Google Arts & Culture lancia il progetto Klimt vs Klimt

Tutto Klimt in una mostra (virtuale): i capolavori perduti tornano a brillare

Gustav Klimt, Adele Bloch Bauer I, 1903_1907, on Google Arts & Culture | Courtesy Neue Galerie New York
 

Samantha De Martin

08/10/2021

Dei cosiddetti tre Quadri della Facoltà, realizzati da Gustav Klimt su commissione dell’Università di Vienna e spazzati via dall’incendio del castello di Immendorf, oltre che dallo scandalo che suscitarono, restano solo poche fotografie del Novecento in bianco e nero.
Da oggi questi capolavori perduti del gigante della Secessione viennese si potranno ammirare, nei loro colori audaci e nella scioccante immediatezza delle figure, in tutto il loro originario splendore, grazie alla mostra online lanciata da Google Arts & Culture, intitolata Klimt vs Klimt. Immergendosi in questa che rappresenta una delle esperienze online più complete sull'artista basterà un clic per sfogliare le oltre 120 storie che ruotano intorno all’arte e alla personalità del padre del Bacio, per muoversi tra gli highlights dalle collezioni di oltre 30 istituzioni culturali di tutto il mondo e persino per accomodarsi all’interno del suo studio.


Gustav Klimt nel suo studio | Foto: Moriz Nähr, 1911, Google Arts & Culture | Courtesy Austrian National Gallery

Filosofia, Medicina e Giurisprudenza, tre dei quattro pannelli realizzati tra il 1899 e il 1907 da Klimt per il soffitto dell’Aula Magna dell’Università di Vienna, e rifiutati da quest'ultima perché considerati eccessivamente critici nei confronti della scienza, sono solo alcune delle opere perdute del pittore. Usando le opportunità offerte dal machine learning, arricchite dalla conoscenza di Franz Smola, esperto di Klimt di fama internazionale, il team di Google Arts & Culture Lab è riuscito a ricostruire i colori e le strutture che Klimt potrebbe aver usato per i Quadri della Facoltà, restituendoli così, per la prima volta in 70 anni, alla loro bellezza colorata.

“I tre Quadri di Facoltà sono tra le opere più grandi che Klimt abbia mai creato e nel campo della pittura simbolista - spiega Franz Smola -. Per l'effetto travolgente di questi dipinti i colori sono stati essenziali e hanno fatto scalpore tra i contemporanei. Perciò la loro ricostruzione equivale a ricostruire il vero valore e significato di queste eccezionali opere d'arte”.


Gustav Klimt, The bride, 1917-18, on Google Arts & Culture | Courtesy Klimt Foundation

Per esplorare il progetto basta andare sul sito della mostra e iniziare, con il cursore, a immergersi tra i dipinti. La retrospettiva riunisce oltre 120 opere, dalle più famose a quelle meno conosciute, assemblando una selezione curata in una immersiva realtà aumentata e 3D Pocket Gallery. Questo è stato reso possibile grazie a una collaborazione tra Google Arts & Culture e oltre 30 partner e istituzioni, dall'Albertina alla Klimt Foundation, dal Metropolitan Museum of Arts alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e alla Galleria Civica d'Arte, Ca' Pesaro di Venezia. Sono oltre 60 i capolavori catturati in altissima risoluzione con l'Art Camera di Google.


Gustav Klimt, Marie Moll, 1902-04, on Google Arts & Culture | Courtesy Wien Museum

Zoomate per vedere Il bacio da una prospettiva mai vista. Dai capolavori dell’artista spiegati in pillole alle contraddizioni racchiuse nella sua arte, dalle muse che lo ispirarono alla reputazione e persino al suo rapporto con i gatti, la mostra è un viaggio a 360 gradi nell’universo dell’artista. Non mancano i documenti legati alla vita del pittore, le sue fotografie, gli affondi relativi alla tecnica e alla Secessione Viennese. Il tutto presentato in una veste grafica accattivante, in un percorso snello che vi farà conoscere Klimt sotto una nuova luce.

Per esplorare l'esperienza digitale basta visitare il sito della mostra o scaricare l’app gratuita di Google Arts & Culture su iOS o Android.

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• Da Roma a Piacenza nel segno di Klimt

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