YOY AL PARC PERFORMING ARTS CENTER DI FIRENZE
Dal 12 Aprile 2021 al 18 Aprile 2021
Firenze
Luogo: PARC Performing Arts Research Centre
Indirizzo: Piazzale delle Cascine 7
Telefono per informazioni: +39 333 2942224
E-Mail info: yoycommunication@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.aboutyoy.com
YOY è un nuovo, giovane collettivo.
Passione per la danza, per l’arte, per i new media sono gli elementi che ci hanno spinto a dar vita a questo progetto.
In un mondo che cambia ad una velocità mai vista prima sorgono spontanee alcune domande: che valori esprimerà la società di domani? Che ruolo avrà la cultura?
Non abbiamo la pretesa di dare una risposta a queste domande ma crediamo che le discipline artistiche nel corso del tempo abbiano subito un processo di disgregazione: oggi letteratura, arte, musica, danza, architettura, sono state trasformate in discipline specifiche.
E’ come se ognuna di queste espressioni si fosse chiusa in se stessa ed il risultato, a nostro avviso, è quello di aver perso, nel corso del tempo, le grandi potenzialità espressive di un vero percorso dialettico.
La convinzione è che la ripresa di un dialogo profondo tra discipline artistiche possa portare a risultati imprevedibili e di grande fascino.
YOY vuol rappresentare un momento di approfondimento delle potenzialità di una nuova “dialettica” in chiave contemporanea.
“È ripensando alla figura di Joseph Beuys e alla sua concezione artistica, in particolare al concetto che sottolinea come la più grande opera d’arte sia la realizzazione della “scultura sociale”, che questo progetto si sviluppa. Attraverso il meccanismo eterotopico della “duplice entrata”, ovvero, sottolineando la medesima importanza tra luogo che la ospita e opera che ingloba in se stessa lo spazio, si vuole garantire la cattura dello spettatore nella maniera in cui il solo spazio o la sola opera non ne sono capaci. Lo spaesamento dello sguardo, il creare l’abitudine a cambiare il punto di vista. Uscire dallo stereotipo e vedere le cose nella loro essenza. L’opera, che si presenta come una cosa sola con lo spazio reale che la contiene, obbliga chi la guarda a entrare in contatto fisico con la realtà e dunque con l’opera stessa.” Albano Morandi (Direttore Artistico Meccaniche della Meraviglia).
Da lunedì 12 a domenica 18 aprile 2021 YOY sarà in residenza al PARC, il Performing Arts Research Center di Firenze, per il suo primo progetto dal titolo Meraki.
Meraki nasce dalla collaborazione tra YOY e Meccaniche della Meraviglia , Associazione culturale che organizza importanti mostre di arte contemporanea.
Meraki è’ una performance costruita “intorno e con” un’ opera del grande artista, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia, Medhat Shafik.
L’opera d’arte e il luogo , nella loro bellezza statica, per un attimo prendono vita, facendo esplodere tutte le loro potenzialità espressive attraverso la musica ed il movimento e , al contempo, musica e movimento conducono una sorta di “analisi critica” ed interpretazione dell’opera.
L’opera d’arte ed il luogo diventano coprotagonisti dell’azione performativa in un viaggio onirico, leggero che trae la sua forza dalla fragilità delle cose.
La densa carica espressiva, fisica e materica, dello stile di Shafik, si alterna a una dimensione più meditativa e spirituale, in cui lo spazio dell'opera si dilata e tende alla rarefazione e rappresenta un’idea di opera d’arte in cui la narrazione del sé, delle proprie memorie, diventa parte del grande cammino dell’umanità.
“Lavoriamo con l'obiettivo di approfondire la possibilità di creare una nuova dialettica, dove composizione musicale e coreografia della performance possano essere una a supporto dell'altra, una con l'altra ed entrambe estensioni dell’opera d’arte.
La musica riempie il gesto, la danza riempie la melodia, l’opera riempie lo spazio creando così un intreccio di linguaggi apparentemente diversi ma che si ritrovano a parlare la stessa lingua.
Musica, gesto e opera d’arte nascono e si legano ed è da questo affascinante dialogo che si genera il vero valore aggiunto.”
La performance verrà presentata durante la mostra di Medhat Shafik che si terrà a Brescia durante il Festival Meccaniche della Meraviglia.
IDEAZIONE E COREOGRAFIA: Emma Zani e Luca Parolin
DANZATORI: Emma Zani e Luca Parolin
MUSICHE: Timoteo Carbone
OPERA D’ARTE: Medhat Shafik
IN COLLABORAZIONE CON: Meccaniche della Meraviglia
EMMA ZANI
Nata a Brescia nel 1998.
Danzatrice e performer , dopo una prima fase di formazione e la partecipazione a vari stage con Carl Portal, Jon B, Marco Batti, Corinne Lanselle e Michaël Cassan. e due anni di studio con Myrna Kamara, si trasferisce a Firenze al Balletto di Toscana dove rimane dal 2015 al 2019 studiando, tra gli altri, con Arianna Benedetti, Angela Placanica, Martina Barbi e Simonetta Giannasi.
Nel 2017 entra nella compagnia Antitesi diretta da Arianna Benedetti e poi nella compagnia Nuovo Balletto di Toscana.
Nel 2019 si trasferisce a Roma alla Dance Art Faculty dove ha l’opportunità di studiare con Mauro Astolfi, Emiliano Piccoli, Alessandra Chirulli, Branco Tesanovic, Beatrice Bodini, Angela Shanghieva, e ballare con i coreografi Thomas Noon, Shirley Esseboom, Francesca Frassinelli, Tamara Gvozdenovic, Meritxell Barberà e Imma Garcìa, Roberto Scafati, Giovanni Insaudo, Juan Jose Tirado, Dor Mamalia.
Nel 2020 lavora al Teatro Donizetti di Bergamo con il duo Ricci/Forte per l’opera “Marino Faliero” con la coreografia di Marta Bevilacqua.
Partecipa all’edizione 2020 del Festival Fabbrica Europa con il progetto Slittamenti di Cristina Caprioli e Pietro Gaglianò.
Sempre nel 2020 fonda il Collettivo YoY Performing Arts.
LUCA PAROLIN
Nato a Bassano del Grappa nel 1994.
Inizia la sua formazione nel 2006 presso la Scuola di Danza San Bassiano di Bassano del Grappa, dove studia Hip Hop, danza moderna, contemporanea, tap dance e musical.
Dal 2009 approfondisce lo studio dell’Hip Hop presso la Da Beat Skool di Rosà, partecipando a numerosi stage e concorsi.
Nel 2015 prosegue la sua formazione presso la scuola La Timba di Padova, per poi approdare alla Sponky Style Academy di Firenze nel 2016.
Nel 2018-2019 si specializza nella danza contemporanea seguendo il corso professionale APP presso l’Accademia di Arti Coreografiche Alma Studios di Bologna.
Ha lavorato con la compagnia SKS di Sponky style Academy e DNA Dance Company di Elisa Pagani.
Ha lavorato con il regista Stefano Ricci all'Opera "Marino Faliero" di G.Donizetti.
Lavora con la compagnia Naturalis Labor ed E.sperimenti Dance Company e nel 2021 collabora al progetto Meraki di YoY Performing Arts.
TIMOTEO CARBONE
E’un artista italo svedese, musicista, compositore e artista sonoro.
Si è laureato al Conservatorio di Rotterdam (CODARTS), studiando composizione con Peter-Jan Wagemans.
Si è laureato come master alla Accademia Reale dei Paesi Bassi (KABK), esplorando le connessioni tra arte visiva e musica di ricerca.
Crea performances e installazioni per musei e istituzioni tra cui Stedelijk Museum, Gaudeamus Muziekfestival, Boijmans Museum, Van Abbemuseum, Tempo Reale, Rewire Festival e Fabbrica Europa.
Passione per la danza, per l’arte, per i new media sono gli elementi che ci hanno spinto a dar vita a questo progetto.
In un mondo che cambia ad una velocità mai vista prima sorgono spontanee alcune domande: che valori esprimerà la società di domani? Che ruolo avrà la cultura?
Non abbiamo la pretesa di dare una risposta a queste domande ma crediamo che le discipline artistiche nel corso del tempo abbiano subito un processo di disgregazione: oggi letteratura, arte, musica, danza, architettura, sono state trasformate in discipline specifiche.
E’ come se ognuna di queste espressioni si fosse chiusa in se stessa ed il risultato, a nostro avviso, è quello di aver perso, nel corso del tempo, le grandi potenzialità espressive di un vero percorso dialettico.
La convinzione è che la ripresa di un dialogo profondo tra discipline artistiche possa portare a risultati imprevedibili e di grande fascino.
YOY vuol rappresentare un momento di approfondimento delle potenzialità di una nuova “dialettica” in chiave contemporanea.
“È ripensando alla figura di Joseph Beuys e alla sua concezione artistica, in particolare al concetto che sottolinea come la più grande opera d’arte sia la realizzazione della “scultura sociale”, che questo progetto si sviluppa. Attraverso il meccanismo eterotopico della “duplice entrata”, ovvero, sottolineando la medesima importanza tra luogo che la ospita e opera che ingloba in se stessa lo spazio, si vuole garantire la cattura dello spettatore nella maniera in cui il solo spazio o la sola opera non ne sono capaci. Lo spaesamento dello sguardo, il creare l’abitudine a cambiare il punto di vista. Uscire dallo stereotipo e vedere le cose nella loro essenza. L’opera, che si presenta come una cosa sola con lo spazio reale che la contiene, obbliga chi la guarda a entrare in contatto fisico con la realtà e dunque con l’opera stessa.” Albano Morandi (Direttore Artistico Meccaniche della Meraviglia).
Da lunedì 12 a domenica 18 aprile 2021 YOY sarà in residenza al PARC, il Performing Arts Research Center di Firenze, per il suo primo progetto dal titolo Meraki.
Meraki nasce dalla collaborazione tra YOY e Meccaniche della Meraviglia , Associazione culturale che organizza importanti mostre di arte contemporanea.
Meraki è’ una performance costruita “intorno e con” un’ opera del grande artista, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia, Medhat Shafik.
L’opera d’arte e il luogo , nella loro bellezza statica, per un attimo prendono vita, facendo esplodere tutte le loro potenzialità espressive attraverso la musica ed il movimento e , al contempo, musica e movimento conducono una sorta di “analisi critica” ed interpretazione dell’opera.
L’opera d’arte ed il luogo diventano coprotagonisti dell’azione performativa in un viaggio onirico, leggero che trae la sua forza dalla fragilità delle cose.
La densa carica espressiva, fisica e materica, dello stile di Shafik, si alterna a una dimensione più meditativa e spirituale, in cui lo spazio dell'opera si dilata e tende alla rarefazione e rappresenta un’idea di opera d’arte in cui la narrazione del sé, delle proprie memorie, diventa parte del grande cammino dell’umanità.
“Lavoriamo con l'obiettivo di approfondire la possibilità di creare una nuova dialettica, dove composizione musicale e coreografia della performance possano essere una a supporto dell'altra, una con l'altra ed entrambe estensioni dell’opera d’arte.
La musica riempie il gesto, la danza riempie la melodia, l’opera riempie lo spazio creando così un intreccio di linguaggi apparentemente diversi ma che si ritrovano a parlare la stessa lingua.
Musica, gesto e opera d’arte nascono e si legano ed è da questo affascinante dialogo che si genera il vero valore aggiunto.”
La performance verrà presentata durante la mostra di Medhat Shafik che si terrà a Brescia durante il Festival Meccaniche della Meraviglia.
IDEAZIONE E COREOGRAFIA: Emma Zani e Luca Parolin
DANZATORI: Emma Zani e Luca Parolin
MUSICHE: Timoteo Carbone
OPERA D’ARTE: Medhat Shafik
IN COLLABORAZIONE CON: Meccaniche della Meraviglia
EMMA ZANI
Nata a Brescia nel 1998.
Danzatrice e performer , dopo una prima fase di formazione e la partecipazione a vari stage con Carl Portal, Jon B, Marco Batti, Corinne Lanselle e Michaël Cassan. e due anni di studio con Myrna Kamara, si trasferisce a Firenze al Balletto di Toscana dove rimane dal 2015 al 2019 studiando, tra gli altri, con Arianna Benedetti, Angela Placanica, Martina Barbi e Simonetta Giannasi.
Nel 2017 entra nella compagnia Antitesi diretta da Arianna Benedetti e poi nella compagnia Nuovo Balletto di Toscana.
Nel 2019 si trasferisce a Roma alla Dance Art Faculty dove ha l’opportunità di studiare con Mauro Astolfi, Emiliano Piccoli, Alessandra Chirulli, Branco Tesanovic, Beatrice Bodini, Angela Shanghieva, e ballare con i coreografi Thomas Noon, Shirley Esseboom, Francesca Frassinelli, Tamara Gvozdenovic, Meritxell Barberà e Imma Garcìa, Roberto Scafati, Giovanni Insaudo, Juan Jose Tirado, Dor Mamalia.
Nel 2020 lavora al Teatro Donizetti di Bergamo con il duo Ricci/Forte per l’opera “Marino Faliero” con la coreografia di Marta Bevilacqua.
Partecipa all’edizione 2020 del Festival Fabbrica Europa con il progetto Slittamenti di Cristina Caprioli e Pietro Gaglianò.
Sempre nel 2020 fonda il Collettivo YoY Performing Arts.
LUCA PAROLIN
Nato a Bassano del Grappa nel 1994.
Inizia la sua formazione nel 2006 presso la Scuola di Danza San Bassiano di Bassano del Grappa, dove studia Hip Hop, danza moderna, contemporanea, tap dance e musical.
Dal 2009 approfondisce lo studio dell’Hip Hop presso la Da Beat Skool di Rosà, partecipando a numerosi stage e concorsi.
Nel 2015 prosegue la sua formazione presso la scuola La Timba di Padova, per poi approdare alla Sponky Style Academy di Firenze nel 2016.
Nel 2018-2019 si specializza nella danza contemporanea seguendo il corso professionale APP presso l’Accademia di Arti Coreografiche Alma Studios di Bologna.
Ha lavorato con la compagnia SKS di Sponky style Academy e DNA Dance Company di Elisa Pagani.
Ha lavorato con il regista Stefano Ricci all'Opera "Marino Faliero" di G.Donizetti.
Lavora con la compagnia Naturalis Labor ed E.sperimenti Dance Company e nel 2021 collabora al progetto Meraki di YoY Performing Arts.
TIMOTEO CARBONE
E’un artista italo svedese, musicista, compositore e artista sonoro.
Si è laureato al Conservatorio di Rotterdam (CODARTS), studiando composizione con Peter-Jan Wagemans.
Si è laureato come master alla Accademia Reale dei Paesi Bassi (KABK), esplorando le connessioni tra arte visiva e musica di ricerca.
Crea performances e installazioni per musei e istituzioni tra cui Stedelijk Museum, Gaudeamus Muziekfestival, Boijmans Museum, Van Abbemuseum, Tempo Reale, Rewire Festival e Fabbrica Europa.
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