Madonna Litta

Leonardo da Vinci

Museo Statale Ermitage

 
DESCRIZIONE:
Attribuita per secoli alla mano di Leonardo, nella seconda metà del Novecento la Madonna Litta è stata al centro di un acceso dibattito: alcuni studiosi hanno ipotizzato che l’opera sia stata iniziata dal genio toscano e terminata da uno dei suoi discepoli, Giovanni di Boltraffio o Marco d’Oggiono. Al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, dove è conservata, il dubbio non sussiste: il dipinto a tempera su tavola è accompagnato da un solo nome, quello di Leonardo da Vinci.

Di sicuro c’è la presenza di due schizzi del maestro, uno dei quali conservato al Louvre e collegato da un testimone ottocentesco al “prezioso dipinto già appartenente alla famiglia Visconti e ora ai Litta-Visconti-Arese”. Nel 1865 lo zar Alessandro II acquistò l’opera dai marchesi Litta per una cifra equivalente a 2.5 milioni di euro e poi, dalle collezioni imperiali, il quadro passò in quelle dell’Ermitage, dove fu esposto dopo la Seconda Guerra Mondiale.
 
Oltre alla naturalezza della Vergine che allatta il Bambino nella stanza aperta sul cielo e sui monti, nel dipinto spiccano la nitidezza delle figure e i colori decisamente vivaci: un portato del soggiorno di Leonardo in Lombardia, dove il maestro è colpito dalla vegetazione scintillante e dall’azzurro del cielo. Se la natura è maestra, il pittore non esita ad applicarne lezione: secondo il professor Carlo Pedretti, esperto del genio vinciano, la Madonna Litta è l’atto di nascita del leonardismo, quella scuola lombarda caratterizzata proprio da cromie brillanti e figure molto nitide.
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