Presentazione del nuovo Museo Remondini

 

03/07/2007

Remondini. Furono i Murdoch d’un tempo. Le loro immagini venivano distribuite ovunque, dalla Patagonia alla Siberia, dall’ Irlanda all’Impero Ottomano, influendo non poco sulla storia dell’iconografia oltre che della comunicazione Diedero il volto a santi e eroi, a città lontane e irraggiungibili. Entrarono nella quotidianità di milioni di famiglie con i loro giochi o con le ironiche raffigurazioni del “Paese della Cuccagna” (“dove meno si lavora, più si guadagna”), ma dominarono anche gli spettacoli di piazza con le loro “Vedute ottiche”, crearono sensazione di sfarzo e ricchezza ideando meravigliose carte marmorate, degne sostitute di pietre e marmi sognati. Crearono persino i primi romanzi popolari a puntate: ogni stagione un nuovo capitolo. Bassano era il cuore di questo impero mediatico allora davvero universale. Qui venivano stampati e personalizzati nelle diverse lingue i materiali per ogni luogo raggiungibile del mondo. Qui venivano a rifornirsi coloro che questo mondo percorrevano a piedi: due grandi centrali distributive, quella dei Tesini che percorrevano l’Europa, dalla Germania ai Paesi nordici per poi spingersi ad ovest verso le Americhe, e gli Schiavoni cui era affidato l’intero est del mondo, sino al Pacifico. Ai Remondini Bassano del Grappa dedica un nuovo Museo dove saranno presentate le storiche raccolte dei materiali della grande dinastia di stampatori-imprenditori. Il patrimonio remondiniano raccolto dai Civici Musei di Bassano del Grappa è imponente: complessivamente si tratta di 22.500 pezzi, compresi tutti i più celebri fra i “prodotti” della casa e, non ultimi, i grandi capolavori dell’incisione italiana ed europea da loro raccolti, da Durer a Tiepolo. Il nuovo Museo Remondini, che sarà aperto al pubblico a partire dal prossimo 15 settembre, si presenta come il più importante museo dedicato alla stampa in Italia.