Philip Doughty Barshevsky. Tanto felice sono io

Philip Doughty Barshevsky. Tanto felice sono io, Bagno Gilda, Forte dei Marmi (LU)

 

Dal 22 Giugno 2014 al 31 Agosto 2014

Forte dei Marmi | Lucca

Luogo: Bagno Gilda

Indirizzo: via Arenile 83

Orari: tutti i giorni 17-22 tutti i giorni

Curatori: Emanuela Orsini, Roberta Perucci

Enti promotori:

  • Arte in Movimento galleria d'arte contemporanea

Telefono per informazioni: +39 347 5463749

E-Mail info: museoarteinmovimento@virgilio.it

Sito ufficiale: http://galleriaarteinmovimento.blogspot.it


Per la prima volta a Forte dei Marmi la curatrice Emanuela Orsini per Arte in Movimento presenta l’artista americano di origini russe Philip Doughty Barshevsky con una mostra itinerante con esposizioni delle opere fotografiche in due significative location di Forte dei Marmi, per poi aprirsi con il vernissage e presentazione della recensione sabato 12 luglio alle ore 19,30 presso il noto ed elegante Bagno e Ristorante Gilda di Forte dei Marmi. Arte in Movimento presenta con il progetto curatoriale “ Tanto felice sono io” un artista consolidato per le sue mostre di spessore, quale Philip Doughty Barshevsky, ma anche un fotografo anticonformista fedele e onesto che ama collaborare con la galleria di riferimento e la sua curatrice. Conosciuto come eterno viaggiatore, di origini russe, ancora una volta ci sorprende il suo ever green artistico, il suo essere cosmopolita, che dimostra quanto è possibile essere felici e poi improvvisamente sentirsi strappare la felicità dalla pelle, dalla propria esistenza come in una brutta scommessa. «Tanto felice sono io» un progetto che nasce da un’idea della curatrice Emanuela Orsini e dell’artista Philip Doughty Barshevsky per dare un senso alla felicità e soprattutto trovarla, una parola difficile ognuno la cerca e non si rende conto che è fatta di piccole cose è quasi un diritto come la vita e la libertà ”. L’input del progetto inizia con un: c’era una volta un articolo che aveva trovato dimensione in una bella casa che si chiamava Costituzione Italiana e i suoi genitori gli avevano dato un nome: Articolo 13, crescendo incontrò un valore e se ne innamorò, insieme parlavano per ore, perché volevano cambiare il mondo, sognavano di cambiare il sistema, dalla loro unione nacque «la felicità». Ovviamente potrebbe essere l’inizio di un racconto per spiegare l’importanza dell’Articolo 13 e della Costituzione Italiana ai bambini e per renderli sempre più rispettosi cittadini del mondo. La stessa Costituzione americana definì questo valore come un diritto per ribellarsi alla madrepatria inglese e costituire così gli Stati Uniti d’ America, ma non limitiamoci a parlare di felicità yankee, ed estendiamo il più possibile il nostro raggio d’interesse, quindi che cos’è esattamente la libertà Può nascere lenta, sedurci con il suo ritmo come la danza araba di Tchaikovsky o accendersi prorompente come la danza russa, può durare come il battere di ali di una farfalla o restare dentro di noi nascosta, protetta come un oggetto fragile. Si limita tutto a uno stato d’animo, a un momento come a uno scatto fotografico, un insieme di colori catturati dietro a un obiettivo, uno sguardo di un artista attento a rappresentare il suo mondo, la sua verità ei suoi infiniti stati d’animo. Un andirivieni emozionale alla strenua ricerca di ciò che è sotto i nostri occhi la felicità, la stessa che abbiamo imparato a conoscere fin dal primo giorno della nostra vita e che continuiamo a farci scivolare dalle mani. Pasolini sosteneva che la felicità ha sempre vita breve, forse con Doughty vogliamo sfatare questo concetto, vogliamo stravolgere il nostro pensiero, partire dal punto più lontano alla logica, smarrire per strada qualsiasi elucubrazione per vivere la nostra età, perché la felicità non ha età, non ha un solo colore, ma molti, non conosce limite, è indefinibile sappiamo che esiste ma è difficile tenerla stretta a noi. Uno scenario di opere di Doughty Barshevsky di media dimensione, in esposizione presso l’elegante location del Bagno Gilda di Forte dei Marmi, che rappresentano una fotografia gestuale e molto realista di ciò che è la nostra società, ma al tempo stesso tende a ingentilirne i tratti a dichiarare implicitamente attraverso le sue foto il suo amore per la poesia e la musica e forse una passione per un’ Italia dallo spirito anni 50. “Tanto felice sono io” è una dedica speciale dell’artista alla madre Pavla Barshevskya, che lasciò la Russia con la sua famiglia prima della caduta dello Zar e andò a vivere a New York nella grande mela, proprio per ricordarsi e vantarsi delle sue origini russe. Si presenta in Italia e precisamente a Forte dei Marmi dove sembra facile trovare la felicità e la libertà per la territorialità e per la fama che rappresenta Forte dei Marmi, ma in realtà questo progetto curatoriale è una esplicita scommessa, dell’artista e della curatrice di Arte in Movimento, ovvero quella di provare ad alimentare la nostra felicità. Tante sono le scuole di pensiero che si sono interrogate sul vero senso della felicità, ma resta comunque una capacità individuale quella più ardua e paradossalmente quella più naturale come respirare.

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