Dal 26 giugno al 31 luglio e dal 18 agosto al 17 ottobre 2021
Il Duomo di Siena torna a svelare il suo pavimento, il grande racconto in marmo che stregò Vasari
Il pavimento del Duomo di Siena visto dall'alto | Courtesy Opera laboratori
Samantha De Martin
19/05/2021
Siena - “Il più bello…, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto”. Così Giorgio Vasari aveva definito il pavimento della Cattedrale di Siena, un monumentale racconto per immagini sviluppato nel corso di cinque secoli attraverso la straordinaria potenza del marmo.
Questo viaggio simbolico alla ricerca dei più alti valori dello spirito umano potrà essere compiuto dai visitatori con una più intensa partecipazione grazie alla nuova scopertura del pavimento del Duomo, in programma dal 26 giugno al 31 luglio e dal 18 agosto al 17 ottobre 2021.
Solitamente coperto alla vista da tappeti e cartoni per motivi conservativi, il pavimento è il risultato di un complesso programma iconografico realizzato attraverso i secoli, dal Trecento all’Ottocento.
Le oltre cinquanta tarsie marmoree rispecchiano i soggetti dei cartoni preparatori disegnati da artisti quasi tutti “senesi”, da Domenico di Bartolo a Beccafumi, ma anche dal pittore umbro Pinturicchio. Alla mano di quest’ultimo appartiene il riquadro con il Monte della Sapienza, raffigurazione simbolica della via verso la Virtù come raggiungimento della serenità interiore, “un sentiero sicuro anche fra le onde” (Sap. 14,3).
Un particolare del pavimento del Duomo di Siena | Courtesy Opera laboratori
Il visitatore coglie l’invito ad immergersi in questa giostra di marmi policromi, assaporando il messaggio delle figurazioni, uno sprone costante alla sapienza, intrecciando i propri passi con quelli di scarmigliate sibille e autorevoli filosofi, fino a raggiungere i soggetti biblici sotto la cupola, nel presbiterio e nel transetto.
Davanti al portale centrale il pubblico accoglie l’invito a entrare “castamente” nel Virginis templum, la casa di Maria, ammirando la celebre tarsia con l’Ermete Trismegisto, il sapiente egiziano, primo grande teologo dell’antichità. Si unisce poi alla schiera di filosofi che corredano la Ruota della Fortuna invitando al distacco dai beni terreni per abbracciare il pensiero filosofico. Si tuffa poi nell’itinerario biblico Beccafumi, per il quale l’artista si avvale di nuovi modi stilistici rispetto ai colleghi precedenti, rinnovando la tecnica del commesso marmoreo, utilizzata, assieme a quella del graffito, per trasferire l’idea degli artisti sul pavimento. Le prime tarsie furono tratteggiate sopra lastre di marmo bianco con solchi frutto di trapano e scalpello, riempiti di stucco nero.
Particolare del pavimento del Duomo di Siena | Courtesy Opera Laboratori
La scopertura del pavimento del Duomo consentirà al pubblico di “deambulare” intorno al coro e all’abside dove si conservano le tarsie lignee di Fra Giovanni da Verona, e dove legni di diversi colori restituiscono paesaggi, vedute urbane, nature morte.
Una volta riemersi da questo straordinario itinerario di marmo si potrà visitare anche il Museo dell’Opera - grazie al percorso completo OpaSiPass - con la Sala delle Statue, i mosaici con i simboli delle città alleate di Siena e le tarsie originali di Antonio Federighi con le Sette età dell’Uomo.
Il biglietto integrato prevede anche l’accesso alla cosiddetta “Cripta”, sotto il Pavimento del Duomo, e al Battistero.
In occasione della scopertura straordinaria del pavimento del Duomo, promossa dall’Opera della Metropolitana e organizzata da Opera Laboratori, saranno disponibili visite guidate in compagnia di professionisti del settore che, in varie lingue, condurranno i visitatori a tu per tu con questo straordinario capolavoro.
Particolare del pavimento del Duomo di Siena | Courtesy Opera Laboratori
Leggi anche:
• Da Lotto a Dürer, la Collezione Piccolomini Spannocchi è finalmente riunita
Questo viaggio simbolico alla ricerca dei più alti valori dello spirito umano potrà essere compiuto dai visitatori con una più intensa partecipazione grazie alla nuova scopertura del pavimento del Duomo, in programma dal 26 giugno al 31 luglio e dal 18 agosto al 17 ottobre 2021.
Solitamente coperto alla vista da tappeti e cartoni per motivi conservativi, il pavimento è il risultato di un complesso programma iconografico realizzato attraverso i secoli, dal Trecento all’Ottocento.
Le oltre cinquanta tarsie marmoree rispecchiano i soggetti dei cartoni preparatori disegnati da artisti quasi tutti “senesi”, da Domenico di Bartolo a Beccafumi, ma anche dal pittore umbro Pinturicchio. Alla mano di quest’ultimo appartiene il riquadro con il Monte della Sapienza, raffigurazione simbolica della via verso la Virtù come raggiungimento della serenità interiore, “un sentiero sicuro anche fra le onde” (Sap. 14,3).
Un particolare del pavimento del Duomo di Siena | Courtesy Opera laboratori
Il visitatore coglie l’invito ad immergersi in questa giostra di marmi policromi, assaporando il messaggio delle figurazioni, uno sprone costante alla sapienza, intrecciando i propri passi con quelli di scarmigliate sibille e autorevoli filosofi, fino a raggiungere i soggetti biblici sotto la cupola, nel presbiterio e nel transetto.
Davanti al portale centrale il pubblico accoglie l’invito a entrare “castamente” nel Virginis templum, la casa di Maria, ammirando la celebre tarsia con l’Ermete Trismegisto, il sapiente egiziano, primo grande teologo dell’antichità. Si unisce poi alla schiera di filosofi che corredano la Ruota della Fortuna invitando al distacco dai beni terreni per abbracciare il pensiero filosofico. Si tuffa poi nell’itinerario biblico Beccafumi, per il quale l’artista si avvale di nuovi modi stilistici rispetto ai colleghi precedenti, rinnovando la tecnica del commesso marmoreo, utilizzata, assieme a quella del graffito, per trasferire l’idea degli artisti sul pavimento. Le prime tarsie furono tratteggiate sopra lastre di marmo bianco con solchi frutto di trapano e scalpello, riempiti di stucco nero.
Particolare del pavimento del Duomo di Siena | Courtesy Opera Laboratori
La scopertura del pavimento del Duomo consentirà al pubblico di “deambulare” intorno al coro e all’abside dove si conservano le tarsie lignee di Fra Giovanni da Verona, e dove legni di diversi colori restituiscono paesaggi, vedute urbane, nature morte.
Una volta riemersi da questo straordinario itinerario di marmo si potrà visitare anche il Museo dell’Opera - grazie al percorso completo OpaSiPass - con la Sala delle Statue, i mosaici con i simboli delle città alleate di Siena e le tarsie originali di Antonio Federighi con le Sette età dell’Uomo.
Il biglietto integrato prevede anche l’accesso alla cosiddetta “Cripta”, sotto il Pavimento del Duomo, e al Battistero.
In occasione della scopertura straordinaria del pavimento del Duomo, promossa dall’Opera della Metropolitana e organizzata da Opera Laboratori, saranno disponibili visite guidate in compagnia di professionisti del settore che, in varie lingue, condurranno i visitatori a tu per tu con questo straordinario capolavoro.
Particolare del pavimento del Duomo di Siena | Courtesy Opera Laboratori
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