Angelo Savarese. Provocazioni
Dal 18 Giugno 2014 al 30 Giugno 2014
Roma
Luogo: Pavart
Indirizzo: via dei Genovesi 12/a
Orari: da lunedì a venerdì 10-13 / 15-18
Enti promotori:
- 24Ore Business School
- Isia Roma Design
- !Donna
Telefono per informazioni: +39 06 5806778
E-Mail info: info@pavart.it
Sito ufficiale: http://www.pavart.it
Mercoledì 18 giugno Pavart ha il piacere di ospitare la mostra personale d’arte e materia “Provocazioni” di Angelo Savarese. In questa occasione, saranno presentate al pubblico una selezione delle opere dell’artista, unitamente all’ opera “Provocazioni”, che da nome alla mostra stessa, anteprima assoluta di una nuova sperimentazione di Savarese: la “tela di vetro”.
Il confronto tra la trasparenza del vetro e la rigidità della materia, ha stimolato la creatività dell’artista nella realizzazione di un’opera contemporanea libera da schemi, mantenendo lo stile pittorico che lo contraddistingue, ma proiettando la sua ricerca verso una nuova dimensione. Velia Littera, curatrice dell’evento che si svolgerà nel suggestivo spazio Pavart di Trastevere a Roma, ancora una volta riesce a stimolare l’estro artistico con argomenti e contenuti nuovi, sfidando le convenzioni.
“"VIOLENTA E INFLESSIBILE, RAGIONI AL DI LA DI OGNI RAGIONE, DI OGNI PURA CERTEZZA, FORMA, COLORE.............” (Angelo Savarese 2014)
Intervento critico di Romina Guidelli
“Come l’immagine del piombo che diventa oro”
C’è qualcosa dietro la scrittura, Angelo la dipinge. C’è qualcosa dentro la scrittura, Angelo la tira fuori.
La sua, è arte della materia che racconta. Un raffinato processo pittorico gli consente di sperimentare un altro medium, senza mai abbandonare il prescelto: la pittura cerca la parola. Ecco come nasce un accordo possibile, complesso, intenso, concettuale e libero. Angelo costruisce lettere a piombo sulla tela, attraverso una tecnica informale che sperimenta il valore del gesto controllato fino a rendersi parola, generando un segno che racconta mentre si racconta. Il discorso dell’artista sull’opera, infatti, nasce da materia pulsante e acquisisce spessore per mezzo del colore, accentuando le qualità specifiche di ogni elemento pittorico adoperato e sottintendendo al peso concettuale dello scritto che sorregge. La penna di metallo di Angelo non sovrasta la pittura, ma incide la tela fino al punto di ferire l’immagine, sempre evanescente, dipinta sullo sfondo; per affiorare in superficie, poi, come un’ecchimosi, come un dolore: come l’emozione. Come il coraggio di osare fino al limite senza attraversarlo, perché di quell’istante d’incontro massimo e d’unione assoluta, il quadro stesso rappresenta la testimonianza. Le possibilità combinatorie offerte della pittura e dalla parola, diventano, quindi, potenziale in espansione. Il “contenitore” quadro è un reperto magico: la prova di una scrittura privata che diventa collettiva e che prima ancora di raccontare, evoca e si esprime per mezzo della tecnica artistica. Tanto che parola stessa, nei quadri di Savarese, sembra perfino scultura, perché contiene l’anima vigorosa di una pietra dura. Come l’immagine del piombo che diventa oro. Alchimia di tutti gli elementi, possibile solo all’arte, solo all’artista.
Il confronto tra la trasparenza del vetro e la rigidità della materia, ha stimolato la creatività dell’artista nella realizzazione di un’opera contemporanea libera da schemi, mantenendo lo stile pittorico che lo contraddistingue, ma proiettando la sua ricerca verso una nuova dimensione. Velia Littera, curatrice dell’evento che si svolgerà nel suggestivo spazio Pavart di Trastevere a Roma, ancora una volta riesce a stimolare l’estro artistico con argomenti e contenuti nuovi, sfidando le convenzioni.
“"VIOLENTA E INFLESSIBILE, RAGIONI AL DI LA DI OGNI RAGIONE, DI OGNI PURA CERTEZZA, FORMA, COLORE.............” (Angelo Savarese 2014)
Intervento critico di Romina Guidelli
“Come l’immagine del piombo che diventa oro”
C’è qualcosa dietro la scrittura, Angelo la dipinge. C’è qualcosa dentro la scrittura, Angelo la tira fuori.
La sua, è arte della materia che racconta. Un raffinato processo pittorico gli consente di sperimentare un altro medium, senza mai abbandonare il prescelto: la pittura cerca la parola. Ecco come nasce un accordo possibile, complesso, intenso, concettuale e libero. Angelo costruisce lettere a piombo sulla tela, attraverso una tecnica informale che sperimenta il valore del gesto controllato fino a rendersi parola, generando un segno che racconta mentre si racconta. Il discorso dell’artista sull’opera, infatti, nasce da materia pulsante e acquisisce spessore per mezzo del colore, accentuando le qualità specifiche di ogni elemento pittorico adoperato e sottintendendo al peso concettuale dello scritto che sorregge. La penna di metallo di Angelo non sovrasta la pittura, ma incide la tela fino al punto di ferire l’immagine, sempre evanescente, dipinta sullo sfondo; per affiorare in superficie, poi, come un’ecchimosi, come un dolore: come l’emozione. Come il coraggio di osare fino al limite senza attraversarlo, perché di quell’istante d’incontro massimo e d’unione assoluta, il quadro stesso rappresenta la testimonianza. Le possibilità combinatorie offerte della pittura e dalla parola, diventano, quindi, potenziale in espansione. Il “contenitore” quadro è un reperto magico: la prova di una scrittura privata che diventa collettiva e che prima ancora di raccontare, evoca e si esprime per mezzo della tecnica artistica. Tanto che parola stessa, nei quadri di Savarese, sembra perfino scultura, perché contiene l’anima vigorosa di una pietra dura. Come l’immagine del piombo che diventa oro. Alchimia di tutti gli elementi, possibile solo all’arte, solo all’artista.
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