'arte.
Da questi presupposti nasce Invasioni Digitali,un progetto rivolto a diffondere la cultura digitale e l’utilizzo degli open data, formare e sensibilizzare le istituzioni all’utilizzo del web e dei social media per la realizzazione di progetti innovativi rivolti alla co-creazione di valore culturale oltre che alla promozione e diffusione della cultura.
L'Italia è il primo paese al mondo per turismo e cultura (cfr. country brand index ). Il nostro immenso patrimonio artistico costituito da oltre 6000 musei e siti culturali rappresenta la più grande risorsa del paese. Perché questo patrimonio possa esprimere le sue potenzialità occorre intraprendere la strada dell’innovazione e cogliere i profondi cambiamenti in atto nella società moderna.
Mentre in Italia permane una tendenza ad una gestione conservatrice della cultura, gestione esclusiva e poco aperta al cambiamento in contesti internazionali si è già da tempo avviato un processo di cambiamento che va di pari passo con l’evoluzione della società e quindi anche dei suoi progressi tecnologici.
L’accelerazione della rivoluzione digitale può contribuire in maniera esponenziale allo svecchiamento delle istituzioni culturali e favorire una concezione “aperta e diffusa” del patrimonio culturale. Siamo ormai da anni di fronte ad un radicale cambiamento fondato, soprattutto, su quelle nuove forme di socializzazione e di interazione con la domanda, grazie alle nuove piattaforme digitali e sociali del web. Attraverso di esse, si tende ad incoraggiare la conoscenza e la partecipazione a livello educativo e creativo, aumentando e personalizzando l’appeal dell’offerta culturale, e ad attivare nuovi meccanismi di interazione e confronto della produzione e fruizione della proposta culturale.
Per questi motivi non parliamo più di pubblico dell’offerta culturale ma di partecipanti all’offerta culturale.
Questo diverso approccio delle persone nei confronti dell'offerta culturale ha influito anche sul modo in cui i musei, e le istituzioni culturali in genere, comunicano con loro. Il museo diventa partecipativo nel quale, cioè, si attivano processi partecipativi in grado di trasfigurare un luogo in una piattaforma socio-culturale che metta in connessione fra loro i vari soggetti coinvolti: artisti, distributori, visitatori, critici, collaboratori, appassionati d'arte.
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