Prato-Sarajevo Art Invasion
Dal 10 Aprile 2014 al 30 Giugno 2014
Prato
Luogo: Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci
Indirizzo: viale della Repubblica 277
Enti promotori:
- Regione Toscana
- Provincia di Prato
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0574 531828 / 0574 53573
E-Mail info: info@prato-sarajevo.net
Sito ufficiale: http://www.prato-sarajevo.net
Giovedì 10 aprile alle 18 nell’auditorium del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato avrà luogo il primo appuntamento diPrato-Sarajevo ART INVASION, progetto di residenza per giovani artisti attivi in Toscana e Bosnia, nell'ambito diTOSCANAINCONTEMPORANEA 2013, promosso da REGIONE TOSCANA e PROVINCIA DI PRATO. Gli artisti sono invitati a intervenirefra aprile e giugno 2014 a Prato con un’invasione, incursione e penetrazione dell'arte nella città e nei suoi luoghi di diffusione. Il progetto è a cura del Centro Pecci con le associazioni Dryphoto arte contemporanea e Kinkaleri,in collaborazione con Comune di Prato, Comune di Carmignano, Spazio d'arte Alberto Moretti e in collegamento con ARS AEVI - Museo d'arte contemporanea di Sarajevo.
Il primo degli appuntamenti in programmafino a giugno si svolge alla presenza del presidente della Provincia di Prato Lamberto Gestri e dei curatori del progetto, conla presentazione dei giovani artisti invitati e l'anteprima assoluta del film SARAJEVOLUTION (2014) insieme al regista Rocco Riccio e all’autore Marco Rubichi. Il documentario sulla Sarajevo di oggi e sulla sua vita culturale a quasi vent'anni dalla fine del conflitto nella ex Jugoslavia (1991-1995) prosegue idealmente il percorso a carattere storico organizzato dalla Provincia di Prato in collaborazione con l’istituto Gramsci Toscano Onlus dal titolo De bello balcanico. Dalla grande guerra ai conflitti nella ex Jugoslavia degli anni 90: una storia lunga un secolo.
Prato-Sarajevo ART INVASION si offre come occasione per stimolare una riflessione su quale sia oggi la relazione fra l'arte contemporanea e territorio di riferimento. Lo scopo del progetto è di allargare la presenza e l'incidenza artistica nel tessuto urbano, promuovere riflessioni e suscitare dibattiti in città e sulla città attraverso le idee e i linguaggi dell'arte.
Il metodo scelto si concentra sull’attivazione di un processo di scambio culturale e alla creazione di un network fra artisti, operatori culturali e cittadini, piuttosto che alla semplice produzione di opere, favorito dall’innesco di relazioni fra la comunità locale e gli artisti ospitati. Si immagina la città come un luogo di discussione che, a partire da pratiche e da esperienze condivise, porti a sperimentare un modello per la crescita culturale e produttiva e coniughi il pensiero progettuale degli artisti alla valenza pubblica del loro operare.
Sullo sfondo scorrono in parallero due storie distinte, quelle di Prato e Sarajevo, unite da un patto di gemellaggio stipulato in seguito alla realizzazione di una mostra e alla collaborazione fra il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e ARS AEVI, il Museo d'arte contemporanea costituito a Sarajevo e accomunate dalla intuizione di affidare ai luoghi dell’arte il compito di veicolare o di ridefinire il carattere identitario della città. Per entrambi il 2014 appare un anno decisivo, quello di un nuovo inizio: l’apertura della nuova ala museale a Prato e la posa della prima pietra a Sarajevo. Il Centro Pecci, attivo a Prato dal 1988, è attualmente in fase di profondo rinnovamento attraverso l'ampliamento dell'edificio e la riorganizzazione dei suoi servizi museali. Il progetto ARS AEVI, presentato nel 1999 con l'esposizione delle opere d'arte donate da importanti artisti internazionali, attende l'avvio della costruzione della propria sede museale, secondo il progetto architettonico offerto alla città bosniaca da Renzo Piano.
Le due istituzioni d'arte hanno l'ambizione di rappresentare, riflettere e interpretare le rispettive realtà: da una parte quella pratese, tradizionalmente votata alla produzione industriale, da decenni interessata alla ricerca e produzione contemporanea, artistica e culturale, impegnata nel passaggio epocale da una società industriale a una postindustriale; dall'altra quella bosniaca, in fase di avanzata ricostruzione sociale post-bellica, nel tentativo di una ripresa economica ma soprattutto della trasformazione politica in una società democratica. In tali contesti paralleli, seppure distinti, l'arte contemporanea e il suo museo/laboratorio sono stati individuati come comune denominatore culturale fra le due aree urbane di Prato e Sarajevo.
Prato-Sarajevo ha come slogan ART INVASION, un'invasione di idee che nel progetto assume il carattere positivo dell'assalto, dell'attacco a pregiudizi, luoghi comuni, divisioni etniche e sociali, proponendo nuovi canali di immaginazione, comunicazione, confronto e dialogo.
I prossimi appuntamenti in programma per avvicinare progressivamente spazi, soggetti, temi partiranno dai luoghi di diffusione dell’arte contemporanea (spazioK 7 maggio; Spazio d’arte Alberto Moretti 15 maggio; Dryphoto arte contemporanea 23 maggio) per poi riversarsi nello spazio pubblico dal 3 al 12 giugno.
Artisti invitati:
Francesca Banchelli, Lana Cmaj?anin,Gaetano Cunsolo, Emma Grosbois, Lori Lako, Valentina Lapolla, Giacomo Laser e Giulia del Piero, Olga Pavlenko, Bojan Stoj?i?,Virginia Zanetti.
Il primo degli appuntamenti in programmafino a giugno si svolge alla presenza del presidente della Provincia di Prato Lamberto Gestri e dei curatori del progetto, conla presentazione dei giovani artisti invitati e l'anteprima assoluta del film SARAJEVOLUTION (2014) insieme al regista Rocco Riccio e all’autore Marco Rubichi. Il documentario sulla Sarajevo di oggi e sulla sua vita culturale a quasi vent'anni dalla fine del conflitto nella ex Jugoslavia (1991-1995) prosegue idealmente il percorso a carattere storico organizzato dalla Provincia di Prato in collaborazione con l’istituto Gramsci Toscano Onlus dal titolo De bello balcanico. Dalla grande guerra ai conflitti nella ex Jugoslavia degli anni 90: una storia lunga un secolo.
Prato-Sarajevo ART INVASION si offre come occasione per stimolare una riflessione su quale sia oggi la relazione fra l'arte contemporanea e territorio di riferimento. Lo scopo del progetto è di allargare la presenza e l'incidenza artistica nel tessuto urbano, promuovere riflessioni e suscitare dibattiti in città e sulla città attraverso le idee e i linguaggi dell'arte.
Il metodo scelto si concentra sull’attivazione di un processo di scambio culturale e alla creazione di un network fra artisti, operatori culturali e cittadini, piuttosto che alla semplice produzione di opere, favorito dall’innesco di relazioni fra la comunità locale e gli artisti ospitati. Si immagina la città come un luogo di discussione che, a partire da pratiche e da esperienze condivise, porti a sperimentare un modello per la crescita culturale e produttiva e coniughi il pensiero progettuale degli artisti alla valenza pubblica del loro operare.
Sullo sfondo scorrono in parallero due storie distinte, quelle di Prato e Sarajevo, unite da un patto di gemellaggio stipulato in seguito alla realizzazione di una mostra e alla collaborazione fra il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e ARS AEVI, il Museo d'arte contemporanea costituito a Sarajevo e accomunate dalla intuizione di affidare ai luoghi dell’arte il compito di veicolare o di ridefinire il carattere identitario della città. Per entrambi il 2014 appare un anno decisivo, quello di un nuovo inizio: l’apertura della nuova ala museale a Prato e la posa della prima pietra a Sarajevo. Il Centro Pecci, attivo a Prato dal 1988, è attualmente in fase di profondo rinnovamento attraverso l'ampliamento dell'edificio e la riorganizzazione dei suoi servizi museali. Il progetto ARS AEVI, presentato nel 1999 con l'esposizione delle opere d'arte donate da importanti artisti internazionali, attende l'avvio della costruzione della propria sede museale, secondo il progetto architettonico offerto alla città bosniaca da Renzo Piano.
Le due istituzioni d'arte hanno l'ambizione di rappresentare, riflettere e interpretare le rispettive realtà: da una parte quella pratese, tradizionalmente votata alla produzione industriale, da decenni interessata alla ricerca e produzione contemporanea, artistica e culturale, impegnata nel passaggio epocale da una società industriale a una postindustriale; dall'altra quella bosniaca, in fase di avanzata ricostruzione sociale post-bellica, nel tentativo di una ripresa economica ma soprattutto della trasformazione politica in una società democratica. In tali contesti paralleli, seppure distinti, l'arte contemporanea e il suo museo/laboratorio sono stati individuati come comune denominatore culturale fra le due aree urbane di Prato e Sarajevo.
Prato-Sarajevo ha come slogan ART INVASION, un'invasione di idee che nel progetto assume il carattere positivo dell'assalto, dell'attacco a pregiudizi, luoghi comuni, divisioni etniche e sociali, proponendo nuovi canali di immaginazione, comunicazione, confronto e dialogo.
I prossimi appuntamenti in programma per avvicinare progressivamente spazi, soggetti, temi partiranno dai luoghi di diffusione dell’arte contemporanea (spazioK 7 maggio; Spazio d’arte Alberto Moretti 15 maggio; Dryphoto arte contemporanea 23 maggio) per poi riversarsi nello spazio pubblico dal 3 al 12 giugno.
Artisti invitati:
Francesca Banchelli, Lana Cmaj?anin,Gaetano Cunsolo, Emma Grosbois, Lori Lako, Valentina Lapolla, Giacomo Laser e Giulia del Piero, Olga Pavlenko, Bojan Stoj?i?,Virginia Zanetti.
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