Inaugurati i nuovi spazi progettato da Paolo Zermani

Un'uscita d'autore per le Cappelle Medicee. E a novembre apre la Stanza Segreta di Michelangelo

La Nuova uscita del Museo delle Cappelle Medicee – Progetto dell’architetto Paolo Zermani. Foto Stephane Giraudeau
 

Francesca Grego

26/09/2023

Firenze - Un capolavoro di arte totale in cui si specchia la storia di Firenze. Un cantiere complesso e stratificato, inaugurato nel lontano 2010 e concluso nel 2023, che ha portato alla luce un raro tratto delle imponenti mura che nel Medioevo cingevano la città. Un progetto d’avanguardia, che al restauro dei numerosi ambienti delle Cappelle Medicee e alla realizzazione di moderni servizi museali ha affiancato la creazione di una nuova uscita “d’autore”, pensata dall’architetto Paolo Zermani come uno spazio dal profondo valore simbolico. Ci sono voluti 13 anni per completare i lavori delle Cappelle Medicee, tra i più straordinari monumenti del Rinascimento italiano, 2 milioni e 600 mila euro e l’impegno di istituzioni e personalità che nel tempo sono state coinvolte nell’impresa (la Soprintendenza per i Beni Architettonici e paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Firenze, Pistoia e Prato con i soprintendenti Alessandra Marino, Andrea Pessina, Antonella Ranaldi, l’Ordine degli Architetti di Firenze e la Fondazione Architetti Firenze, i Musei del Bargello). Ma l’eccezionale museo attiguo alla Basilica di San Lorenzo non ha chiuso al pubblico nemmeno per un giorno e oggi rinasce a nuova vita. Ultima novità, l’imminente apertura della “Stanza segreta” di Michelangelo, un piccolo ambiente scoperto nel 1975 e da allora rimasto inaccessibile, dove il maestro si rifugiò per sfuggire alla vendetta dei Medici dopo aver partecipato alla rivolta del 1527, lasciando sulle pareti preziosissimi disegni.


La Stanza segreta di Michelangelo. Museo delle Cappelle Medicee, Firenze. Foto Francesco Fanfani 

In attesa di ammirarla – con visite a ingresso contingentato dall’inizio di novembre – l’attenzione si concentra sull’uscita progettata dallo Studio Zermani e Associati, vincitore di un concorso internazionale indetto nel 2018. “La fabbrica medicea di San Lorenzo custodisce e trasmette da sempre, a Firenze, una memoria viva. All'interno della Sagrestia Nuova Michelangelo ha fissato, nelle tombe, il ciclo della vita, scolpendo il Giorno, la Notte, l'Aurora, il Crepuscolo. In continuità con questo principio il progetto della Nuova Uscita è un percorso dal buio verso la luce, dalla morte alla vita, dalla tomba alla città di oggi”, ha spiegato l’architetto Paolo Zermani.
 
Nato da un’esigenza di sicurezza, il progetto è un deciso inserimento contemporaneo accanto all’opera dei grandi maestri del passato, realizzato attraverso un linguaggio preciso e minimale. L’intervento si sviluppa nell’area interrata collegata alle cripte, dove sono stati collocati il bookshop e i nuovi servizi museali adatti anche ai disabili, ed è stata creata una piazzetta soprastante, incastonata tra le mura della Sagrestia Nuova di Michelangelo e della Cappella dei Principi, dove i visitatori emergeranno salendo attraverso una scalinata di pietra. Per rispettare un contesto così ricco d’arte e di storia lo Studio Zermani ha scelto forme lineari e materiali come il Travertino di Rapolano, in armonia con le architetture adiacenti.


La Nuova uscita del Museo delle Cappelle Medicee – Progetto dell’architetto Paolo Zermani. Foto Stephane Giraudeau 

“Si è lavorato in punta di piedi, sopra le spalle dei giganti. Un innesto che non poteva essere semplicemente distributivo – ci voleva poesia”, ha commentato Antonella Ranaldi, Soprintendente SABAP di Firenze, Pistoia e Prato: “Mi ha colpito la resa dell’idea alta di Paolo Zermani del sepolcro scoperchiato - il sepolcro vuoto di Cristo risorto. Un transito e una sosta dal luogo summa della memoria dinastica dei Medici e apice dell’arte col grande Michelangelo e del prossimo Brunelleschi alla vita urbana formicolante di turisti e commercio, quale è il quartiere che gravita intorno”.
 
“Gli spazi museali del Complesso Laurenziano, la Cappella dei Principi e la Sacrestia Nuova ci riportano sempre alla sacralità della loro funzione: quella di accogliere le memorie di una famiglia, di una dinastia. Sono una congiunzione fra dolore e bellezza”, osserva Monsignor Marco Domenico Viola, vicario episcopale e priore di San Lorenzo: “Dal sotterraneo ombroso si sale nello splendore barocco dell'ottagono, richiamo all’ottavo giorno, il giorno oltre il tempo. Un simbolismo che ritroviamo e si prolunga nel progetto della nuova uscita del museo. Per rappresentare la resurrezione, l’iconografia cristiana si è sempre concentrata sul sepolcro scardinato della sua porta o del masso che ne sigillava l’ingresso. E così il riemergere dal sottosuolo verso la luce si fa segno di un cammino a cui tutti siamo chiamati. Quella che oggi viene inaugurata non è una via d’uscita, ma una via di bellezza perché così pensiamo l’uomo, il suo destino e la sua destinazione”.
 

La Nuova uscita del Museo delle Cappelle Medicee – Progetto dell’architetto Paolo Zermani. Foto Stephane Giraudeau 

Prima della “Stanza segreta” di Michelangelo, un nuovo ambiente si svelerà ai visitatori delle Cappelle Medicee: si tratta della Cripta Lorenese, creata nel 1873 da Emilio De Fabris per gli eredi dei granduchi Asburgo-Lorena e chiusa al pubblico da diversi decenni, dalle cui vetrate è ora possibile ammirare la tomba di Cosimo il Vecchio - il Pater Patriae - di Andrea del Verrocchio.
Restaurate di recente sono anche la Sagrestia Nuova, con le celebri statue di Michelangelo e – dettaglio meno noto – alcuni disegni lasciati dal Buonarroti e dai suoi collaboratori sulle pareti dell’abside, la Cappella dei Principi e la Cripta medicea, mentre le sorprendenti mura medievali rinvenute in fase di scavo sorprenderanno il pubblico all’interno del nuovo bookshop del museo.


Sagrestia Nuova. Michelangelo Buonarroti, Tomba di Giuliano de' Medici, duca di Nemours, dopo il restauro I Foto Antonio Quattrone, 2020 I Courtesy Musei del Bargello

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