Fino al 28 luglio al Museo di Santa Giulia a Brescia nell’ambito di Photo Festival
La strage di Piazza della Loggia nel racconto fotografico di Maurizio Galimberti
Maurizio Galimberti, StudioN07, Piazza Della Loggia, Brescia, 2024
Samantha De Martin
18/03/2024
Brescia - Il 28 maggio 1974, durante una manifestazione contro il terrorismo neofascista, un ordigno, posizionato all’interno di un cestino portarifiuti, deflagrava nel cuore di Piazza della Loggia, a Brescia, provocando otto morti e centodue feriti.
Accorrendo sul luogo dell’attentato a pochi minuti dall’esplosione, Renato Corsini incontrò un collega fotografo che, sconvolto per quanto aveva visto, gli lasciò la sua macchina fotografica nella quale erano rimasti solo sedici scatti.
Alcune delle sedici fotografie che lo stesso Corsini riuscì a realizzare offrono lo spunto alla mostra di Maurizio Galimberti, dal titolo Brescia, Piazza Loggia 1974, in corso fino al 28 luglio al Museo di Santa Giulia di Brescia in occasione del cinquantenario della strage.
Promossa dalla Fondazione Brescia Musei e curata da Renato Corsini, nata da un’idea di Paolo Lodovici e Maurizio Galimberti, l’esposizione si inserisce tra gli appuntamenti della VII edizione del Brescia Photo Festival, promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Ma.Co.f – Centro della Fotografia Italiana, quest’anno dedicato ai Testimoni. Un’allusione alla capacità dei fotografi di documentare il presente facilitando la lettura della storia attraverso il racconto che ne fanno le immagini.
Maurizio Galimberti, StudioN20, Piazza Della Loggia, Brescia, 2024
Galimberti ritorna sui quei tragici fatti, scompone le fotografie e le testimonianze originali dell’epoca per ricomporle attraverso il fotocollage e la polaroid, la sua cifra tecnica più caratteristica. Il valore storico e documentale di queste immagini, alle quali si sono aggiunti manifesti, carte d’identità, disegni di bambini, articoli di giornale, viene sottoposto dal fotografo, che privilegia Ia fotografia di ricerca attraverso il concetto del ritmo e movimento, a un processo di scomposizione e ricomposizione, tipico della sua cifra tecnica. Il risultato è un’installazione di 40 fotocollage di grande formato alle quali si aggiungono sei Polaroid 50×60, ottenute attraverso la trasposizione dell’immagine su lastra e sviluppo a strappo da negativo.
In questo nuovo racconto tutti gli elementi che compongono le opere sono messi in evidenza per conferire ai fatti documentati un nuovo e diverso tono di drammaticità e stimolare inediti spunti di riflessione.
Maurizio Galimberti, StudioN17, Piazza Della Loggia, Brescia, 2024
“Maurizio Galimberti - spiega il curatore Renato Corsini - riesce a musealizzare quelle fotografie e, senza minimamente alterarne la sostanza, le trasforma in un percorso creativo del proprio pensiero. Se l’iconografia della strage di piazza della Loggia a Brescia tornerà a vivere con rinnovata attenzione, una parte di merito sarà anche da attribuire a Galimberti, capace di proporre un linguaggio della fotografia autoriale che si nutre di ricerche e di sperimentazioni partendo da lontano, rifiutando casuali improvvisazioni e confermando una profonda conoscenza del mezzo, delle sue potenzialità e del suo grande valore comunicativo”.
Per il 26 maggio, a 50 anni dalla strage di Piazza Loggia, Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con l’Associazione In cerca d’autore, ha organizzato tre percorsi speciali per visitare la mostra: Pioveva quella mattina, il ricordo di chi c’era, lo sforzo di chi ha provato a raccontarlo, il dolore di chi è sopravvissuto, la tenacia di chi non si è arreso alla pioggia, alla violenza, al silenzio.
Maurizio Galimberti, StudioN03, Piazza Della Loggia, Brescia, 2024
Leggi anche:
• Testimoni. Le novità del Brescia Photo Festival 2024
• Nel segno del colore. Novant'anni con Franco Fontana
Accorrendo sul luogo dell’attentato a pochi minuti dall’esplosione, Renato Corsini incontrò un collega fotografo che, sconvolto per quanto aveva visto, gli lasciò la sua macchina fotografica nella quale erano rimasti solo sedici scatti.
Alcune delle sedici fotografie che lo stesso Corsini riuscì a realizzare offrono lo spunto alla mostra di Maurizio Galimberti, dal titolo Brescia, Piazza Loggia 1974, in corso fino al 28 luglio al Museo di Santa Giulia di Brescia in occasione del cinquantenario della strage.
Promossa dalla Fondazione Brescia Musei e curata da Renato Corsini, nata da un’idea di Paolo Lodovici e Maurizio Galimberti, l’esposizione si inserisce tra gli appuntamenti della VII edizione del Brescia Photo Festival, promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Ma.Co.f – Centro della Fotografia Italiana, quest’anno dedicato ai Testimoni. Un’allusione alla capacità dei fotografi di documentare il presente facilitando la lettura della storia attraverso il racconto che ne fanno le immagini.
Maurizio Galimberti, StudioN20, Piazza Della Loggia, Brescia, 2024
Galimberti ritorna sui quei tragici fatti, scompone le fotografie e le testimonianze originali dell’epoca per ricomporle attraverso il fotocollage e la polaroid, la sua cifra tecnica più caratteristica. Il valore storico e documentale di queste immagini, alle quali si sono aggiunti manifesti, carte d’identità, disegni di bambini, articoli di giornale, viene sottoposto dal fotografo, che privilegia Ia fotografia di ricerca attraverso il concetto del ritmo e movimento, a un processo di scomposizione e ricomposizione, tipico della sua cifra tecnica. Il risultato è un’installazione di 40 fotocollage di grande formato alle quali si aggiungono sei Polaroid 50×60, ottenute attraverso la trasposizione dell’immagine su lastra e sviluppo a strappo da negativo.
In questo nuovo racconto tutti gli elementi che compongono le opere sono messi in evidenza per conferire ai fatti documentati un nuovo e diverso tono di drammaticità e stimolare inediti spunti di riflessione.
Maurizio Galimberti, StudioN17, Piazza Della Loggia, Brescia, 2024
“Maurizio Galimberti - spiega il curatore Renato Corsini - riesce a musealizzare quelle fotografie e, senza minimamente alterarne la sostanza, le trasforma in un percorso creativo del proprio pensiero. Se l’iconografia della strage di piazza della Loggia a Brescia tornerà a vivere con rinnovata attenzione, una parte di merito sarà anche da attribuire a Galimberti, capace di proporre un linguaggio della fotografia autoriale che si nutre di ricerche e di sperimentazioni partendo da lontano, rifiutando casuali improvvisazioni e confermando una profonda conoscenza del mezzo, delle sue potenzialità e del suo grande valore comunicativo”.
Per il 26 maggio, a 50 anni dalla strage di Piazza Loggia, Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con l’Associazione In cerca d’autore, ha organizzato tre percorsi speciali per visitare la mostra: Pioveva quella mattina, il ricordo di chi c’era, lo sforzo di chi ha provato a raccontarlo, il dolore di chi è sopravvissuto, la tenacia di chi non si è arreso alla pioggia, alla violenza, al silenzio.
Maurizio Galimberti, StudioN03, Piazza Della Loggia, Brescia, 2024
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