Fino al 21 luglio a Roma presso il Parco archeologico del Colosseo
Piume, accessori, abiti-uccello. Agli Horti Farnesiani lo stupore della moda in volo
Rara Avis, immagini di allestimento
Samantha De Martin
23/04/2024
Roma - La fastosa macchina barocca con la quale Odoardo Farnese e Margherita de’ Medici erano soliti stupire i loro ospiti, tra fontane e uccelli esotici, rivive nella wunderkammer di piume, ori e seta “non violenta” allestita alle Uccelliere Farnesiane. Accade grazie a una mostra sensuale ed elegante, un’esperienza immersiva che connette presente e passato tra luce e profumi, curata da Sofia Gnoli e organizzata e promossa dal Parco archeologico del Colosseo.
Rara Avis Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane - questo il titolo del percorso - si articola in tre sezioni: Il Mito, Caleidoscopiche Visioni e Le ALI, irreALI, reALI. La alata fantasia della ‘mitica’ Anna Piaggi.
La storia degli Horti Farnesiani ha inizio nel 1537 quando Alessandro Farnese inizia ad acquistare una serie di piccoli appezzamenti tra le falde del Palatino, sul Foro, e la sommità della collina fino al versante opposto sul Circo Massimo. Nel tempo la proprietà cresce e si abbellisce fino ad accogliere un tripudio di orti, frutteti, boschetti di olmi, alberi di magnolia, dando vita al primo giardino botanico del mondo. Tra il 1627 e il 1635 Odoardo aggiunge alla vecchia uccelliera dissestata una nuova speculare struttura, abbellendole entrambe con coperture trasparenti in rete metallica.
In occasione della mostra queste antiche uccelliere diventano uno scrigno di abiti e accessori, esempi scintillanti di haute couture provenienti dagli archivi di celebri maison di moda.
Tiziano Guardini per Rara Avis, 2024. La Vittoria del Colibrì. Abito metallizzato interamente ricoperto da piume plissettate di seta non violenta. Credit: ph Davide Gallizio, model Korlan Madi
Così uno dei luoghi più simbolici della Roma rinascimentale e barocca si popola di brillanti abiti-uccello e accessori piumati, visioni che inneggiano al colore e al lavoro certosino dei maestri del prêt-à-porter. Ecco l’imponente abito cigno bianco, una spuma di tulle completata da candide ali, di Maria Grazia Chiuri per Christian Dior (Cruise, 2022) che allude al mito di Leda e il Cigno, a dialogo con l’abito cigno nero, che riporta alla memoria la Odile de Il Lago dei Cigni di Tchaikovsky, di Alexander McQueen per Givenchy (haute couture autunno-inverno 1997). Si fanno guardare l’abito-corsetto in organza ricamato con piume di gallo e di fagiano, della Collezione Firenze 2020 di Dolce&Gabbana Alta Moda e il micro-abito dorato, in metal mesh ed enormi ali di piume di struzzo disegnato da Donatella Versace, sfoggiato da Katy Perry sul tappeto rosso del Gala del MET nel 2018. C’è la mise con bolero pappagallo della prima sfilata haute couture di Jean-Paul Gaultier (autunno-inverno 1997) e c’è l’abito “Vittoria del colibrì”, progettato appositamente per “Rara Avis” da Tiziano Guardini, realizzato in seta non violenta e dedicato al tema della sostenibilità.
“Si tratta di una seta prodotta aspettando che il baco diventi farfalla e che il bozzolo, una volta abbandonato, venga raccolto. Ho deciso in questo modo di dare valore a quei due-tre giorni di vita della farfalla” spiega lo stilista.
Rara Avis, immagini di allestimento
Grande attenzione, oltre che alla scelta degli oggetti, è stata dedicata anche all’allestimento della mostra, che, come spiega Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo, "sarà immersivo con proiezioni di un paesaggio idilliaco, dei suoni e dei rumori della natura per la voliera che ospita la sezione Caleidoscopiche Visioni e la simulazione di tuoni e lampi nell’altra per la sezione Il Mito”.
Stravaganti, travolgenti gli accessori “aviari” di Anna Piaggi provenienti dalla sua collezione personale, tra i quali spiccano una borsa gabbietta con canarini e cappelli di Schiaparelli e Philip Treacy.
“Lo stupore che la famiglia Farnese voleva suscitare negli ospiti era lo stesso che Anna Piaggi voleva comunicare a chi le stava accanto. E questi oggetti esposti sono parte del suo mondo” afferma Stefano, nipote della giornalista, musa ispiratrice, collezionista, iniziatrice del vintage, che ha avuto sempre una fantasia “alata” nell’attraversare 50 anni di storia della moda e tendenze.
“Proprio come due Wunderkammer, le stanze delle meraviglie, che tra il Cinquecento e il Seicento ospitavano rarità naturali e artificiali - aggiunge Sofia Gnoli, curatrice della mostra - le Uccelliere accolgono abiti visionari e accessori nati dalle idee di designer internazionali. Vorremmo far vivere ai visitatori un’esperienza di stupore, come se si immergessero in un piccolo cosmo strabiliante, in cui c’è una corrispondenza tra uomo e animale, per guardare più lontano, al rapporto stesso con la natura”.
Rara Avis, immagini di allestimento
La seconda voliera, dove sono allestite le Calidoscopiche visioni, si trasforma in un giardino dell’Eden attraversato da uccelli fantastici e variopinti. Qui non passa inosservato l’affascinante mix hollywoodiano tra una farfalla e un uccello del paradiso nell’abito creato da Thierry Mugler. Se ad aprire il percorso era stato un omaggio a Giovanni Gastel, a chiuderlo è l’ “uccello della vanità”, l’abito pavone di Miuccia Prada, accanto alle oniriche creazioni firmate Gucci e Iris Van Herpen.
Ad accompagnare il percorso sarà un catalogo edito da Marsilio Arte dove, accanto al testo di Sofia Gnoli, saranno presenti saggi di Emanuele Coccia, Karen Van Godtsenhoven, Peter McNeil, Natsumi Nonaka e Simona Segre Reinach.
L'esposizione è visitabile tutti i giorni - ad eccezione delle giornate a ingresso gratuito - dalle 9 alle 18.45. Ultimo ingresso alle ore 18.30.
Rara Avis Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane - questo il titolo del percorso - si articola in tre sezioni: Il Mito, Caleidoscopiche Visioni e Le ALI, irreALI, reALI. La alata fantasia della ‘mitica’ Anna Piaggi.
La storia degli Horti Farnesiani ha inizio nel 1537 quando Alessandro Farnese inizia ad acquistare una serie di piccoli appezzamenti tra le falde del Palatino, sul Foro, e la sommità della collina fino al versante opposto sul Circo Massimo. Nel tempo la proprietà cresce e si abbellisce fino ad accogliere un tripudio di orti, frutteti, boschetti di olmi, alberi di magnolia, dando vita al primo giardino botanico del mondo. Tra il 1627 e il 1635 Odoardo aggiunge alla vecchia uccelliera dissestata una nuova speculare struttura, abbellendole entrambe con coperture trasparenti in rete metallica.
In occasione della mostra queste antiche uccelliere diventano uno scrigno di abiti e accessori, esempi scintillanti di haute couture provenienti dagli archivi di celebri maison di moda.
Tiziano Guardini per Rara Avis, 2024. La Vittoria del Colibrì. Abito metallizzato interamente ricoperto da piume plissettate di seta non violenta. Credit: ph Davide Gallizio, model Korlan Madi
Così uno dei luoghi più simbolici della Roma rinascimentale e barocca si popola di brillanti abiti-uccello e accessori piumati, visioni che inneggiano al colore e al lavoro certosino dei maestri del prêt-à-porter. Ecco l’imponente abito cigno bianco, una spuma di tulle completata da candide ali, di Maria Grazia Chiuri per Christian Dior (Cruise, 2022) che allude al mito di Leda e il Cigno, a dialogo con l’abito cigno nero, che riporta alla memoria la Odile de Il Lago dei Cigni di Tchaikovsky, di Alexander McQueen per Givenchy (haute couture autunno-inverno 1997). Si fanno guardare l’abito-corsetto in organza ricamato con piume di gallo e di fagiano, della Collezione Firenze 2020 di Dolce&Gabbana Alta Moda e il micro-abito dorato, in metal mesh ed enormi ali di piume di struzzo disegnato da Donatella Versace, sfoggiato da Katy Perry sul tappeto rosso del Gala del MET nel 2018. C’è la mise con bolero pappagallo della prima sfilata haute couture di Jean-Paul Gaultier (autunno-inverno 1997) e c’è l’abito “Vittoria del colibrì”, progettato appositamente per “Rara Avis” da Tiziano Guardini, realizzato in seta non violenta e dedicato al tema della sostenibilità.
“Si tratta di una seta prodotta aspettando che il baco diventi farfalla e che il bozzolo, una volta abbandonato, venga raccolto. Ho deciso in questo modo di dare valore a quei due-tre giorni di vita della farfalla” spiega lo stilista.
Rara Avis, immagini di allestimento
Grande attenzione, oltre che alla scelta degli oggetti, è stata dedicata anche all’allestimento della mostra, che, come spiega Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo, "sarà immersivo con proiezioni di un paesaggio idilliaco, dei suoni e dei rumori della natura per la voliera che ospita la sezione Caleidoscopiche Visioni e la simulazione di tuoni e lampi nell’altra per la sezione Il Mito”.
Stravaganti, travolgenti gli accessori “aviari” di Anna Piaggi provenienti dalla sua collezione personale, tra i quali spiccano una borsa gabbietta con canarini e cappelli di Schiaparelli e Philip Treacy.
“Lo stupore che la famiglia Farnese voleva suscitare negli ospiti era lo stesso che Anna Piaggi voleva comunicare a chi le stava accanto. E questi oggetti esposti sono parte del suo mondo” afferma Stefano, nipote della giornalista, musa ispiratrice, collezionista, iniziatrice del vintage, che ha avuto sempre una fantasia “alata” nell’attraversare 50 anni di storia della moda e tendenze.
“Proprio come due Wunderkammer, le stanze delle meraviglie, che tra il Cinquecento e il Seicento ospitavano rarità naturali e artificiali - aggiunge Sofia Gnoli, curatrice della mostra - le Uccelliere accolgono abiti visionari e accessori nati dalle idee di designer internazionali. Vorremmo far vivere ai visitatori un’esperienza di stupore, come se si immergessero in un piccolo cosmo strabiliante, in cui c’è una corrispondenza tra uomo e animale, per guardare più lontano, al rapporto stesso con la natura”.
Rara Avis, immagini di allestimento
La seconda voliera, dove sono allestite le Calidoscopiche visioni, si trasforma in un giardino dell’Eden attraversato da uccelli fantastici e variopinti. Qui non passa inosservato l’affascinante mix hollywoodiano tra una farfalla e un uccello del paradiso nell’abito creato da Thierry Mugler. Se ad aprire il percorso era stato un omaggio a Giovanni Gastel, a chiuderlo è l’ “uccello della vanità”, l’abito pavone di Miuccia Prada, accanto alle oniriche creazioni firmate Gucci e Iris Van Herpen.
Ad accompagnare il percorso sarà un catalogo edito da Marsilio Arte dove, accanto al testo di Sofia Gnoli, saranno presenti saggi di Emanuele Coccia, Karen Van Godtsenhoven, Peter McNeil, Natsumi Nonaka e Simona Segre Reinach.
L'esposizione è visitabile tutti i giorni - ad eccezione delle giornate a ingresso gratuito - dalle 9 alle 18.45. Ultimo ingresso alle ore 18.30.
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