Il restauro di un raro capolavoro in alabastro annuncia a Napoli una grande mostra di primavera

Palazzo Reale di Capodimonte e Museo Nazionale | Foto: Mac9, 2005 via Wikimedia Commons
 

25/11/2012

Napoli - La lavorazione dell'alabastro, pietra tenera e lucente ma anche fragile e delicata, dalla metà del Trecento era enormemente diffusa in Inghilterra, soprattutto a Nottingham. E' proprio da questa contea che nel XV secolo arrivò nella nostra penisola, forse per volere di Ladislao d’Angiò Durazzo il Trittico con le Storie della Passione, grande dossale di oltre tre metri di base che andò ad adornare la chiesa napoletana di San Giovanni a Carbonara, ‘pantheon’ degli ultimi Angiò. L'opera fu poi trasferita nel Museo di Capodimonte: un capolavoro dal linguaggio aulico tardo-gotico, esempio rarissimo perché conserva tuttora pressoché intatta la sequenza dei bassorilievi intagliati con le storie della Passione insieme all’intera struttura che li alloggia, arricchita da particolari "flamboyant". 

Il dossale oggi necessita, però, di un delicatissimo intervento di restauro perché le sottili strutture lignee possano continuare a sorreggere oltre duecento chili di rilievi in pietra e perché le applicazioni polimateriche in stucco e vetro possano assecondare le curvature della struttura. Il lavoro di ripulitura permetterà, poi, di recuperare la lucentezza e la trasparenza dell'alabastro e la brillantezza della cromia originale, ora offuscati da stratificazioni di polveri e cere.

Proprio questo restauro d'eccellenza che si concluderà nei prossimi mesi ed è sostenuto da Intesa Sanpaolo nell'ambito della XVI edizione di Restituzioni, il programma biennale di restauri di opere d'arte appartenenti al patrimonio nazionale promosso e curato in collaborazione con le Soprintendenze per i Beni Culturali, annuncia la  mostra Restituzioni 2013. Tesori d'arte restaurati. che sarà ospitata nella prossima primavera a Napoli, nel Museo di Capodimonte.

L'edizione 2013 di Restituzioni, attualmente in corso, consentirà il restauro di 43 nuclei di opere (per un totale di oltre 250 singoli manufatti, tra cui il trittico di Capodimonte) appartenenti ai territori di Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia, Calabria, ai poli museali delle città di Venezia, Firenze e Napoli, ai Musei Vaticani. Nella mostra a Napoli, poi, il pubblico potrà ammirare tutti i capolavori restaurati.

Nicoletta Speltra